STORIA DI OSHO, IL GURU ANTISISTEMA PIÙ CONTROVERSO DEL XX SECOLO

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IL RACCONTO DELLE VICENDE E DELL’AUDACE ESPERIMENTO DEL MISTICO SPIRITUALE BHAGWAN SHREE RAJNEESH (OSHO), NARRATO DA CHI VISSE OGNI COSA IN PRIMA PERSONA.

di Maurizio Martucci

Sta arrivando nelle librerie Wild Wild Guru – Storia di Osho. Il guru più controverso del xx secolo (Edizioni Spazio Interiore, 368 pp. – 18,00 Euro), il racconto delle vicende e dell’audace esperimento del mistico spirituale Bhagwan Shree Rajneesh (Osho), narrato da chi visse ogni cosa in prima persona: l’ufficio stampa della comunità sannyasin sin dai tempi di Pune, in India, poi della città di Rajneeshpuram in Oregon, negli Stati Uniti, e infine di nuovo a Pune.

Si tratta di Subhuti Anand Waight, ex giornalista politico del Birmingham Post, il quale racconta questa affascinante storia con un tono arguto e sarcastico, colmo di giochi di parole, in pieno stile britannico con il suo inconfondibile humor. Un libro rivelatore per rispondere alle domande lasciate in sospeso dalla docuserie di successo prodotta da Netflix Wild Wild Country, impreziosito dalla prefazione di Andrea Majid Valcarenghi il fondatore della celebre rivista di controcultura e controinformazione Re Nudo, anche lui per diverso tempo seguace di Osho.

«Questo libro è unico tra i diversi contributi che i discepoli di Osho hanno dato al mondo per raccontare la loro vita con il Maestro. Unico in primis perché l’esperienza di Subhuti attraversa un percorso che parte dall’ashram di Pune nel ’76, giunge all’abbandono del corpo da parte di Osho nel 1990 e prosegue fino ai giorni nostri. Unico perché per il suo ruolo di ufficio stampa (…) gli ha consentito di vivere e quindi di raccontare la parte storica delle vicende dell’esperienza con il Maestro. Una parte storica così completa come mai l’avevamo conosciuta».

Così comincia Valcarenghi la sua prefazione, ed in effetti questo viaggio con Waight ci permette di osservare da molto vicino le vicende della comunità e di respirare a pieni polmoni l’atmosfera in cui erano immersi i seguaci di Osho. È anche la storia di un uomo che, in cerca di qualcosa che potesse trasformare la sua vita, affascinato dai racconti “orientali” di amici e conoscenti, influenzato dalla “moda spirituale” lanciata dai Beatles dopo il loro viaggio in India che si è concretizzata nel White Album, e sedotto dalle ideologie hippy dei tempi, si lancia in un’avventura che gli cambierà la vita.

Subhuti Anand Waight, scrittore, giornalista e ghost writer, nel 1976 è entrato a far parte dell’ashram di Bhagwan Shree Rajneesh (poi noto come Osho) e per quattordici anni ha vissuto e lavorato nella comune creatasi intorno a lui, dapprima a Pune e poi negli USA, vivendo in prima persona gli eventi che condussero alla creazione della città di Rajneeshpuram, al conflitto con gli abitanti del luogo e all’arresto e deportazione di Osho dagli Usa, rimanendo accanto a lui fino alla morte del guru, nel 1990. Attualmente vive tra Regno Unito, Danimarca e India.