UNA BOMBA SOCIALE STA PER ESPLODERE, COME DISINNESCARLA?

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bomba sociale

DAL PASSATO UN ESEMPIO DA IMITARE: INVESTIRE IN BELLEZZA.
NEL ‘48 COME PRIMA RISPOSTA ALLA DISOCCUPAZIONE CERVETERI ORGANIZZÒ SQUADRE DI “ADDETTI AI LAVORI DI RISANAMENTO IGIENICO DELL’ABITATO”.

di Angelo Alfani

Sono circa 450.000 i posti di lavoro andati in fumo nell’anno appena trascorso: centomila nell’ultimo mese, cinquanta ogni ora, uno ogni minuto. Donne per la stragrande maggioranza e giovani. In attesa della slavina che rovinerà a valle quando non ci saranno più le condizioni economiche per proseguire la cassa integrazione. Il comunicato, sempre di fine anno, dell’INPS conferma questa bomba sociale: il numero dei destinatari dell’assegno per il reddito e la pensione di cittadinanza ha raggiunto i tre milioni.

La fotografia mostra differenze a livello territoriale: il 61% dei nuclei percettori e il 65% delle persone hanno la residenza al Sud o nelle Isole. Gli ultimi dati confermano l’espandersi del fenomeno anche nel ricco Nord e nel ministeriale Centro.A fronte dell’importo massimo di 780 euro, le somme medie ricevute dai beneficiari si attestano sui 528 euro. Questi i numeri: da incubo! A dispetto di ciò ho l’impressione che li scacciamo così come avviene ai goccioloni coi tergicristalli, mentre i politici li strumentalizzino. A Cerveteri quel numero è similmente drammatico e visibile negli occhi pieni di disperazione, oramai di rassegnazione, di sempre più numerosi concittadini. Li si incontra al cancello dell’ antica Legnara dei Calabresi per recarsi agli uffici delegati al sociale, alle fermate dei pullman, agli uffici postali, in banca o presso elargitori di finanziamenti. Sono centinaia i camminanti con trolley sempre più flosci.
Nel ‘48 a Cerveteri era un vero “quarantotto”, e, come in tanti altri comuni, si organizzarono squadre di “addetti ai lavori di risanamento igienico dell’abitato”, come prima risposta alla disoccupazione. Diretti da Irelli Enrico, scelto come responsabile, una trentina di cervetrani, nella prima settimana, sistemarono l’acciottolato del Centro, ripristinarono la rete fognaria assolutamente deficitaria, ripulirono da paritaria ,edera ed ortica le tufacee pareti, potarono i tanti pini e le piante di “ciciarelli” che abbellivano un tempo i marciapiedi delle strade della nuova Cerveteri. Ripristinarono gli argini del Manganello che, prima di essere spudoratamente intombato, scorreva dalla forra a ridosso della Banditaccia fino alla chiesa della Madonna del Canneto ed oltre. Il giardino delle Rimembranze non fu mai così bello. Il fontanile in mattoni, oggi inesistente, lungo la Settevene Palo, poco prima della Fornace, ritornò limpido.

Riporto l’elenco completo, come da nota comunale del gennaio, di questi trenta operai: Pica Augusto,Tani Alberto, Bisner Salvatore, Valentini Carlo, Morani Pietro, Baldinelli Quinto, Travagliati Giuseppe, Longarini Mario, Morani Brasildo, Sebastiani Vincenzo,Sebastiani Claudio, Ranieri Giuseppe Biscetti Giovanni, Salvini Giuseppe,Di Giuseppe Mario, Tampellini Massimiliano, Vecchiotti Enzo, Pellegrini Francesco, Paolucci Mariano, Petrelli Antonio,Rossetti Achille, Mordeca Achille, Mordeca Armando, Morelli Giacinto, Antolini Settimio, Faraglia Gilberto. Due carrettieri: Biscetti Camillo e Ranieri Ugo.
Settecento lire al giorno la paga, mille per i due carrettieri ed il capo squadra.
Mi chiedo, visto anche il vistoso degrado, se non possa essere un esempio da imitare.