Coronavirus, il giro del mondo: aggiornamento

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Roma, Londra, Parigi, New York, Mosca, Teheran, Wuhan. Pace nel mondo.

 

Roma, il Papa si affaccia sulla piazza vuota, in Europa le vittime sono 22mila, affollati i parchi di Londra, caotiche le vie di Stoccolma mentre in Spagna chiudono tutti. In Francia decine di pazienti vengono trasferiti in Germania per alleggerire gli ospedali. Aumentano le vittime negli Stati Uniti, i più colpiti medici e personale sanitario, per questo Trump proroga al 30 aprile la quarantena. New York l’epicentro della crisi, agenti di polizia tra i contagiati: ” Peggio dell’11 settembre” il commento della stampa estera. A Wuhan la vita invece torna alla normalità, si possono celebrare i defunti finalmente, la città ritorna a vivere. La città non da più nulla in India e la popolazione si riversa verso le campagne alla ricerca di terra da coltivare e cibo, in una valle desolata senza speranza. Anche la Russia è in crisi sanitaria, stato di massima allerta a Mosca, fino al 5 di aprile tutti a casa, l’ordine di Putin, solo smart-working. Ordine perentorio: si esce solo per i generi alimentari e le medicine. Si lavora per la costruzione di un mega ospedale da consegnate alla popolazione.

Il Coronavirus cancella le guerre? Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan, i capitoli più cruenti del Grande Medio Oriente; e la Libia, a due passi da noi. Sparite? L’epidemia che sta portando via tanti anziani dalle nostre case, risparmia le vite di giovani sui luoghi dei conflitti. La richiesta di cessate il fuoco del segretario generale delle Nazioni Unite, alla quale si è aggiunta la supplica di Papa Francesco ha prodotto una risposta positiva da parte dei ribelli.

Sul fronte siriano i combattenti curdi si sono impegnati nel combattere il Coronavirus, nemico globale, a sospendere le loro operazioni militari nel nord-est del Paese, anche il presidente del Comitato Supremo Rivoluzionario dello Yemen (riporta l’agenzia Tasnin da Teheran), ha affermato di accogliere con favore l’appello di Antonio Guterres. L’appello di Pace Mondiale è stato accolto anche nel Cameroun, dove il leader ribelle Ebenerez Akwanga  ha parlato di una tregua di due settimane, in vigore dal 29 marzo al 12 aprile in tutte le regioni dell’Ovest. Lo riferiscono i siti Jeune Afrique e Journal du Cameroun.