LA MAGIA DELL’OROLOGIO AD ACQUA DEL PINCIO

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Orologio ad acqua

L’IDROCRONOMETRO: UN ESEMPIO DI INGEGNERIA IDRAULICA IMMERSO NEL VERDE DI VILLA BORGHESE.

Realizzato nel 1867, l’Orologio ad acqua del Pincio è un importante esempio di ingegneria idraulica, che nel 1873 è stato inserito nel cuore di Villa Borghese, il cui parco è stato costruito nell’800 dall’architetto Giuseppe Valadier (1762-1839).

Orologio ad acquaUna delle tappe d’obbligo per gli innamorati che passeggiano per le strade di Roma è proprio l’Idrocronometro più famoso della Capitale, l’unico immerso nel verde di un giardino pubblico: ideato e costruito nel 1867 dal Frate domenicano Giovan Battista Embriaco (1829-1903), padre di molte altre opere, tra le quali l’Idrocronometro del Cortile di Palazzo delle Finanze (conservato in Inghilterra), quello del Cortile di Palazzo Berardi (via del Gesù, Roma) e così molti altri lavori. Tuttavia l’Orologio ad acqua di cui parliamo è l’opera che ha reso il suo il nome più conosciuto nella Roma del XIX secolo; la struttura che lo racchiude è l’opera di un architetto di origini svizzere di nome Gioacchino Ersoch (1815-1902).

Alta circa quattro metri, la costruzione poggia su una pedana ad isola, costituita da materiale roccioso e si sviluppa su di una piccola torre, in cima alla quale troviamo i quattro quadranti (90 cm circa); per evidenziare la lettura dell’ora vengono ideate le lancette e i numeri, scritti a caratteri romani, in ottone. Il motore dell’articolato marchingegno è l’acqua, il cui flusso, che cade dall’alto, permette la scansione del tempo e la suoneria, la cui realizzazione ha impegnato per lungo tempo gli studi di Padre Embriaco, con il riempimento e lo svuotamento alternato di due bacinelle, un meccanismo che fa muovere il pendolo e che permette lo spostamento delle lancette.

Sembra quasi impossibile che un oggetto di tale particolarità e bellezza, appartenente all’epoca Ottocentesca, nel corso del tempo sia stato danneggiato dai vandali e lasciato il più delle volte a se stesso, un atto di sfregio ingiustificato; eppure sul nostro Idrocronometro, simbolo di Villa Borghese insieme alla spettacolare vista panoramica, si sono rese necessarie nel corso del tempo delle operazioni di restauro a causa di questi tristi eventi. I visitatori possono ammirare l’incantevole orologio, nascosto nel verde di uno dei Parchi più famosi di Roma, e, grazie alla sua caratteristica di atemporalità, fermandosi davanti alla piccola torretta, ognuno di essi avrà la sensazione di percepire il tempo in modo diverso.

Dunque avviene una magia nel cuore del centro storico della Capitale: animati da una buona dose di spirito di avventura ci lasceremo avvolgere da una dimensione trascendente la misura delle vicende così come la conosciamo, consentendo alle lancette dell’Orologio di trasportarci attraverso il tempo, riportandoci con la mente ai momenti più belli e felici che ognuno di noi ha vissuto, vive e vivrà.

Flavia De Michetti