Guerra tra Nato e Russia. Nuland: “l’Europa si fotta”

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Diego Siragusa: «Nell’informazione ufficiale manca la descrizione rigorosa del contesto e naturalmente quelli che lo sanno dicono che Putin non ha tutti i torti». 

Diego Siragusa

Alla ricerca di un’informazione chiara e semplice sugli accadimenti che vedono Russia e Ucraina in conflitto ci siamo rivolti a Diego Siragusa, voce autorevole del panorama italiano. Il blog dello scrittore, anche autore di “La censura di Facebook agli ordini dei sionisti”.

 

“Con il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia si è trovata in una situazione di debolezza economica e strategica, in quel periodo i dirigenti russi chiesero ai capi della NATO, soprattutto agli Stati Uniti, che bisognava creare un mondo nuovo basato sulla sicurezza, loro volevano la certezza che la NATO non si sarebbe allargata di un pollice al di là dell’Elba, purtroppo l’ingenuo Gorbaciov non chiese la sottoscrizione, un documento vincolante. E quale fu il risultato? Il risultato fu che nell’arco di pochi anni, i 16 paesi aderenti al Patto Atlantico divennero 30. I dirigenti russi capirono, soprattutto Putin che non ci si poteva più fidare, tentarono in tutti i modi di quando si accorsero che gli americani mentivano. Alla vigilia dell’intervento russo in Ucraina il settimanale tedesco Der Spiegel pubblicò un documento di un loro rappresentante tedesco, diceva “abbiamo partecipato ad una riunione dove c’era la Russia, l’Unione Europea, anche la NATO dove abbiamo rassicurato i russi che non ci sarebbe stato un allargamento verso est della NATO“. Quindi esiste la prova documentale che la NATO, gli Stati Uniti, l’Unione Europea mentono sapendo di mentire.

Cosa è successo? É successo che nel 2014 ci fu un colpo di stato a Kiev, qualche anno prima c’era stata una contesa elettorale tra il presidente Juščenko e il candidato Yanukovich, vinse con quasi il 52%.Nel 2014 prendendo a pretesto, come succede a tutti i paesi, un certo disagio dovuto al mal funzionamento, all’economia, alla corruzione, cominciarono nella piazza centrale, che in ucraino si dice majdan, una serie di manifestazioni da parte di dissidenti, mercenari, gente violenta. Oggi sappiamo con assoluta certezza che sono state organizzate dalla NATO e dagli Stati Uniti e c’è una cosa che pochissimi dicono, una telefonata di una donna dell’amministrazione americana, vicinissima a Hilary Clinton che si chiama Victoria Nuland che telefonò all’ambasciatore americano a Kiev, dicendo “ma cosa aspettate a rovesciare il governo e a chiedere di far entrare l’Ucraina nell’unione europea? L’ambasciatore risponde che l’Ue non è d’accordo. Lei con un’espressione colorita disse Fake Europe! (una frase ormai celebre: l’Europa si fotta) e prosegue – “Abbiamo speso 5 miliardi di dollari per rovesciare il governo” (frase ormai consegnata alla storia).

Nei giorni successivi, mentre ci furono queste violenze (video online) cecchini che sparavano sulla folla per dare la colpa alla polizia di Yanukovich, finché non è scappato rifugiandosi in Russia. A quel punto prende il potere una giunta ispirata al nazismo e i settori più importanti, più aggressivi e violenti sono due partiti di estrema destra: Pravyj Sektor, l’altro Svoboda. Prendono il potere con il compiacimento degli Stati Uniti, addirittura ministro delle finanze del nuovo governo ucraino diventa una donna americana ma di origini ucraina. Ai vostri lettori  –  prosegue Siragusa – voglio rimandare l’articolo di Barbara Spinelli (che sul Fatto Quotidiano ha fatto una ricostruzione rigorosissima della vicenda e, sempre sul mio blog, l’articolo dell’ex vice segretario dell’Onu, Pino Arlacchi che fa un’autentica ricostruzione dei fatti. Sempre sul blog si può leggere la ricostruzione fantastica che fa Franco Cardini, uno dei più importanti studiosi italiani esperto del Medioevo. Al di là di queste poche persone, pochi altri prendono le distanze dalla narrazione nazionale.

Riprende la  storia

“Dopo pochi giorni dalla presa di potere succede un altro fatto, gravissimo che non compare nella stampa europea. A Odessa un gruppo di nazisti attaccano la casa dei sindacati, picchiano delle persone che si trovano nei pressi, le quali si rifugiano dentro la casa, che viene incendiata. Io dico ai lettori: andate in internet e troverete le prove di questo! Ci sono persone che addirittura si buttano dalle finestre che stanno bruciando. Ci saranno 48 morti e 179 feriti, colpisce l’immagine di una donna incinta. Ebbene quelli che hanno diretto questa operazione erano i nazisti di Previ Sector cioè quelli che formano il battaglione Azov che prende il nome dai nazisti che durante l’aggressione nazista all’Unione Sovietica erano diretti dal collaborazionista di Hitler, l’ucraino Stefan Bandera. Chiamati Banderisti, sono quelli che hanno fatto la strage di Odessa e sono rimasti impuniti e giustificati.

