ALIMENTAZIONE, INTESTINO E SALUTE

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Sino a pochi decenni fa virus e batteri erano visti esclusivamente come una minaccia per la salute umana. Oggi , dopo due anni di pandemia da coronavirus, sembra difficile parlare di microrganismi utili, anzi essenziali per la nostra salute.

Eppure è così. Un termine che compare sempre più spesso nei media è microbiota, parola che definisce l’insieme delle popolazioni che vivono nell’intestino. Tutti gli studi importanti degli ultimi 20 anni hanno messo in luce quanto il microbiota sia fondamentale nel mantenimento di un buono stato di salute e nella prevenzione di quasi tutte le malattie contemporanee: tumori e malattie cardiovascolari, diabete e obesità, malattie autoimmunitarie, disturbi gastrointestinali e malattie neurovegetative (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e altre).

In Olanda un gruppo di ricercatori dell’Università di Groningen ha cercato di capire quali gruppi di alimenti fossero associati allo sviluppo flore batteriche intestinali favorevoli allo sviluppo di infiammazioni. Nello studio sono state coinvolte circa 1500 persone, divise in 3 gruppi: un gruppo sano, un gruppo con sindrome del colon irritabile, un gruppo con malattie infiammatorie croniche di origine autoimmune (colite ulcerosa o morbo di Crohn). Dalla ricerca sono emersi risultati molto significativi. Innanzitutto, gli alimenti processati (il cibo industriale) e gli alimenti di origine animale fanno aumentare alcune popolazioni di batteri (Firmicutes e Ruminococcus, in particolare) che tendono a favorire gli stati infiammatori. Discorso inverso, invece, per cereali integrali e legumi: chi li consuma regolarmente ha un intestino meno soggetto a malattie infiammatorie.

Terzo dato interessante: il consumo di alimenti di origine vegetale e pescato si associa a batteri che tengono bassa l’infiammazione intestinale. Le persone che consumano noci e frutta secca, verdura frutta fresca, pesce e cereali, infine, hanno una maggiore presenza di specie batteriche (soprattutto Faecalibacteri), capaci di sintetizzare gli acidi grassi a catena corta che hanno una forte azione antinfiammatoria e protettiva nei confronti delle pareti intestinali. Queste associazioni tra gruppi di alimenti e popolazioni batteriche sono risultate valide e sovrapponibili in tutti e tre i gruppi partecipanti. Il messaggio che emerge è abbastanza chiaro: avere uno stile alimentare con molti vegetali e proteine animali provenienti principalmente dal pescato (dieta mediterranea o modello pescovegetariano) favorisce nel nostro intestino batteri che ci proteggono dalle malattie intestinali e dagli stati infiammatori in generale. Chi mangia bene, ha un intestino più sano e si ammala di meno.

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Dott. Daniele Segnini
Biologo Nutrizionista Educazione alimentare per: bambini, adolescenti e sportivi.
Interventi nutrizionali per: obesità, diabete e dislipidemie.
Piani alimentari per: gravidanza, menopausa e terza età.