di Arnaldo Gioacchini
Iniziata martedì mattina 8 novembre presso la splendida Galleria Nazionale di Arte Antica del magnifico Palazzo Barberini a Roma è in corso di svolgimento l’importantissima Settima Conferenza dei Siti Italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO con partecipanti qualificatissimi provenienti dall’Italia e dall’Estero.
I lavori della Conferenza sono stati introdotti, con la consueta capacità, perizia ed approfondita conoscenza dei temi, dai vertici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nella persona del Ministro On. Avv. Dario Franceschini e dalla Sottosegretaria On. D.ssa Ilaria Borletti Buitoni che è la delegata per l’Italia e per l’Estero al Patrimonio UNESCO. La Conferenza è stata organizzata e promossa con l’intento di riattivare l’organizzazione periodica e cadenzata di incontro e confronto fra tutti i soggetti che concorrono alla conservazione e gestione di questo straordinario patrimonio, in un percorso che vede da sempre la collaborazione tra le istituzioni nazionali ed internazionali, considerando anche il fatto che l’Italia è prima al mondo nel possesso dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità con 51 Siti UNESCO. Dopo Franceschini e Borletti è intervenuto il Dott. Franco Bernabè Presidente della Commissione Nazionale UNESCO che ha anche presentato lo speciale sito informatico dedicato ai nostri Siti Patrimonio Mondiale con splendide immagini e particolari specifiche, sia in generale che nel dettaglio, vuoi per i Siti Culturali che per quelli Ambientali. Quest’anno la Conferenza Nazionale vuole dare spazio alla riflessione che accompagna l’avvio dell’istituzione dell’Osservatorio sui Siti italiani del Patrimonio Mondiale, che il MiBACT intende costituire in affiancamento e a sostegno dell’attività dell’attuale Ufficio UNESCO che opera presso il Segretariato Generale.Un Osservatorio per monitorare, comprendere, valutare ed orientare. Ciò anche in considerazione del fatto che con l’aumentare del numero di Siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale nasce la consapevolezza della necessità di un luogo dove portare avanti una riflessione più ampia sul ruolo di questo Patrimonio e sulle misure necessarie per proteggerlo, come impone la Convenzione stessa, attraverso percorsi che si allargano alle riflessioni più recenti sul ruolo della cultura e sulle sue ricadute sociali ed economiche. Tali temi si collegano al più ampio dibattito sui legami tra le diverse Espressioni (lgs. Siti – n.d.r.) culturali – materiali ed immateriali e le tematiche relative alla diversità culturale e allo sviluppo sostenibile, al centro delle agende delle Organizzazioni afferenti alle Nazioni Unite ed, in primis, dell’UNESCO. L’Osservatorio, promosso dal MiBACT, vuole essere concepito come un luogo di integrazione e di contatto – in materia di gestione del patrimonio mondiale – tra i vari livelli amministrativi di governo e le istituzioni coinvolti nella gestione dei Siti Unesco, le Università e gli altri Enti di Ricerca, nonché con i settori professionali e di rappresentanze della società civile. Questo anche e soprattutto perché il patrimonio culturale, di cui i Siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale rappresentano un’eccellenza, è ormai unanimemente riconosciuto quale risorsa per le comunità che lo detengono. Ascrivere nella categoria “risorse“ il patrimonio culturale implica, nell’ottica della sostenibilità, un utilizzo delle risorse tale da non pregiudicarne la disponibilità per le generazioni future: la Risorsa deve essere conservata, la Risorsa deve essere rigenerata. Saper individuare e rafforzare meccanismi capaci di coniugare la conservazione e la continua rigenerazione delle risorse culturali implica infatti la capacità di sviluppare politiche capaci non solo di conservare le testimonianze materiali, ma anche di creare nuova cultura. Al di là delle riflessioni di carattere teorico, questa capacità necessita di strumenti operativi che consentano di disporre di dati e di analisi per poter governare i processi sulla base di elementi conoscitivi adeguati; si tratta cioè di tradurre le esigenze di politiche “evidence based ” in azioni concrete. Si prevedono, per l’Osservatorio, in questa fase, tre distinti ambiti di attività: Monitorare lo stato dei Siti UNESCO italiani, attraverso la sistematizzazione di informazioni e dati di base, già noti e disponibili, relativi alla descrizione di ciascun sito (perimetri, cartografie, sistemi gestionali, etc.) al suo stato di conservazione, alla sua attività; rilevare e valutare gli impatti delle strategie e delle azioni poste in essere ai diversi livelli; realizzare e promuovere iniziative, indagini e studi su temi specifici relativi alle tematiche legate all’attuazione della Convenzione 1972, nelle più ampie connessioni ed integrazioni. La VII Conferenza è articolate in varie Sessioni, divise per specifiche tematiche, che vengono approfondite dai massimi esperti sia italiani che stranieri. Sessioni che si svolgono nelle splendide Sale di Palazzo Barberini sia al mattino che al pomeriggio fino a sabato incluso che prevede, in questo caso, solo la sessione mattutina. Fra i temi che vengono approfonditi vi è anche quello concernente la legge 77/2006 (Misure speciali di tutela e fruizione dei Siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO), Legge che quest’anno è al decimo anno dalla sua emanazione e della quale si parlerà degli obiettivi e dei risultati raggiunti, di quanto è di competenza del MiBACT e delle criticità riscontrate nel corso di questi primi dieci anni di attività e del recepire eventuali proposte che possano in futuro permettere alla Legge ( che è una buona legge- n.d.r.) di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Fra l’altro vi è da ricordare che è l’Ufficio UNESCO del MiBACT che si occupa dell’assegnazione dei finanziamenti e dell’erogazione dei fondi dopo aver esaminato le proposte redatte dai “soggetti referenti” dei singolo Siti ed a seguito del monitoraggio tecnico-amministrativo dei progetti stessi. Ed in proposito va detto come non sia affatto casuale che, fra le varie Sessioni, ve ne sia una molto importante ( il giorni 9) presieduta ed introdotta dalla D.ssa Carla Di Francesco che è la Presidente della Commissione per la valutazione dei progetti della Legge ed a cui partecipa, cosa non trascurabile per chi rappresenta, anche Luigi Zangheri (Conferenza Stato-Regioni). Insomma vi è da dire di quanto era più che necessario effettuare questa VII Conferenza dei Siti Italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO titolata “Per un Osservatorio dei Siti UNESCO” organizzata benissimo, nei minimi dettagli, dal Segretariato Generale, Servizio Coordinamento e Relazioni Internazionali – Ufficio UNESCO del MiBACT. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che sotto il forte impulso “politico” di Persone capaci e qualificate (vds. ad es. il ministro Franceschini e la sottosegretaria Borletti Buitoni) in questo momento possiede una “marcia in più” ( e chi scrive lo dice con cognizione di causa come “addetto ai lavori”- giornalisticamente parlando – occupandosi di Siti UNESCO fin dal lontano 1980 – nel 1979 primo Sito UNESCO assegnato all’Italia con i petroglifi della Val Camonica) anche molto nell’ambito della promozione turistica legandola, sinergicamente in maniera ottima, ai beni artistici e culturali anche dei “Centri minori” del nostro bellissimo Paese del quale i Siti UNESCO rappresentato una delle massime eccellenze e la assoluta punta di diamante internazionale.
Arnaldo Gioacchini