In ricordo di Alessandro Cinque: una borsa di studio per i ricercatori di domani

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Sognava di fare il medico Alessandro. Sognava di aiutare chi viveva nella sofferenza, voleva alleviare il dolore di chi come lui stava male.

Ma il male, quello cattivo, spietato, indiscriminato ha colpito prima. Lo ha colpito a 16 anni, nell’età in cui i sogni sono grandi e la dedizione a loro immensa. Ma la memoria, il ricordo, di chi ha conosciuto Alessandro da qualche anno si rispecchia nel riconoscimento che la famiglia ha deciso di consegnare a chi, nell’ultimo anno di superiori dimostra interesse per le materie scientifiche scegliendo di iscriversi a medicina, e chimica e tecnica farmaceutiche.

Il Liceo Scientifico di Santa Marinella Galileo Galilei è il fulcro, il cuore di un’iniziativa che si chiama borsa di studio, ma in realtà è quanto di più bello si possa celebrare: la memoria di un giovane ragazzo studioso, amante della vita tanto da volerla dedicare allo studio della medicina come suprema ambizione.

Ecco quindi che tre alunne del Liceo cittadino, Gioia Dalla Chiesa, Chiara Bonomo, e Giorgia Pulcinelli lo scorso dicembre hanno ricevuto un assegno che li aiuterà nel percorso di studi scelto riconoscendo loro l’impegno e l’interesse per quelle materie care ad Alessandro. A presenziare la cerimonia i familiari di Alessandro, con lo zio Stefano Gagliano a fare gli onori di casa, tra ricordi del giovane nipote e le testimonianze di chi lo ha avuto come allievo o compagno.<<Era appassionato di medicina, brillante, un compagno ideale dentro e fuori dalla scuola, e fino alla fine Alessandro ha voluto mantenere una media alta negli studi>> dice lo zio, <<non ha mai lasciato trasparire dolore o sofferenza, ha sempre mantenuto dignità, sostenuto e seguito da amici e professori che non lo hanno mai considerato malato, trovando loro un conforto nelle parole di Ale>>.

Oltre alla sua testimonianza terrena, a quello che ha lasciato, il ricordo di Alessandro lo troviamo nel libro “Ti aspetterò ogni notte-Storia di Alessandro”, una raccolta, una sorta di diario di chi ha amato un giovane brillante e pieno di vita. con i compagni di classe che scrivono di episodi che pesano la sensibilità di Ale e docenti che dicono che lui, alla fine, è diventato insegnamento di vita. Quella vita che si è legata in qualche modo ad un’altra tragedia, quella di Flavia Montefiore, altra giovane vita finita troppo presto. E l’associazione “Amici di Flavia” percorre con la famiglia di Ale lo stesso percorso, fatto di iniziative benefiche, raccolta fondi, sensibilizzazione verso i temi condivisi nel dramma: assistenza alle famiglie, prevenzione, informazione.

<<In primavera contiamo di organizzare un evento sempre con gli Amici di Flavia, non vogliamo banalizzare le iniziative per non renderle fini a se stesse, piuttosto puntiamo sull’informazione che, aldilà della notizia, è sempre utile per alleviare chi ha subito una tragedia come la nostra ma per riserbo non ne parla>>.

La speranza della famiglia, dei professori, dei compagni che lo hanno conosciuto è ovviamente rendere il ricordo di Alessandro vivo e riconoscibile. Unire scuola e passioni, sostegno alle famiglie e solidarietà ecco il lascito morale di Ale che della sua vita terrena ne ha fatto una testimonianza che comincia tra i banchi di una classe e finisce, magari, nel regalare come medico o ricercatore una speranza, un modo per aiutare tante persone a godere ancora della vita, quella che ad Ale e Flavia è stata tolta troppo presto.