A LADISPOLI TORNA L’INCUBO DEI ROGHI NOTTURNI

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I RESIDENTI CHIEDONO CONTROLLI. IL COMITATO MIAMI: «AVEVAMO PRESENTATO UN ESPOSTO IN PROCURA MA È STATO TUTTO ARCHIVIATO»

Non c’è pace per i residenti. Il forte odore di bruciato non se ne va, l’aria è irrespirabile in diversi quartieri di Ladispoli. Tanto da spingere cittadini, comitati e associazioni politiche a richiamare l’attenzione delle istituzioni locali, per l’ennesima volta, su un problema che sembrava essere risolto una volta per tutte. «Purtroppo è da giorni che va avanti così», è la segnalazione di Alessandra residente al rione Miami.

C’è chi aveva formalizzato un esposto ma la vicenda si è conclusa con un nulla di fatto. «La procura di Civitavecchia pochi giorni fa – racconta Angelo Sarno del comitato Miami – mi ha risposto inviandomi una raccomandata con cui mi hanno avvisato di aver disposto l’archiviazione della mia denuncia presentata tempo fa proprio per questa causa. Avevo anche dei riscontri su cui lavorare eventualmente ma nessuno a quanto pare svolge controlli specifici. Intanto i brutti malanni aumentano». Associazione che aveva anche preteso una più efficace verifica della qualità dell’aria monitorandola in modo più circoscritto e capillare, anche con l’installazione di sensori nei vari quartieri della città mediante dispositivi e rilevamenti da parte dell’Arpa.

In passato erano già intervenute le forze dell’ordine scovando dei piromani che nelle campagne ladispolane avevano bruciato rifiuti, tra cui soprattutto plastica, e per questo erano stati denunciati penalmente. Delle attività investigative erano state condotte in passato contro i reati ambientali e per tutelare la salute pubblica. Gli stessi cittadini avevano invocato l’intervento dell’Arpa Lazio che con apposite apparecchiature avrebbe potuto certificare la qualità dell’aria. Gli incivili sembrano agire sempre nelle ore notturne per non destare sospetti non solo al Miami ma anche nelle campagne di Olmetto, Boietto e Monteroni e in alcune zone delle frazioni cerveterane di Cerenova e Campo di Mare. Tra le sterpaglie plastica, legno e altri tipi di materiale che andrebbero di certo smaltiti diversamente.

Qualcuno ha proposto di utilizzare dei droni in dotazione della Polizia Municipale mandandoli in perlustrazione nelle zone sospette. Si attiva anche il gruppo Alleanza Verdi Sinistra Ladispoli pronto a denunciare questa situazione di degrado. «I miasmi – si legge in un comunicato stampa – con puzze irrespirabili e inspiegabili non sono mai cessati e nelle campagne limitrofe, si susseguono da tempo, preferendo la plastica, e chissà cos’altro, come combustibile principale. Molte le richieste di cittadini che da anni ormai combattono questo nemico invisibile a cui nessuno riesce a dare un nome o una spiegazione».

Sos lanciato anche al Cerreto e al Campo Sportivo, quartiere vicino alla stazione ferroviaria. «Nessun reato ambientale può limitare le nostre vite: questi criminali vanno debellati una volta per tutte; – aggiungono i Verdi Ladispoli – le nostre campagne devono essere libere da rifiuti speciali, i nostri quartieri liberi dai forti miasmi. Sentiamo la necessità di rivolgerci all’Amministrazione comunale richiedendo maggiori controlli ed una soluzione definitiva per questo serio problema. Vogliamo avere il diritto umano di respirare».

Risponde la Polizia locale. «È un fenomeno complesso – sostiene Sergio Blasi, comandante della Municipale di Ladispoli – e non credo possa essere addebitato solo ad incivili che danno magari fuoco a cumuli di sporcizia. L’odore di bruciato potrebbe provenire dai camini dove sempre più persone gettano materiale che andrebbe differenziato nella spazzatura. Perciò è impossibile andare a verificare questa situazione nelle case. Chiaro, avvieremo comunque dei controlli più accurati affinché possano portare a capire meglio questo scenario».

La lotta al degrado si combatte anche contro le discariche a cielo aperto presenti sul territorio. Piccole montagne di rifiuti che, come accaduto nella stagione estiva, sono state date alle fiamme. All’indomani bottiglie di vetro incenerite così come plastica e barattoli di latta. C’è soprattutto una mega discarica che preoccupa i residenti ed è quella sotto al ponte Nove Novembre.