DISCARICA, CERVETERI E TOLFA LE POSSIBILI CANDIDATE

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I RIFIUTI DI ROMA CAPITALE CERCANO CASA E GUARDANO AL NOSTRO TERRITORIO. DOVE VERRANNO REALIZZATE LE DISCARICHE CHE MANCANO?

Mai come oggi la nostra spazzatura è la protagonista della maggior parte delle discussioni perché trovare un posto alla marea di rifiuti prodotti è un vero problema. Ne sa qualcosa Roma che da anni ricerca un sito dove stoccarli e ciclicamente punta il dito verso il nostro territorio, questa è la volta di Cerveteri. Ma, quanto è reale il pericolo?

Intanto, il sindaco Alessio Pascucci prontamente rassicura i cittadini che lotterà affinché non avvenga: “Cerveteri non sarà mai la discarica di altri Comuni. Faremo le barricate se necessario, io come Sindaco con la fascia tricolore, con la legge, arrivando presso ogni sede opportuna per difendere e tutelare il territorio e i nostri cittadini dalla minaccia di vedere arrivare nella nostra città, nella nostra terra i rifiuti della Capitale”. E non è solo Pascucci ad essere indignato del fatto che ogni volta che c’è un problema per i rifiuti di Roma venga presa in considerazione Cerveteri. “Ora basta!” – afferma Maurizio Falconi, Consigliere Comunale di Italia Viva che promette ai cittadini una ferma opposizione all’eventuale progetto di costruire una discarica in terra etrusca.

La notizia era nell’aria da alcuni giorni, a renderla più veritiera, il “Corriere della Sera” che sabato 12 giugno ha dedicato spazio all’informazione: “Per le discariche, perché di più di una si tratterebbe tornano a gareggiare il territorio di Tolfa e quello di Cerveteri”. Nonostante resti il vincolo per il Campidoglio di trovare un sito all’intero del comune si sondano altri lidi alla ricerca di una soluzione che diviene urgenza man mano che la temperatura sale ed i cassonetti stracolmi di rifiuti nelle vie di Roma si trasformano in mine vaganti per romani e turisti. La raccolta rallenta, i cassonetti si riempiono, i sacchetti si accumulano tutt’attorno, e se nei giorni successivi il camion Ama riesce a raccogliere il contenuto dei cassonetti servono molti altri giorni per ripulire quanto è rimasto a terra, operazione effettuata a mano dagli operatori, come racconta un operatore Ama.“Dal 15 giugno non sarà più possibile smaltire il 40% dei rifiuti” le parole del Commissario Pierluigi Palumbo e non potendo usare Malagrotta, i rifiuti andranno trasferiti altrove. La scelta della località dove creare un sito di stoccaggio vedrà un confronto tra Ministero della transizione ecologica, Comune di Roma, Ama, Regione Lazio, Ispra e Arpa.

Intanto, per quanto dispiaccia vedere la Capitale con 500 tonnellate di rifiuti al giorno che, senza una destinazione, restano per strada, la sola idea di inquinare ulteriormente il nostro territorio indigna, e non poco. Le altre località turistiche del comprensorio indicate come possibili candidate sono Tolfa e Allumiere ma il consiglio rivolto alla sindaca Raggi è quello di cercare altrove.