Benefici della convivenza con gli animali

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I benefici della convivenza con gli animali
dottoressa Anna Maria Rita Masin Psicologa - Psicoterapauta
dottoressa
Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapauta

Quando si adotta un animale si pensa di fare del bene allo stesso animale, soprattutto se è in stato di abbandono. Ma cosa ci dà l’animale che abbiamo adottato? È ormai risaputo che il rapporto animale domestico-uomo è una relazione fondata da un interscambio emotivo continuo tra i due protagonisti.

Quali sono i benefici che un cane o un gatto dà ad un bambino? Un primo beneficio che un animale domestico dà al bambino è contribuire ad aumentarne le difese immunitarie (è stato notato che la convivenza tra un animale ed una bambino piccolo riduce la possibilità di sviluppare allergie durante la crescita).

Il bambino impara a rispettare lo spazio e le esigenze di un altro essere vivente nonché a decifrare una comunicazione diversa da quella a cui è abituato; il bambino capisce che anche il rapporto con il suo animale è fondato sull’amicizia e sulla lealtà reciproche legate da differenti sensibilità ed intuizioni. Il bambino, soprattutto se figlio unico, impara anche a condividere lo spazio con altri esseri viventi.

Quando l’animale domestico muore, il bambino viene a contatto con la morte, con il dolore che ad essa si accompagna ma anche con la sua elaborazione mantenendo il ricordo di quell’amicizia. Inoltre il bambino comprende che ogni cane o ogni gatto ha il suo carattere e il suo modo di reagire agli stessi stimoli e che quindi è necessario interagire in modo diverso.

Tutto ciò, però, viene imparato attraverso la sperimentazione quotidiana e la guida del genitore.  Nella fase adolescenziale e nella prima età adulta, il rapporto con il proprio animale stimola il movimento, la socializzazione, aiuta a lenire l’ansia e ad affrontare meglio situazioni stressanti: la persona, infatti, sposta l’attenzione dal problema alla cura del proprio “compagno pelosetto” e il contatto mano-pelo produce rilassamento.

Nell’età adulta avere un animale domestico contribuisce a combattere la solitudine e l’abbassamento del tono dell’umore (oltre che favorire la socializzazione, il movimento, ecc.).

Tutti i benefici sopraelencati continuano anche nella vecchiaia; in questo periodo, inoltre, la compagnia di un cane o gatto, permette alla persona di prendersi cura ancora di un essere vivente. In uno studio effettuato in strutture per anziani, l’introduzione di animali come cani, gatti, canarini nella struttura ha favorito la ripresa dell’interazione interpersonale di persone che si erano chiuse in se stesse.

È importante sottolineare, però, che si possono commettere degli errori come, per esempio, umanizzare il proprio cane o gatto fino a considerarlo il sostituto di un figlio oppure di un compagno di vita.

È importante ricordare che un cane o un gatto (solo per citare gli animali domestici più comuni), pur essendogli state riconosciute le emozioni di base (paura, disgusto, gioia, tristezza e rabbia) è pur sempre un animale con le sue esigenze ed i propri istinti di base geneticamente determinati.

Anche i cani e i gatti soffrono di ansia da separazione e di difficoltà nel gestire la rabbia o l’aggressività ma spesso tali comportamenti sono determinati da un’educazione troppo umanizzante dell’animale stesso.

Ciò può provocare sofferenza involontaria al proprio animale perché non viene riconosciuta la sua identità né le sue esigenze dettate dalla sua natura.

P.S.: il rapporto con gli animali è costruttivo ed importante nel rispetto della reciproca natura.