(Precisazione: gli autorevoli giornalisti americani sul Washington Post parlarono spesso di questi gruppi di nazisti, oggi o attenuano o lo negano).

Quando la situazione degenera? Nel momento in cui la Russia viene a sapere che l’Ucraina con questo nuovo presidente, Zelensky, ebreo sionista comico della televisione il quale viene eletto con finanziamenti di un altro ebreo sionista miliardario, contro Petro Poroshenko, vince l’elezione e chiede caparbiamente l’ingresso nella NATO e nell’Unione Europea, ebbene l’ingresso della NATO vuol dire che a 180 chilometri da Mosca verranno installati missili nucleari, quindi con una percorrenza di 6/8 minuti capaci di colpire e distruggere le maggiori città russe, tutta la Russia. Mentre la Russia deve installarli, se vuole colpire in modo uguale e contrario gli Stati Uniti, dentro dei sommergibili che devono girare continuamente le coste degli Stati Uniti senza sapere il punto dove dovranno rispondere ad un eventuale attacco. Questa è la ragione. Ebbene questa situazione era stata esposta da autorevoli esponenti dell’amministrazione americana, ne cito uno (che fu la mente del colpo di stato in Cile) Henry Kissinger che disse: “State attenti,  non espandete la NATO oltre l’Elba perché c’è il rischio che poi la Russia si spinga ancora ad est stringendo una forte alleanza con la Cina, danneggiando le nostre relazioni, quindi i nostri interessi”. Così sta avvenendo. Recentemente anche Marco Travaglio ha detto “Bastava attenersi a quello che diceva Kissinger e questo non sarebbe successo”.

Quando le cose cambiano? Le cose cambiano quando Putin denuncia che gli Stati Uniti e la NATO agiscono senza vincoli, testuali parole: “Fanno ormai quello che vogliono”. Hanno fatto la guerra all’Iraq accusando Saddam di avere armi di distruzione di massa, che non furono mai trovate; migliaia di soldati americani, inglesi, un milione circa di iracheni sono morti, hanno distrutto un paese per agevolare Israele. Hanno attaccato la Siria, che aveva un trattato di amicizia e di collaborazione con la Russia, la Russia è intervenuta e ha fatto fallire quel piano di distruzione della Siria, che oggi è semidistrutta e sta cercando lentamente di ricostruirsi. La questione palestinese è rimasta intatta, Israele continua a rubare terre ai palestinesi ma non subisce condanne, non subisce l’invio di armi da parte di qualcuno, non ci sono sanzioni, agiscono indisturbati. Assistiamo ormai alla distruzione del diritto internazionale. Non ci sono più regole e su questo che Putin interviene. E quando dice “ormai la pazienza è finita, ci siamo sentiti minacciati”, e ci sono documenti del Pentagono, dichiarazioni di generali che dicono “la Russia è il nemico”.
Arrivati a questo punto, quando prendono il potere questi nuovi venuti di estrema destra proibiscono la lingua russa, questo è un’altra cosa che pochissimi dicono, hanno proibito la lingua russa punendo con multe chi parla russo. Tenendo conto che un tempo tutta l’Ucraina faceva parte della Russia, anzi nei secoli passati Kiev era la capitale della Russia, non Mosca.

Tutto questo succede prima? “Dal 2014, non oggi. Voglio ricordare che uno dei massimi scrittori russi, Nicolai Gogol era nativo di Kiev, era uno scrittore russo considerato uno dei maestri della letteratura russa. La proibizione della lingua russa che cosa produsse? Produsse un irrigidimento e una reazione da parte di quelle regioni, come il Donbass e la Crimea dove il 90-95% dei cittadini sono tutti russofoni. Subito dopo questo successe che davanti a questa russofobia violenta, la Crimea, che era una parte della Russia che negli anni ’50 fu regalata all’Ucraina, fece un referendum davanti a questa minaccia da parte del nazismo ucraino e il 95% dei cittadini chiese di ritornare a far parte della Russia. Quindi, quando i giornalisti parlano di annessione è di una scorrettezza e di una infondatezza totale. Davanti ad una vera e propria minaccia di apartheid e di persecuzione i cittadini della Crimea chiesero di tornare in seno alla madre Russia. Intanto erano rimaste le Repubbliche Popolari del Doneck e di Luhansk, di orientamento socialista e antifascista, qui c’è stata una vera e propria guerra civile tra questa parte dell’Ucraina e il resto. Quindi bombardamenti, aggressioni e morte.

