Stefano Puzzer, leader delle anime libere

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Stefano Puzzer

Stefano Puzzer licenziato: “Io non mostro il Green Pass per lavorare, l’ho sempre detto”.

Il mondo non cambia i veri ribelli, scrive Diego Fusaro riferendosi a Stefano Puzzer, licenziato dal Porto di Trieste perché non mostra il Green Pass. L’uomo bandito da Roma dopo la sua partecipazione alla manifestazione avvenuta a Piazza del Popolo, evento in cui parteciparono in molti per esprimere solidarietà verso gli Uomini di Trieste e dissenso nei confronti delle scelte del governo.

Stefano Puzzer
Piazza del Popolo, aprile 2022. Sostenitori della libertà

Ribelli ad un veleno autoritario avanzato a piccole dosi, come il siero. Un veleno per molti rassicurante come l’abbraccio di una mamma, deriva per altri. Come Stefano Puzzer, un uomo coraggioso, che il 4 aprile è tornato a dire No a piazza del Popolo, No Green Pass e obbligo vaccinale. Con lui, tanti cittadini onesti e pacifici. Ribelli.

 

 

Ricordiamo che Stefano Puzzer era stato cacciato da Roma, gli avevano dato il daspo dalla città per diverso tempo, un trattamento estremo per il quale non poteva mettere piede nella Capitale per essere andato in piazza con un tavolino e in modo pacifico protestato contro la certificazione verde che discriminava, e lo fa tuttora, i lavoratori non interessati al non-vaccino proposto per il virus Covid.-19. Siero, rivelatosi inefficace verso i contagi facendo decadere tutto il discorso della “salute pubblica e della mancanza di senso di responsabilità” nei confronti del prossimo, dei fragili, dei nonni e delle zie. Pretesto utilizzato per obbligare direttamente e indirettamente alla vaccinazione e discriminare legalmente chi, esercitando un proprio diritto, ha scelto una strada diversa.

Stefano Puzzer

Stefano Puzzer ha fatto ricorso al Tar e ha vinto, per questo è tornato a Roma accolto da quanti sostengono il principio della libertà. “Questa è la nostra strada” afferma Michele Giovagnoli rassicurando che non si fermeranno fin quando non saranno ripristinati tutti i diritti negati. “La gente come noi non molla mai! Sono tornato a riformulare le domande poste allora: come mai non possiamo tornare ad essere liberi? Come mai gli insegnanti vengono chiusi in uno sgabuzzino?”, afferma il leader dei portuali di Trieste che in questi giorni è stato licenziato.

Dopo 25 anni di rapporto lavorativo – racconta su Corriere del Veneto – licenziato in quanto dal 15 ottobre non si presenta a lavoro. Il motivo? “Fin quando per entrare nel porto è necessario mostrare il Green Pass”, ottenibile con le vaccinazioni anti Covid, con il tampone o con il certificato di guarigione. Da allora ogni sabato è sceso in piazza per esprimere il suo dissenso verso una discriminazione gratuita.  Da qui l’uomo è divenuto un simbolo della lotta per la libertà. Alla domanda del giornalista, se intende portare in Tribunale l’Autorità di Trieste Puzzer risponde “Senz’altro, dopo Pasqua parlerò con il mio avvocato e comincerò anche questa battaglia. Quella contro lo Stato l’ho già vinta”.