INTERVISTA A SEBASTIANO SOMMA

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IL POLIEDRICO ATTORE HA PORTATO “LUCIO INCONTRA LUCIO” AL CASTELLO DI SANTA SEVERA.

Gli incontri sono il sale della vita per Sebastiano Somma, una carriera lunga 40 anni per l’attore campano che vanta collaborazioni importanti nel panorama cinematografico e teatrale, regista dalla spiccata sensibilità da sempre attivo nel sociale. Lo abbiamo incontrato sabato 26 agosto al Castello di Santa Severa in scena con lo spettacolo “Lucio incontra Lucio”.

Un duo inaspettato, Dalla e Battisti sul palco insieme, come nasce l’idea?
Grazie ad un incontro tra me e l’autore, Liberato Santarpino, avvenuto per caso a Castellamare di Stabia, mia città natale, dal quale nasce l’idea di un dialogo immaginario tra i due artisti. Io sono un grande fan di Lucio Dalla, i suoi brani hanno accompagnato molti momenti storici della mia vita. Si tratta di un concerto teatralizzato dove musica, aneddoti e racconti sulla vita dei due musicisti si fondono con gli anni della nostra gioventù. Musiche straordinarie, brani rimasti nell’anima interpretati da un’orchestra di tutto rispetto con te sul palco quale direttore di una serata magica sotto le stelle. Un dialogo immaginario tra due personalità molto lontane per stile e background che si fondono armoniosamente per uno spettacolo unico nel suo genere. Grazie alla volontà di ATCL – Associazione teatrale fra i comuni del Lazio che hanno voluto offrire ai visitatori – l’ingresso al castello di Santa Severa è gratuito – uno spettacolo in un luogo tra i più suggestivi, dove dopo 25 anni sono lieto di tornare.

Cosa accomuna i due artisti?
Si scopre durante lo spettacolo! Oltre alla grande passione per la musica, avevano molto in comune. Non a caso, sono nati a 12 ore di distanza l’uno dall’altro: il 4 e il 5 marzo del ’43. Due mondi diversi ma…

E a proposito di mondi differenti, spazi dal teatro alla tv, al cinema con una sensibilità tale da esaltare ogni personaggio: dal comico al drammatico, al genere thriller, non trascurando il sociale. Come la tua ultima fatica cinematografica, Lupo Bianco, di cosa parla il film?
Prodotto da CinemaSet per la regia di Gangitano, racconta la storia di Carlo Olmo. Un filantropo vercellese che durante il periodo del covid grazie ai suoi rapporti con la Cina e la sua sensibilità dettata dalle esperienze drammatiche vissute, decide di restituire ciò che la vita gli ha prima tolto e poi dato con un papà adottivo che si è preso cura di lui: importa dispositivi di sicurezza per metterli a disposizione della popolazione in un periodo in cui non si poteva andare in giro senza rischiare la vita.

Il film è visibile su Prime video, emotivamente che esperienza è stata per te? Eravamo nel pieno dell’emergenza, al vissuto di Olmo si mescolavano le vicende personali, ho perso mia mamma a causa del covid. Un periodo buio per tutti che ci auguriamo non torni più. Emozioni analoghe si provano in Una sconosciuta, film di Guarducci dove una donna arriva in questo borgo addormentato a causa del periodo oscuro, (anche se non citato) e riporta la gente in piazza, alle relazioni umane.

Il prossimo appuntamento?
Sicuramente in teatro, con “Vi presento Matilde Neruda” scritto da Liberato Santarpino, mia la regia. Continuo a girare l’Italia con Hemingway e, sempre in autunno, un film, opera prima per la regia di Emiliano Locatelli con il grande Enzo Salvi, strepitoso interprete drammatico.

LO SPETTACOLO LUCIO INCONTRA LUCIO

SEBASTIANO SOMMA

Sul palco in Lucio incontra Lucio, con Sebastiano Somma: Marco De Gennaro al pianoforte; Gianmarco Santarpino, sax; Aldo Vigorito, contrabbasso; Giuseppe La Pusata, batteria; Lorenzo Guastaferro, vibrafono. Le voci: Alfina Sforza, Elsa Baldini, Paola Forleo e Francesco Curcio.

 

La regia di Sebastiano Somma ha cucito, in maniera attenta, uno spettacolo fatto di musica, suggestioni, immagini e parola, attingendo al suo amore verso i due grandi cantautori, cercando di ricostruire e consegnare al pubblico un’ora e 35 minuti di spettacolo in atto unico, raffinato ed elegante, denso di emozioni e colori, atto a ricordare ai giovani e ai meno giovani la grande arte che i due cantautori hanno prodotto e lasciato in dote a tutti noi.

di Barbara Pignataro