Va ricordato che Diego Siragusa è dal 2014 che segue attivamente questa vicenda e per questo ne parla, segnalando inoltre un’altra voce autorevole, Marinella Mondaini che ha scritto un libro, un enorme lavoro di contro informazione conoscendo perfettamente la lingua russa essendo stata a lungo nel Donbass. Ha documentato tutto ciò che è successo negli anni in Ucraina, dove i russofoni ( circa il 40% in Ucraina)sono perseguitati.

I servizi segreti russi avevano scoperto che gli americani stavano costruendo più di 10 laboratori di armi biologiche per fare la guerra batteriologica: diffondere malattie come la peste, diffondere contaminazioni per distruggere l’avversario, e questo a pochi chilometri dal confine. In questi giorni l’esercito russo bombardando ha distrutto questi laboratori, si capisce allora la reazione violenta degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, i quali non vogliono sentir parlare di un governo nazista, perché di questo si tratta”.

“Allora, davanti ad una richiesta estremamente legittima da parte della Russia che diceva due cose semplici: autonomia del Donbass, autonomia che non c’è mai stata, anzi ci sono documenti che dimostrano che volevano attaccare il Donbass e riprendersi la Crimea, seconda cosa, avevano chiesto una Ucraina indipendente, autonoma, neutrale che non aderisca alla NATO, all’Ue si, non alla NATO, che vorrebbe dire istallazione di missili a medio e lungo raggio per colpire a distanza ravvicinata la Russia, dichiarata ufficialmente il nemico numero Uno.
Questo manca nell’informazione ufficiale: manca la descrizione rigorosa del contesto e naturalmente quelli che lo sanno poi dicono che Putin non ha tutti i torti.
Tu sacrifichi il tuo popolo, consenti la devastazione, l’odio, la possibilità di una conflagrazione nucleare di una terza guerra mondiale, perché ti si chiede di essere disarmato, neutrale come la Svizzera e di non avere armi offensive sul tuo territorio.  Tutto qui, di una chiarezza esemplare.
L’ex vescovo di Ivrea, monsignor Bertazzi, l’unico che ha detto “nel momento in cui l’unione sovietica è caduta e si è sciolto il Patto di Varsavia che senso aveva tenere in piedi la Nato, che era, come dire, il contraltare?
L’obiettivo della NATO e degli Stati Uniti è il dominio mondiale, è la globalizzazione, è l’uniformazione del mondo al modello di consumi e stili di vita degli Stati Uniti. Questa è la realtà. E siccome la Russia è ricca di materie prime anche l’Ucraina è ricchissima di materie prime, bisogna avere un governo amico e alleato a Mosca per poi arrivare alla Cina, perché lì che vogliono arrivare. Ci sono documenti ufficiali dove questo non viene neanche tenuto nascosto. E da qui capiamo le ragioni per cui la Russia e la Cina hanno stretto un patto economico-commerciale e anche un patto di alleanza militare, perché sanno oramai chi è il nemico.

Ora c’è mezzo mondo con cui la Russia ha ancora rapporti, ora tutta la questione delle sanzioni, e questo Romano Prodi lo ha detto chiaramente: “attenzione perché le sanzioni colpiscono il sanzionato e il sanzionatore”. In questi giorni infatti, ci sono le aziende che producono la pasta in Italia che non hanno la farina, il grano dell’Ucraina e sono in crisi. E non sono d’accordo con le sanzioni. Siamo davanti ad un mondo occidentale impazzito”.
Cina e Russia a questo punto come si difendono?
E l’Italia, in questa situazione, c’è o ci fa?
“La Cina ha dichiarato sostegno alla Russia, allo stesso tempo hanno stretto ancora di più i rapporti commerciali, quindi se qualcuno pensa di danneggiare la Russia economicamente fa un grosso errore perché quello che non riesce ad avere dall’occidente c’è l’ha dalla Cina.
L’Italia ha fatto una figura pessima perché c’è stata una condanna del Parlamento italiano e una richiesta di inviare armi, cosa che non è mai successa prima: non lo hanno mai fatto per i palestinesi. Dove c’è un segretario del partito democratico colpito da fobia antirussa, da isteria. Non si era mai visto un Enrico Letta così. Mandare armi, che vuol dire continuare la mattanza. Perché io ho ascoltato tutto il discorso di Putin “siamo decisi ad andare fino in fondo, non torneremo indietro finché l’Ucraina non ci darà la certezza di essere un paese demilitarizzato e denazificato. Questo è l’obiettivo. E siccome l’Ucraina non fa parte della NATO, non può intervenire (visto che non c’è un’alleanza) e quindi da questo punto di vista non possiamo non tornare indietro e ricordare cosa era successo con la ex Jugoslavia. Poi si sono scoperte che le accuse a Milosovic, ai serbi, erano tutte inventate e che tutto questo serviva alla Nato per distruggere l’ultimo bastione di socialismo che era la repubblica federale di Jugoslavia. Cosa che è avvenuta con distruzione e devastazione nel silenzio di tutti, anche del governo italiano che partecipò. Dalla base aerea di Aviano partivano gli aerei che mettevano a ferro e fuoco Belgrado uccidendo militari e civili”.

