Santa Marinella, 6 percettori di RdC hanno preso servizio

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Santa Marinella

La mancata adesione al patto comporta la perdita del reddito di cittadinanza.

Hanno preso servizio, questa mattina, i primi sei percettori di reddito di cittadinanza reclutati dal Comune ed impiegati come steward per monitorare l’ingresso degli studenti dell’Istituto Scolastico Carducci di Piazzale della Gioventù.

percettori reddito
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Da lunedì prossimo, altri quattro beneficiari del sussidio governativo, svolgeranno identiche mansioni e saranno posizionati sempre all’ingresso dei plessi comunali delle scuole Primaria e dell’Infanzia Pirgus, Centro e Benedettine. Lo comunica il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei – “Da oggi entra fattivamente nel vivo il progetto d’inclusione nel mondo del lavoro per i titolari del reddito di cittadinanza che a Santa Marinella sono circa 300.  Gli steward impiegati nei plessi delle scuole cittadine, come anticipato nei giorni scorsi, avranno il compito di misurare la temperatura dei bambini e vigilare sul rispetto del distanziamento sociale. “Abbiamo voluto avviare questo servizio, avvalendoci dei titolari del sussidio erogato dall’INPS che devono svolgere lavori utili a favore della collettività – ha commentato il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei – perché lo riteniamo molto utile soprattutto in questo difficile momento di ripartenza dell’anno scolastico”.

Per la prossima settimana ho convocato nel mio ufficio ulteriori 80 percettori del reddito che dovranno essere impiegati anche in altri settori quali la manutenzione del verde e la pulizia delle strade.

Tra i beneficiari dell’assegno erogato dall’INPS, che fornisce solo un minimo sostegno economico, ci sono molte persone con qualifiche professionali e diplomi, che poterebbero collaborare con i nostri impiegati, nei diversi settori dell’amministrazione. Noi siamo un comune drammaticamente sotto organico e l’impiego, anche se per poche ore settimanali di queste persone sarebbe davvero molto utile.

A trarne vantaggio non sarebbe solo l’Ente, ma anche gli stessi percettori del sussidio favorendoli, come accadde per la legge 285 sui LSU con un possibile titolo aggiuntivo nei concorsi e agevolando un loro progressivo reinserimento nel mondo del lavoro, ed è per questo, – conclude Tidei – che faccio appello al senso civico e morale dei titolari del reddito di cittadinanza che spero vedano in questa partecipazione ai lavori socialmente utili una occasione importante per accedere in futuro a occupazioni più stabili.

Le procedure per impiegare i titolari del reddito nei progetti di pubblica utilità sono molto complesse ma tutela i titolari del sostegno che prima di iniziare a svolgere un lavoro per conto del comune devono superare una visita medica che li dichiari idonei al tipo di lavoro da svolgere.

Per le persone dichiarate idonee al lavoro rispendere all’invito del comune è un obbligo sancito dal decreto legge del ministero del Lavoro che impone di offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti, utili alla collettività, da svolgere nel comune di residenza. La mancata adesione al patto comporta la perdita del reddito di cittadinanza.