FINTI OPERATORI BANCARI SCRIVONO SMS O MAIL PER SEGNALARE ACCESSI ANOMALI NEL CONTO. A RISCHIO GLI ANZIANI.
Un Natale insolito per tutti noi, ma pur sempre una festività che impone subito di attivare la massima attenzione. Sì, perché mentre noi ci concediamo un periodo di vacanza magari c’è chi brama alle nostre spalle tentando di approfittarsene e “prelevare” i nostri soldi. È proprio in questa fase che si deve stare attenti, la concentrazione viene meno e i pirati lo sanno e cercando il tutto per tutto.
«Signor Luigi, abbiamo rilevato un accesso anomalo sul suo conto». Un messaggio chiaro e in apparenza inequivocabile spedito sul telefono cellulare di un residente di Ladispoli con tanto di numero della banca. Scritto in quel modo non poteva sembrare un imbroglio, anche perché veniva riportato sotto ad altri messaggi provenienti dallo stesso istituto. E invece ecco gli esperti informatici dediti all’hackeraggio e abili a presentarsi come operatori di fiducia. «Subito dopo questo sms – racconta il potenziale bersaglio. – un dipendente italiano, evidentemente un impostore, mi ha chiamato mettendomi in guardia sul fatto che delle persone estranee avessero tentato di prendermi dei soldi all’estero, esattamente in Romania. Mi ha mandato un link con il quale mi indicava di inserire il pin per verificare se avessi i soldi nel conto». Un momento di esitazione e il nostro testimone sarebbe diventato una vittima ideale.
Questione di secondi. Alla fine, per sua fortuna, il lieto fine. «Mi sono salvato perché pochi giorni prima avevo modificato la modalità di accesso passando dal classico codice al riconoscimento facciale e ho capito che si trattava di una truffa. Sono andato nella mia banca e un cliente si è ritrovato il conto prosciugato di ben 5mila euro». Oltre il danno, la beffa. Non tutte le banche a quanto pare rimborsano il denaro sottratto illegalmente in questa modalità anche se una sentenza della Cassazione con l’ordinanza del 12 aprile 2018, n. 9158, ha stabilito che la banca deve risarcire il cliente truffato. Comunque bisogna davvero ragionare sempre, mai inserire un pin se non si è sicuri al 100%. Un altro utente di Ladispoli invece ha ricevuto una mail con il logo della sua banca, un’altra, dove era riportato lo stesso procedimento, né più, né meno.
«Ho capito subito che se avessi inserito il mio pin – parla – a quest’ora mi ritroverei a piangere sul latte versato. Io non ci sono caduto nel tranello però magari le persone anziane, in un momento di difficoltà in cui si sta vivendo, potrebbero facilmente essere raggirate».
Tentativi di furti informatici anche nella vicina città di Cerveteri
Un cittadino ha raccontato la sua storia direttamente sulla bacheca di Facebook. «Durante la notte- scrive Luciano – qualcuno ha tentato di prelevare sulla mia carta 999 euro tramite un’azienda di servizi finanziari che non ho mai usato in vita mia. Per fortuna il mio sistema bancario è molto affidabile e tutto è stato bloccato. Qualche giorno fa è stato scoperto un bug di zoom che permetteva un attacco hacker che modificava le impostazioni in modo tale da attivare la telecamera semplicemente con un link o una mail. In pratica inavvertitamente la camera si attivava e registrava tutto ciò che vedeva».
Basta sfogliare diversi siti telematici in tutta Italia per rendersene conto. È da qualche mese a dire il vero che circolano mail e messaggi sospetti da parte delle banche online che arrivano ai correntisti a tutte le ore, persino durante la notte. La truffa, meglio definita come “phishing”, avviene tramite internet ed è caratterizzata dall’invio di Sms e messaggi di posta elettronica fraudolenti ma che imitano, integralmente, la grafica di istituti di credito e postali. Non c’è una banca specifica che viene colpita dalla truffa, ma può capitare a tutte. Ai correntisti resta conoscere bene di cosa si tratta per prevenire o agire. Chi viene truffato perde subito la pazienza ma è importante mantenere la calma e contattare subito la banca per bloccare il conto appena si scopre della truffa e seguire tutte le indicazioni, questa volta in piena sicurezza. È fondamentale fare subito la denuncia e portarla in banca.