E prosegue Siragusa. In questi giorni c’è la leggenda che i russi non si aspettavano questa resistenza e vanno avanti piano, non è vero! I russi stanno cercando di non colpire obiettivi civili ma solo la resistenza militare, infatti a Mariupol ci sono stati dei primi massacri commessi dai nazisti del battaglione Azov che hanno ucciso con colpi alla nuca moltissimi cittadini che di notte in macchina cercavano di scappare per salvarsi. E loro usavano e usano i cittadini di Mariupol come scudi umani perché sanno che se si annidano in un condominio i russi non colpiranno perché lì ci sono i civili”.

Una narrazione completamente diversa rispetto ai media nazionali ed europei. 

“Come è tipico della gestione dei conflitti della NATO, il racconto delle menzogne per   immagini, per intimorire ed impietosire i cittadini che cominciano a dire: il dittatore, il mostro, il macellaio di Mosca, facendo perdere il contesto in cui tutto questo, il motivo per cui è successo, la ragionevolezza dei fatti. Infatti abbiamo assistito a dei falsi incredibili:
il carro armato che era ucraino che schiacciava una macchina fatto passare per russo, a Kiev dove i russi non erano ancora entrati.
Un palazzo distrutto che in realtà era un palazzo di Gaza bombardato dagli israeliani;
Una bambina che si scaglia contro un soldato, un fatto passato, ora è diventata grande e il soldato era israeliano, addirittura l’ambiente era estivo quando a Kiev ora c’è la neve. Falsi come le traduzioni delle interviste mandate in onda, completamente modificate. L’altro fatto gravissimo, a Mosca c’era un giornalista, un corrispondente di nome Marc Innaro, è stato censurato e rimosso per aver detto semplicemente “basta guardare la cartina geografica per capire che è la NATO che si è espansa verso est, e che quindi la Russia si è trovata circondata dalle armi “. Questa è la censura in Italia, dove non c’è nessuno che dice una cosa diversa e se c’è, viene linciato. Quanto successo all’università di Bicocca, dove si è sospeso un corso su Dostoevskij, da l’idea di come l’Italia sia un paese totalitario dove regna la caccia alle streghe. Un professore della Luiss a Piazza Pulita, per aver detto quello che io sto dicendo qui è stato linciato: ormai vige il pensiero unico, oramai il clima è agghiacciante”.

Come ti difendi? La mia traduzione del libro “Giornalisti comprati”, a cui anche la vostra rivista a dato spazio, è introvabile, auspico una seconda edizione, e lì c’era scritto chiaramente, Ulfkotte prima di morire lo ha detto: io non ci sto a dire bugie alla gente e a spingere il mio paese a fare la guerra a Putin. Testuali parole, lui che era stato pagato dalla CIA per 17 anni per dire bugie. Questo il motivo perché questo libro non doveva uscire in Italia e nessuno lo ha tradotto, l’ho fatto io. Libro, accolto con grande interesse dalla parte più sensibile dell’opinione pubblica italiana. Stiamo facendo un lavoro di contro-informazione.

I pacifisti. “I pacifisti dov’erano quando nel 2014 bombardavano il Donbass? Ho le immagini dei bambini uccisi accanto alle madri, dov’erano? Anche qui Putin ha ragione nel dire che ha dovuto difendere la gente che parla russo. Il piano della NATO e degli Stati Uniti sta fallendo, con la probabile vittoria di Putin si può dire fuori la Nato dall’Italia, fuori l’Italia dalla Nato.  

“Volevano dominare Putin, lui ha trovato le prove delle armi biologiche da loro create e per questo, lo temono. Il 70% dei russi è con lui. La sua vittoria sembra imminente. Se lui avesse voluto avrebbe distrutto tutto, come hanno fatto loro in Irac, senza aver mai subito un processo penale, una censura. Hanno fatto quello che volevano. Una reazione così violenta non si era  mai vista in due repubbliche, addirittura a bandire i russi nel mondo, fuori da ogni contesto: sportivo, artistico e letterario. Isteria pilotata da tutti i mezzi di informazione e da tutti i governi dell’Unione Europea.
A noi italiani cosa resta?
Tutti si aspettano che la guerra finisca e si possa riabbassare il prezzo del petrolio, dell’energia. Da noi ai danni del covid si sommano quelli della guerra…