L’ECHINACEA PER RIDURRE LA CARICA VIRALE COV-19

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Echinacea

UN’ALTERNATIVA NATURALE

Dottor Professor
Aldo Ercoli

Stimolare il tessuto linfatico del pavimento buccale, ossia attivare il sistema immunitario cellulare e non quello legato all’attività anticorpale. Questo è l’effetto immunobiologico della Tintura Madre dell’Echinacea, preparata dalla pianta fresca (titolo 55°) ottenuto dall’Echinacea purpurea. L’uso medicinale della pianta era nota agli indiani del Nord America per via esterna, un utilizzo topico nelle affezioni cutanee e nelle ferite torpide al fine di evitare i rischi di infezioni e favorire la rigenerazione tessutale. Attualmente la principale indicazione dell’Echinacea riguarda, sotto forma di Tintura Madre o di estratto fluido, la profilassi ed il trattamento delle malattie da flogosi delle prime vie aeree superiori. La Commissione E del 1989 ha precisato che le preparazioni a base di Echinacea, per somministrazione orale o parenterale, hanno attività immunobiologica.

Vi è in sostanza un aumento delle difese endogene, in virtù di una stimolazione aspecifica del sistema, in particolare mediante l’attivazione della fagocitosi e la stimolazione dei fibroblasti (Della Loggia R, Piante medicinali 1993). La pianta è in grado di rafforzare le difese dell’organismo nei confronti delle sindromi influenzali virali anche febbrili, con interessamento delle vie respiratorie superiori. <Ciò viene confermato, ad esempio, dalla pratica clinica del dottor Weiss che consiglia di somministrare ai primi sintomi 50 gtt ogni mezz’ora per tre volte e, quindi, di proseguire con una posologia di 50 gtt tre – quattro volte al di per svariati giorni > (e. Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Tecniche Nuove 1998).

La pianta viene sconsigliata nei casi di allergia accertata nei confronti delle Asteraceae ma anche nelle collagenopatie ed altre malattie autoimmuni poiché somministrazioni prolungate nel tempo ad elevate concentrazioni porterebbero ad un effetto immunosoppressore (Demorgue D e coll. Pharmacolagie e matière medicale homèopatique. Boiron 1993). E’ altresì sconsigliata in gravidanza poiché i preparati di Echinacea contengono polisaccaridi di struttura non completamente chiarita (Refit 1994). Anthony Fauci ha dichiarato pubblicamente, riguardo AL Covid-19, che in presenza della variante Delta, oggi predominante, la faringe di un vaccinato che si reinfetta contiene la stessa carica virale di quella di un non vaccinato. Ossia che il virus si diffonde ugualmente tra i vaccinati e non vaccinati.

A mio parere un integratore alimentare a base di Echinacea con aggiunta di estratti vegetali di betaglucani del lievito (Sacchoromyces cerevisiae) e lattoferrina favorirebbe le difese naturali dell’organismo (braccio cellulare dell’immunità) con la possibilità di ridurre significativamente la carica virale nel cavo orale. Di norma si consigliano di assumere, lontano dai pasti, 5 ml dell’integratore (Echinerg) due volte al giorno in via preventiva nei soggetti negativi (es. sierologico per assumere la presenza di anticorpi specifici) raddoppiando la dose nei positivi asintomatici. Attualmente l’età dei contagiati si sta abbassando di molto rispetto alla prima ondata pandemica pur non essendoci un rialzo nel numero dei ricoverati perché nei giovani adulti, non immunodepressi, le forme gravi sono piuttosto rare. L’alternativa naturale a base di Echinacea potrebbe essere molto utile nel ridurre la carica virale grazie all’ azione immunomodulante sul nostro sistema immunitario.