PER “LA MISSIONE DIVINA DI SALVARE IL MONDO DAL COMUNISMO”.
di Maurizio Martucci
“Mio marito ha più volte dichiarato che la storia delle due ragazze è comprensibile solo alla luce del Terzo segreto di Fatima. Tradotto: è comprensibile solo alla luce della missione divina che Papa Giovanni Paolo II era convinto di avere, ovvero salvare il mondo dalla minaccia comunista.”
E’ l’epilogo de L’attentato al papa. Elena Hilal e Ali Agca raccontano quarant’anni di bugie e depistaggi, il voluminoso libro scritto dalla romagnola Elena Hilal Agca (col cognome Rossi nata a Cervia, Ravenna) per le Edizioni Il Punto d’Incontro che racconta, secondo la ricostruzione della moglie dell’attentatore di Karol Józef Wojtyła, la verità su uno dei momenti centrali della nostra storia contemporanea, tra Guerra fredda, cronaca, intrighi internazionali, terrorismo, spionaggio, rapimenti e attentati: “ci tenevo a scrivere questo libro-memoriale per mettere la parola fine a quarant’anni di depistaggi, ricostruzioni fantasiose e trovate giornalistiche“.
Il saggio sull’attentato in Piazza San Pietro, oltre 500 pagine senza filtri dedicato a “tutte le vittime della malagiustizia”, esce dalle confidenze personali girate in otto anni raccontati da Mehmet Ali Agca all’autrice Elena, oggi entrambi in Turchia. Secondo la versione della coniuge dell’ex Lupo grigio, tutta la vicenda ruoterebbe intorno all’azione anti-comunista intrapresa dal Papa che, oltre all’intreccio coi rapimenti della vaticana Emanuela Orlandi e dell’italiana Mirella Gregori, avrebbe portato anche all’attentato del 13 Maggio 1981, consumato però senza mandanti: “fin da subito intendo mettere a fuoco quello che è il punto centrale della vicenda: dopo gli spari di piazza San Pietro, Karol Wojtyla, il Papa polacco della Guerra Fredda, “raccolse la pistola del suo attentatore e la puntò contro il Cremlino”. Il bandolo della matassa non è, come in tanti hanno affermato, quanto il Papa di Solidarno desse fastidio al governo sovietico, bensì quanto il governo sovietico desse fastidio al Papa polacco.”
Per stessa ammissione pure di Mikhail Gorbaciov, senza l’interessamento diretto del Papa il comunismo e il blocco dell’Est non sarebbero infatti mai crollati così come avvenne nel 1989. “Questo dato di fatto storico costituisce la chiave di lettura imprescindibile per comprendere la cosiddetta Pista bulgara, il “processo del secolo”, il sequestro delle due ragazzine Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi e anche l’omicidio di Roberto Calvi e il fallimento del Banco Ambrosiano.”
La ricostruzione di Elena Hilal (aggancia il marito con uno scambio di lettere dal carcere per poi convertirsi all’Islam) passa per il sindacato Solidarno, lo spionaggio della CIA, la Banda della Magliana e un sogno premonitore, quella della giovane Emanuela Orlandi, poche ore prima del rapimento dove “lei non vide la propria morte o il proprio stupro, bensì la paralisi della sua vita. Dopo il sequestro, Emanuela sarebbe diventata un oggetto nelle mani di qualcun altro che avrebbe assunto il controllo della sua vita e deciso per lei.”
Secondo le confessioni di Agca il rapimento sarebbe maturato in Vaticano ma sarebbe però da escludere la pista sessuale, pedofilia, l’abuso sostenuto invece da un’ex esponente della Banda della Magliana.