MALATTIE AMBIENTALI:“PROF. GENOVESI FU BOICOTTATO”

0
2220
malattie ambientali

CORMANO: “PER OSTACOLARLO FU PRIVATO DEI FONDI PUBBLICI E RIMOSSO DAL SUO INCARICO”

di Maurizio Martucci

Manovre oscure, trame dietro le quinte per negare l’evidenza. Per ostacolare la ricerca sulle malattie ambientali prima gli hanno tolto i fondi pubblici. E poi l’hanno rimosso dall’incarico, nell’evidente intento di bloccare il medico più esposto e schierato d’Italia nella diagnosi e trattamento dell’Elettrosensibilità, Sensibilità Chimica Multipla e Fibromialgia, patologie evidentemente troppo scomode per un sistema proteso ai consumi e al rischio nei suoi effetti collaterali. È questa la clamorosa denuncia fatta da Andrea Cormano nell’evento web ‘Io esisto, mai più senza diritti‘ organizzato sui social dal Comitato Oltre la MCS aderente all’Alleanza Italiana Stop 5G per introdurre la Giornata internazionale delle persone con disabilità indetta dall’ONU il 3 Dicembre 2020.

Giuseppe Genovese
Giuseppe Genovese

Le dichiarazioni di Cormano valgono più di una testimonianza perché provengono da un dottore che ha lavorato a stretto contatto col ricercatore di fama internazionale, immunologo ed endocrinologo più noto nel trattamento di EHS-MCS-FM. Andrea Cormano è un medico iscritto all’ISDE, specializzato in agopuntura e medicina naturale ma soprattutto, conseguita la laurea in medicina all’Università Sapienza di Roma, ha maturato la sua prima esperienza professionale come assistente del Prof. Giuseppe Genovesi, morto prematuramente nel 2018. Al fianco di Genovesi, Cormano ha infatti prestato servizio presso lo ‘Sportello Malattie Rare’ nel Dipartimento di Medicina Sperimentale, sezione Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I. A capo del centro regionale, almeno fino al 2015 c’era proprio Genovesi, poi sostituito dall’immunologa-allergologa Isabella Quinti prima della chiusura definitiva del servizio avvenuta nel 2016, lasciati senza più riferimenti e prestazioni gli ammalti, sostituito proprio Genovesi dall’incarico di responsabile. Ed è proprio allo ‘Sportello Malattie Rare’ che, secondo Cormano, si sarebbero verificate le oscure manovre precedenti all’abrogazione della Legge Regionale del Lazio sul riconoscimento dell’MCS nell’elenco malattie rare, approvata nel 2006 ma poi spazzata via nel 2016.“Dovevano essere assegnati circa 60 mila euro, fondi pubblici destinati a fare ricerca sulla Sensibilità Chimica Multipla e per elaborazione dati – ha detto il medico campano – dovevamo fare il protocollo diagnostico e terapeutico per i malati che poi in realtà non è stato mai realizzato: quei fondi sono stati utilizzati solo per prendere psicologi o un biologo nutrizionista o per fare qualcos’altro ma non invece quello che ci chiedeva la Regione. Il Prof. Genovesi fu rimosso da quell’incarico proprio perché era arrivato il momento dell’assegnazione dei fondi che dovevamo utilizzare per fare ricerca sulla MCS. Se venivano fuori quei dati già pubblicati dal Prof. Genovesi, sarebbe diventato un problema per tutto l’establishment. Di conseguenza era meglio isolare il Prof. Genovesi e metterci qualcun altro che avrebbe utilizzato quei fondi per fare tutt’altro piuttosto che far vedere che la patologia aveva fondamenti su determinate problematiche “.

A conferma di quanto raccontato da Cormano, c’è poi un mio articolo del 2014 e ancora sul blog de Il Fatto Quotidiano. Anticipa di qualche anno quanto poi sarebbe successo, si tratta quindi di vero e proprio post premonitore dal titolo “Elettrosmog: rischiano medici, studiosi e malati?”. Ecco cosa scrissi, riferendomi proprio al calvario che all’epoca Genovesi stava subendo: «Ostacolati, senza fondi, i ricercatori Inail che studiano i danni dell’Elettrosmog. Portato in tribunale il Ministero della Salute, accusato di omessa informazione pubblica ai cittadini, ritenuti ignari della “minaccia tumore” nell’uso del telefonino. Il responsabile dell’unico centro ospedaliero sull’Elettrosensibilità, in esilio in America perché “isolato, lasciato solo”. E i malati? Sempre più invisibili, auto-organizzati per evitare l’isolamento discriminante, alla faccia di handicap e barriere ambientali. Che succede a chi studia, cura o si occupa di informare l’opinione pubblica sui pericoli dell’elettromagnetismo?» In quest’articolo, raccolsi uno sfogo che, rileggendolo oggi, a distanza di anni conferma quanto affermato dal suo ex assistente Cormano.

Un articolo che offre la misura sul tortuoso percorso ad ostacoli disegnato arbitrariamente intorno al riconoscimento delle malattie ambientali: «Sono isolato, mi hanno lasciato solo, forse la malattia da fastidio – mi disse Genovesi quattro anni prima di morire – i vertici del dipartimento ospedaliero faticano a comprenderla: MCS-EHS sono sempre più malattie diffuse, non rare. Ma soprattutto sono malattie metaboliche, non psichiatriche, dovute all’esposizione anche a piccole dosi di sostanze tossico-nocive presenti nell’ambiente in cui viviamo – e qui il leitmotive, sulle note del de profundis – si preferisce spendere di più e male, pagando viaggi e cure all’estero dei pazienti più gravi, piuttosto che assisterli in una struttura italiana specializzata, organizzata, efficiente. A Luglio potrei andarmene in America». Purtroppo, il 21 Gennaio di tre anni fa Genovesi se n’è andato via per sempre… ma la denuncia, come i riscontri e le testimonianze su quanto è successo in quegli anni opachi per la sanità laziale, restano eccome!