Santa Marinella: i senza casa chiedono risposte immediate

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Salgono i toni dopo lo sgombero dei locali dell’ex residence Eucalipto. Il presidente dell’Unione Nazionale Inquilini, Massimo Pasquini, sollecita il dialogo. 

Dormono in roulotte, in auto, in sottoscala di fortuna. Alcuni sono soli, altri hanno famiglia. Speravano di avere una casa degna di questo nome e il 7 novembre scorso una decina di loro ha occupato i locali dell’ex residence Eucalipto, già San Pio X. “Siamo entrati nelle case – spiega Stefania Abbattiello del Comitato Cittadino per il Diritto alla Casa – chi dal cancello, altri dal mare. Abbiamo potuto vedere come questi locali siano subito agibili, grandi saloni, belle cucine”.

i senza legnaMa l’occupazione è durata poco, il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, alle 7 del mattino, ha chiamato a raccolta un gran numero di forze di polizia. “C’erano carabinieri, poliziotti, vigili urbani. Tidei – racconta ancora Abbattiello – con la scusa di verificare se funzionassero i servizi igienici ha chiesto di entrare. Lo abbiamo fatto entrare e dietro di lui si sono subito introdotti i poliziotti”. L’occupazione è stata quindi solo tentata perché si è subito trasformata in uno sgombero.

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Sarebbero stati identificati, a giudicare da quanto dicono i diretti interessati, e non denunciati alcuni autori dei fatti anche se in alcune note stampa si annunciano denunce da parte dei fantomatici proprietari del residence Eucalipto. Ma ormai il caso è divampato, i toni si sono fatti tesi e le accuse sono incrociate. Circa ottanta famiglie a Santa Marinella vivono un disagio abitativo anacronistico e chiedono a gran voce una casa. Ma nonostante il Comune retto da Pietro Tidei abbia aggiornato di recente la graduatoria per la assegnazione di alloggi popolari, case non ce ne sono.

Sui fatti, dopo la sezione locale è intervenuta anche l’Unione Nazionale inquilini, che in una lunga lettera diffusa oggi, a firma del segretario nazionale Massimo Pasquini chiede di “sotterrare l’ascia di guerra aprendo al dialogo”. Tidei vorrebbe difendersi annunciando una lettera a Ater, Regione Lazio ed Arsial per sollecitare l’iter per la costruzione di nuove case popolari, quattro palazzine, all’interno delle vie delle Colonie, di fronte al bar dei Pini. “Solo due di queste palazzine – precisa ancora la battagliera Stefania Abbatiello – dovrebbero essere destinate a case popolari, altre dovrebbero essere di edilizia in cooperativa”.

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L’emergenza è adesso e adesso andrebbe risolta. Come? Lo ribadisce nero su bianco il presidente dell’Unione Nazionale Inquilini Pasquini: riconvertire ad uso abitativo molti immobili interi inutilizzati effettuando lavori con cooperative di auto recupero ai sensi della Legge regionale del Lazio n. 55 del 1998, dando lavoro e senza consumare nuovo suolo. E’ evidente che le scelte implicano visioni diverse, costruire nuovi palazzi con vista mare richiama scenari da speculazione edilizia mentre effettuare il recupero di immobili oggi in disuso sarebbe più in linea con una economia circolare. I senza casa di Santa Marinella non possono più aspettare, chiedono un tetto oggi non domani, né dopodomani. Al momento  andrà bene, se i suoi requisiti dovessero essere confermati, solo alla prima persona in graduatoria alla quale dovrebbe essere assegnato un appartamento in via Carducci.

Graziarosa Villani