I FRATINI NON EMIGRANO E SCELGONO DI RESTARE A TORRE FLAVIA

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E INTANTO RIPARTONO I LAVORI ALLA PALUDE. 

Chissà perché, ma hanno scelto Ladispoli per trascorrere anche l’inverno. Una coppia di fratini è rimasta nella zona di Torre Flavia. Una seconda invece è stata censita a Marina di Cerveteri, nella frazione di Campo di Mare (a pochi metri da dove Jovanotti lancerà il suo tour in estate). Segno evidente che questi esemplari, che rientrano fra le 42 specie di interesse comunitario, non hanno più bisogno di avventurarsi verso l’Africa nei mesi più rigidi o, non si sa per quale motivo, in Crimea, altra zona prediletta dagli uccelli migratori. Dal Mar d’Azov a Torre Flavia e poi di nuovo in volo verso il Mar Nero, al confine tra Russia e Ucraina. Uno di loro ha percorso ben 1600 chilometri in 180 giorni prima del “pit stop” sulla costa di Ladispoli. Tutto registrato in una cartina russa. Il fratino femmina venne inanellato anni fa dall’ornitologo Pavel Panchenko in un centro Ucraino e attraverso il gps gli animalisti russi seguirono ogni sua tappa.

Ladispoli ora è diventata la nuova “casa” per i simpatici volatili che amano tanto riprodursi nidificando sulle dune sabbiose di fronte alla Palude. Appassionati birdwatcher, come Giancarlo Grillo, continuano ad osservarli ormai quotidianamente. In questo periodo i pericoli sono vicini allo zero. In estate per tutelarli sono necessari controlli h24 da parte dei volontari per impedire che migliaia di villeggianti possano turbare la loro quiete. Una sopravvivenza difficile ma non impossibile con l’aiuto delle associazioni animaliste. «Per noi significa moltissimo, – parla Corrado Battisti, gestore della Palude per conto di Città Metropolitana – i fratini amano questo territorio, lo considerano a tutti gli effetti un habitat sicuro e quindi anche pulito. La cooperazione tra tutti gli enti porta i suoi frutti».

Dalla bellezza dei volatili, a quella del monumento naturale pronto a rifarsi il look. Dopo la sospensione, sono ricominciati i lavori di riqualificazione. Gli operai sono arrivati per risistemare tutte le staccionate e collocare centinaia di pali. Verranno tracciati nuovi sentieri, realizzare ponticelli di legno e casette per gli assidui frequentatori del sito. «La strada è stata lunga – interviene Federico Ascani, consigliere comunale e metropolitano – per portare questo contributo storico qui a Ladispoli, ma adesso possiamo vedere trasformato in realtà il lavoro in commissione». Da una buona notizia all’altra. Si è tenuto un sopralluogo con i tecnici di Palazzo Valentini e varie associazioni per il piano “Labelscape”, progetto di due milioni e mezzo della Comunità europea per rilanciare il turismo nelle aree protette. Ladispoli fa parte di questo progetto insieme alla Basilicata e ad altre realtà oltre i confini nazionali come l’arcipelago di Lissa in Croazia o le Aspres sui Pirenei francesi.

Era presente anche Marevivo Lazio. «Da questa iniziativa – commenta Rita Paone, referente regionale dell’associazione – ci aspettiamo molto. Città Metropolitana sta facendo molto con i lavori alla palude, ma il progetto europeo potrebbe dare quella svolta che cittadini, imprenditori e volontari aspettano da tempo. Con Labelscape l’oasi riceverebbe una certificazione ancora più importante rispettando naturalmente l’equilibrio naturalistico esistente».