Tosse con catarro, respiro corto, oppressione al torace In medicina cinese

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Il ruolo dell’alimentazione per drenare l’umidità interna: utili agliacee, cereali in chicco, spezie, legumi e verdure dolci. Dannosi latticini, zuccheri e farine. Ravanello rosso e bucce di mandarino per eliminare catarri

Laura Vanni
Operatore tuina, istruttore
di taijiquan e qi gong

In medicina cinese il catarro rappresenta un patogeno determinato dall’accumulo di liquidi torbidi e densi.

Le caratteristiche del catarro sono tali da impedire i movimenti armonici del Qi e dei liquidi organici. Questo impedimento può essere di diversa intensità, ma interferisce sempre ed in ogni caso con il benessere della persona sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psichico.

L’ottundimento derivante dai catarri e dall’impedimento al libero fluire, infatti, può generare sia sintomi fisici (respiro corto, oppressione toracica…) che sintomi che potremmo definire psico-emotivi (agitazione, senso di intontimento, difficoltà nel pensare e nell’elaborare i ragionamenti).

Tutta la nostra energia, in altre parole, subisce un rallentamento o una “ostruzione” tanto da generare difficoltà di elaborazione.

In presenza di catarri, l’obiettivo principale è quello di rafforzare le funzioni di trasformazione e diffusione assegnate dalla medicina cinese a Milza-pancreas ed espellere catarri stessi .

La caratteristica stessa del patogeno (vischiosità, pesantezza, permanenza…) richiede costanza per ottenere l’eliminazione.

Il trattamento dei catarri (tan) non è, quindi, cosa veloce e rapida e richiede pazienza.

Il ruolo dell’alimentazione per drenare l’Umidità interna secondo la medicina cinese

In presenza di catarri è utile integrare nella propria alimentazione alimenti utili ad allontanare i catarri risolvendo l’Umidità interna.

Sono utili per esempio molte spezie (timo, cannella, coriandolo…), le agliacee (aglio, porro, cipolla).

E’ utile, inoltre, consumare con costanza gli alimenti tonici di Milza, in modo da favorire il drenaggio dell’Umidità interna da un lato e, dall’altro, ridurre l’ulteriore accumulo.

Sono ideali, in tal senso, i cereali in chicco come il riso, l’avena e il mais.  Tra i pesci l’acciuga, il merluzzo, la carpa, il persico e la sogliola. Tutti i legumi. Tra le verdure preferire verdure dolci come patate, zucche e zucchine, carote, fagiolini… Pasti regolari, cotti e caldi e non eccessivamente abbondanti.

Tra gli alimenti più dannosi per l’energia di trasformazione e diffusione di Milza troviamo, invece il consumo abituale e/o eccessivo di zuccheri, latte e latticini, farine bianche e prodotti industriali.

Anche gli alimenti crudi, seppur salutari, possono creare difficoltà all’energia di Milza che ama, invece, cibi caldi, cucinati e più facili da metabolizzare.

Un’altra azione da ricercare nell’alimentazione è quella di eliminazione dei catarri/tan.

A tal fine, ci sono almeno un paio di alimenti utili se hai catarri. Ovviamente sempre con moderazione e osservando passo-passo le reazioni sulla tua energia.

Il primo è il ravanello rosso. Di sapore piccante e dolce, il ravanello rosso ha azione su Polmone, Milza-pancreas e stomaco.

Muove il Qi e lo dirige verso il basso con azione aggiuntiva di purificazione del Calore interno e trattamento dei Tan-Calore (catarri densi e vischiosi, difficili da espettorare, di colore giallo-verde).

Per queste azioni, il ravanello è, tra l’altro, indicato anche in presenza di faringite, mal di gola e in presenza di epistassi (sangue dal naso) (Calore a livello del Polmone).

Il secondo alimento che ti indico è quello che, in realtà, non è un vero e proprio alimento ma, nella nostra cultura, è un prodotto da scartare.

Si tratta delle bucce del mandarino o, in alternativa delle bucce dell’arancio o del limone… in ogni caso bucce di agrume non trattato.

Queste bucce sono preziose per muovere i catarri/tan ed eliminarli.

Ti consiglio di lavare la frutta spazzolandola sotto l’acqua corrente e asciugare la frutta prima di sbucciarla. Le bucce potrai farle seccare al sole oppure vicino al camino/termosifone e potrai conservarle a lungo.

Sarà utile utilizzarle in decotto tutti i giorni, meglio se 2-3 volte al giorno, eventualmente anche con una piccola aggiunta di zenzero fresco e un cucchiaino scarso di miele.

Su mio sito (www.lauravannimedicinacinese.it) puoi trovare l’articolo completo.