Ladispoli, l’erosione divora la spiaggia della Palude

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Danni ingenti di fronte al monumento naturale tra Ladispoli e Cerveteri. 

L’erosione non concede tregua sul litorale nord e mette a rischio anche la Palude Torre Flavia di Ladispoli e Cerveteri. Le mareggiate hanno creato danni ingenti rosicchiando l’arenile di fronte al monumento naturale fino a cancellarlo. Non solo i balneari, anche le associazioni ambientaliste, compresi i volontari che ne fanno parte, attendono con ansia i fondi regionali promessi e riservati alle scogliere non prima però della stagione estiva 2021. Quando arrivano le correnti di libeccio e maestrale i si ingrossa il mare venendo quasi a contatto con l’acqua paludosa. La contaminazione creerebbe problemi all’habitat e molte specie di animali potrebbero scomparire da qui. Ecco perchè in questi giorni sono intervenuti dei mezzi meccanici per salvare il salvabile.

L’oasi ladispolana oggi può essere considerata un laboratorio all’aperto dove vengono sperimentati studi specifici mirati alla conservazione della biodiversità. Anni fa il ministero della Politiche agricole e forestali inserì la Palude nella rete dei siti LTER  (Long Term Ecological Research). Anfibi, pesci e un elenco lunghissimo di uccelli. Tra i tanti, germani reali, corrieri, aironi e soprattutto i simpatici fratini che in questi giorni stanno appassionando birdwatchers ed esperti di volatili. L’altro pomeriggio si è tenuto un incontro a cui hanno preso parte anche consiglieri comunali di Ladispoli e Cerveteri proprio durante le operazioni in cui veniva scavato il canale artificiale per motivi legati alla tracimazione della Palude.