Gli amici degli Aristogatti a cura di Barbara e Cristina Civinini*

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Locandina – Fonte: Canile di Furbara
Locandina – Fonte: Canile di Furbara

A SANTA MARINELLA APERICENA PER IL CANILE
Il mondo della solidarietà canina si è messo in moto a Santa Marinella per aiutare i molti ospiti del Canile di Furbara. La struttura – Canile comunale di Santa Marinella – ormai da qualche anno subisce le conseguenze del defaultche ha travolto con un ingente debito il Comune. Purtroppo il rifugio che ospita circa 150 cani non riceve i finanziamenti previsti ormai da parecchio tempo, mentre invece le spese sono molte. Per reperire fondi i volontari hanno organizzato un divertente Apericena in passeggiata, presso il bar G & B la colazione.I cittadini si sono dimostrati molto generosi. Pappe e cure per un pochino sono assicurati. All’iniziativa hanno partecipato oltre l’ENPA di Santa Marinella-Aristogatti ed esponenti de “La città che vorrei”, numerosi abitantie vacanzieri amanti degli animali, desiderosi di portare il loro aiuto. Per chi non è intervenuto è possibile lascare un contributo in cibo presso il CAF di via Valdambrini, 91.

Victory– FontePeTA
Victory– FontePeTA

NO AL MOHAIR MACCHIATO DI SANGUE
Non è una novità: la moda etica sempre più spesso chiede prodotti sintetici, che non siano di derivazione animale, frutto di sofferenza. Un’indagine condotta dalla filiale asiatica del PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals), un’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali, ha dimostrato che gli allevatori tosano le capre d’Angora, con metodi molto cruenti, due volte all’anno, a partire dai sei mesi di vita. L’indagine è stata fatta su un campione di 12 allevamenti contro i circa mille presenti in Sudafrica, che è il più grande produttore ed esportatore mondiale di mohair.

 Fashion Film Festival Milano – Fonte: LifeGate

Fashion Film Festival Milano – Fonte: LifeGate

In tutti gli allevamenti in cui è stata effettuata l’indagine sono emersi gravi maltrattamenti da parte dei lavoranti che, pagati a cottimo e non a ore, effettuano le operazioni di tosatura non curanti dello stato di salute degli animali. PeTA parla di “sofferenze a livello sistematico” che portano alla morte circa l’80 per cento delle capre dopo che vengono tosate. Proprio a seguito di questa indiscutibile denuncia, circa 70 brand di abbigliamento, tra cui Zara, H&M, Gap, Topshop, smetteranno di acquistare e usare mohair per le loro collezioni entro il 2020. Ormai la strada della moda etica è spianata.

Settimana della moda di Milano – Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana
Settimana della moda di Milano – Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana

Anche la quinta edizione del Fashion Film Festival Milano, che si svolgerà a settembre durante la settimana della moda meneghina, si tingerà di green. Nato da un’idea di Constanza Cavalli Etro, vuole essere portatore di un punto di vista diverso.Quando ho creato il festival, avevo intenzione di fare la differenza, dice Cavalli Etro – riporta sul web LifeGate che è media partner del Festival. Se costruisci una storia su come può distruggere il non essere responsabile, se lo racconti bene, la gente capisce, perché l’immagine è molto potente. LifeGate è considerata il punto di riferimento della sostenibilità in Italia e conta su una community di 6 milioni di persone.

Gillian Anderson-Meglio nuda che in pelliccia – Fonte: Animalisti ItalianiOnlus
Gillian Anderson-Meglio nuda che in pelliccia – Fonte: Animalisti ItalianiOnlus

SAN FRANCISCO DICE NO ALLE PELLICCE
Una delle più importanti città americane mette al bando le pellicce animali. Secondo quanto riporta l’ANSA da New Yorkla decisone è stata approvata all’unanimità dalle autorità cittadine ed entrerà in vigore nel gennaio del 2019. In California il divieto già vige nelle città di Berkeley e West Hollywood. Il provvedimento arriva in un momento di grande attenzione verso la moda etica. Molti stilisti italiani di grido da Gucci a Furla hanno annunciato che non useranno più pellicce, come altrimarchi internazionali di successo. La bella Gillian Anderson, non più giovanissima, beniamina del piccolo schermo e soprattutto degli appassionati di XFiles, la serie televisiva che le ha dato la notorietà, ha posato come la Maja desnuda, vale a dire come mamma l’ha fatta, in un manifesto della PeTA recante lo slogan: “Meglio nuda che in pelliccia”. Lo scatto è firmato dal fotografo britannico Rankin. Si tratta della campagna lanciata in occasione della New York Fashion Week, a cui ha aderito anche Animalisti Italiani Onlus, promuovendo l’iniziativa nel nostro Paese. Siamo molto orgogliosi di schierarci in prima linea al fianco di un’associazione importantissima come la PeTA per questa battaglia di civiltà – ha commentato il presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale. Ciò che genera sofferenza e morte – ha proseguito – non può essere considerato come una moda, senza considerare che, soprattutto qui in Italia, quello delle pellicce è un mercato ormai in caduta libera. I dati dell’Associazione Italiana Pellicceria (AIP), secondo l’organizzazione animalista italiana, infatti, parlano da soli: dagli 1,8 miliardi di fatturato della produzione italiana del 2007, si è passati agli 1,6 miliardi di euro del 2011, fino a 1,2 miliardi del 2016, con una diminuzione di oltre il 33% in dieci anni. Il 41% dei produttori o venditori di pellicce in Italia ritiene che nei prossimi anni le pellicce perderanno altre quote di vendita.

NAK, No AnimalKilled – Fonte: NAK
NAK, No AnimalKilled – Fonte: NAK

COM’E’ BELLO CAMMINARE IN UNA VALLE NAK
La passione per la moda cruelty freeha successo anche nel settore delle calzature, tanto che il brand, nato a Londra ma completamente Made in Italy, NAK acronimo di No Animal Killed, ossia Nessun animale è stato ucciso, ha lanciato online la sua ultima collezione di lusso vegana. La nostra missione – spiega Sarah Palestrini,direttore generale di NAK Fashion – è stata quella di sostituire la pelle e abbiamo trovato un materiale che crediamo sia di qualità superiore: non solo è incredibilmente morbido, ma anche traspirante, impermeabile, tre volte più leggero della pelle animale e la materia prima è a chilometro zero. La produzione è concentrata nel Nord Italia. La prima collezione lanciata da NAK quattro anni fa, Origin, vinse il premio PeTA alla London Fashion Week. L’ultima, invece, si chiama Fashionist, è acquistabile direttamente online sul sito del brand, ed è costituita da una varietà di 20 modelli, divisi tra uomo e donna. L’unica pecca è il prezzo, ancora troppo elevato per essere alla portata di tutti.

* ENPA Santa Marinella

Colonia felina del castello di Santa Severa
https://gliaristogatti.wordpress.com/
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