APPUNTAMENTO CON L’ARTE: FRANCA ASCIUTTO

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DALLA SKY LINE ALLA CHINA, LA PITTRICE DI LADISPOLI SVELA I SEGRETI DEL SUO SUCCESSO.

A tu per tu con Franca Asciutto, l’artista capace di suscitare forti emozioni.
Il tuo atelier a Roma ha riscosso un’ottima risposta da parte del pubblico. Noti una differenza nel gusto o nelle scelte da parte della clientela? Il nostro Atelier ha riscosso un notevole successo tra gli estimatori dell’arte contemporanea, sta di fatto che il 15 Febbraio inauguriamo il nostro secondo Atelier in Via delle Coppelle 20. Credo che il successo sia semplicemente legato alla ricerca artistica, storica e culturale del nostro tempo che riesce ad intuire il giusto equilibro tra forma ed interpretazione universale. E’ caratterizzata da tre linguaggi artistici distinti che formano un quadro generazionale di interpretazione artistica eterogenea. L’Atelier è di famiglia in quanto oltre a me, espongono anche mia figlia Veronica Mazza e mio marito Renato Mazza ognuno con il proprio stile artistico. Ho potuto constatare che l’emozione è un elemento a cui tengo e l’arte Italiana che noi esprimiamo dimostra di avere sempre una ricerca di innovazione che spesso un pubblico selezionato e colto riesce ad apprezzare senza alcun limite. Non si tratta di gusto, ma di emozione che il linguaggio artistico riesce a trasmettere attraverso la comunicazione universale delle forme e temi legati al nostro tempo.
Fra i tuoi estimatori hai molti collezionisti stranieri. Il tuo lavoro è più legato alla nostra tradizione culturale oppure si affaccia al mondo internazionale del mercato nell’arte contemporanea? Tra i nostri collezionisti non ci sono solo collezionisti stranieri ma anche molti Italiani, se per tradizione ntendiamo innovazione tipica della creatività della nostra cultura Italiana allora diciamo si, tradizione che si affaccia in un contesto internazionale con originalità della composizione cromatica e tematica.
Avevate portato tempo fa un progetto per riqualificare gli artisti che ne certificasse anche la loro attività. A che punto è il progetto? Ho presentato anni fa al Comune di Ladispoli , nelle veste di consigliere Comunale, una mozione per la realizzazione di un REGISTRO SOCIALE delle opere intellettuali pittoriche. É un strumento legislativo che tutela il diritto d’autore dell’opera artistica pittorica e grafica. Inoltre, è uno strumento amministrativo necessario che aiuta l’artista ad ufficializzare attraverso la registrazione la sua creazione, intesa come opera del proprio ingegno artistico. La commissione cultura ha lavorato per diverse sedute ma non siamo risusciti a completare l’obiettivo in quanto eravamo ai termini della legislatura. Il progetto continua con la registrazione regionale dell’opera intellettuale pittorica e grafica.
Secondo te, perché qui in provincia gli artisti non riescono ad emergere come nelle grandi città? É una questione di prospettive? La prospettiva principale è credere in se stessi e soprattutto in quello che comunichi agli altri! L’indicazione di stima dell’opera non dipende dalla città in cui tu esponi o dalla provincia. Il valore di un’opera non è mai legato ad un semplice valore di mercato, ma allo stile, alle recensioni e al riscontro del pubblico in cui l’empatia tra artista e pubblico diventa l’anello che unisce il linguaggio al mondo del mercato dell’arte.
Rubrica a cura di Fabio Uzzo