IL LIBRO DI PAMIO DENUNCIA LA FABBRICA DEI MALATI.
di Maurizio Martucci
La fabbrica dei malati è il titolo del libro inchiesta di Marcello Pamio, aggiornato e ristampato per Uno Editori. “La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi. Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse.
Le aziende farmaceutiche devono coinvolgere i medici per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori in modo che inventino veri e propri nuovi disturbi, mentre i pazienti richiedono farmaci e terapie perché convinti di essere malati“. Marcello Pamio svela la trama e la sceneggiatura di un inganno globale, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone. Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi. «Il mio sogno è fare farmaci per persone sane…».
Questo è quanto Henry Gadsden, ex presidente della casa farmaceutica statunitense Merck, espresse nel 1976. All’epoca, Gadsden parlò di “un sogno” perché più di quarant’anni fa di questo si trattava, solo di un sogno inquietante e irrealizzabile, ma che oggi sembra effettivamente diventato realtà. Non è così? Basta guardarsi intorno per rendersi conto in quanti, oggi, assumano farmaci perché credono di essere malati. In anni di macchinazioni e lavaggio del cervello siamo stati convinti di esserlo. Questo è il punto d’avvio di La fabbrica dei malati, la nuova aggiornata versione del libro di Marcello Pamio sulla commercializzazione della malattia e sulle trame segrete dei Big Pharma. Nel mondo la malattia rappresenta un mercato che vale migliaia di miliardi di euro ogni anno, più delle guerre, e viene gestito da società per azioni totalmente prive di scrupoli a cui interessano solamente i profitti e non la salute delle persone.
Sono le case farmaceutiche a reggere le fila del monopolio mondiale del farmaco rendendoci schiavi di malattie inesistenti, e ciò che rende tutto più inquietante è il fatto che ad oggi sembra che non siano più solo gli adulti gli obiettivi delle grandi vendite: da alcuni anni hanno iniziato a prendere di mira i più piccoli e indifesi, i bambini, inducendoli possibilmente ad una lunga ma tanto malaticcia vita, che dal punto di vista economico comporta un mercato illimitato.
In questo modo si garantiscono un mercato che non abbia mai fine: un bambino che entra nelle loro diaboliche maglie sarà un ottimo cliente per tutta la vita. Le lobbies creano nuovi mercati ogni giorno riconvertendo farmaci con brevetto in scadenza o fabbricando nuove malattie che richiederanno sempre più esami e sempre più farmaci. Qualcuno pensa che le case farmaceutiche stiano lavorando per la salute delle persone?