FOCUS sulla cervicobrachialgia

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di Noemi Cecere

La cervicobrachialgia è il termine generico con cui si indica un dolore che dal collo si irradia al braccio destro o sinistro fino, in alcuni casi, a raggiungere le dita della mano.
La causa è da ricercare nel tratto cervicale della colonna vertebrale, dove alcune strutture possono irritare i nervi che fuoriescono dallo spazio presente tra una vertebra e l’altra.
Ma cos’è che può dare tanto fastidio ai nervi? Innanzitutto ernie o protrusioni dei dischi intervertebrali che creano infiammazione e compressione sul nervo, oppure una seria artrosi vertebrale, o ancora, alcuni muscoli della cervicale che se contratti possono simulare un’ernia e creare lo stesso dolore.
A parte il dolore diffuso al collo e al braccio, altri sintomi sono: formicolio, alterazioni della sensibilità (sensibilità ridotta o sensazione di bruciore) e perdita di forza muscolare, tutte problematiche tipiche di un danno nervoso, che possono comparire di giorno e di notte.
L’insorgenza dei sintomi è molto soggettiva, può comparire in modo acuto, con dolore molto forte, invalidante che dura da qualche settimana ad alcuni mesi prima di attenuarsi, ma può comparire anche in maniera progressiva e restare subacuta, con sintomi presenti anche per anni, fastidiosi ma non insopportabili.
Già l’esordio può indirizzare sulla natura del problema: nel primo caso l’insorgenza improvvisa può far pensare ad un’ernia cervicale, nel secondo l’esordio lento e progressivo ci indirizza più verso un problema muscolare o fasciale. Purtroppo la distinzione non è così semplice per cui è consigliabile rivolgersi ad un ortopedico o neurochirurgo che prescriveranno degli esami diagnostici come la risonanza magnetica per rilevare la presenza di ernie e protrusioni e poi una elettromiografia per rilevare una sofferenza del nervo che potrebbe non trasmettere correttamente l’impulso motorio o sensitivo.
Appurato che solo una piccolissima percentuale di pazienti con cervicobrachialgia ha veramente necessità di intervento chirurgico, per tutti gli altri gli interventi sono farmacologici con antinfiammatori, antidolorifici e neuroprotettori, ma soprattutto una buona fisioterapia.


Se la struttura cervicale non si modifica il problema tornerà a ripresentarsi nonostante i farmaci, ecco perché la fisioterapia deve occuparsi di curare le cause vertebrali, discali o muscolari. Ai pazienti che si rivolgono a me propongo delle sedute di Tecar terapia o massaggio manuale per decontratturare i muscoli tesi e preparare il corpo ad una serie di esercizi personalizzati, scelti in base alla necessità del paziente ed un importante lavoro posturale che coinvolge tutta la colonna e fa sì che non solo il tratto cervicale migliori la sua forma, ma anche il resto della colonna per evitare recidive.