L’acqua arriva in Borsa insieme all’oro

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Oro, petrolio e Acqua a Wall Street. Si può parlare ancora di Bene Comune?

Nel silenzio generale, la preziosa risorsa idrica arriva in Borsa insieme al petrolio e all’oro. Data la scarsità nel mondo del bene primario per la vita, diviene materia prima di altissimo valore. Nonostante l’allarme lanciato dall‘Onu che giudica l’accaduto una violazione dei diritti umani.

Il primo contratto collegato ai prezzi dei diritti sull’acqua in California è avvenuto il 7 dicembre 2020 ad opera di CME Group, una società attiva nello scambio di future, un mercato che vale 1,1 miliardi di dollari. Il primo a darne notizia, Money.it, dove si legge che il future, unico nel suo genere nel mondo finanziario, è stato scambiato a 496 punti indice, pari a 496 dollari, per piede-acro. Nei prossimi anni, il prezzo dell’acqua oscillerà e quindi potrà essere oggetto di investimenti e di speculazioni. Lo sostiene l’Onu che ha espresso preoccupazione per la creazione del primo mercato mondiale dell’acqua a termine, sostenendo che potrebbe favorire la speculazione dei finanzieri che la tratterebbero al pari di altre materie prime come l’oro e il petrolio.
Il Gruppo CME ha lanciato il primo contratto sull’acqua al mondo per il trading con l’obiettivo di aiutare gli utenti a gestire il rischio e bilanciare meglio le richieste concorrenti di fornitura e domanda di acqua, nell’incertezza che gravi siccità e inondazioni possano diminuirne ulteriormente la disponibilità. Alla luce di queste novità, acquirenti e venditori potranno contrattare un prezzo fisso per la consegna di una quantità fissa di acqua in un futuro non troppo lontano.

“In questo contesto, il rischio è che i grandi attori agricoli e industriali e le grandi utility siano quelli che possono acquistare, emarginare e influenzare uno dei settore vulnerabile dell’economia, quello dei piccoli agricoltori”, ha detto Arrojo-Agudo. “L’acqua è davvero una risorsa vitale per l’economia – sia per i grandi che per i piccoli attori – ma il valore dell’acqua è più di questo” – conclude Arrojo-Agudo, relatore speciale sui diritti umani per l’acqua potabile e i servizi igienico-sanitari sicuri.
Quotare l’acqua in borsa significa non riconoscerne il valore. (fonte Green Me)