Si leva il sipario al Teatro di Bracciano

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Intervista doppia a Alessandro Lembo e Gianpiero Nardelli sulla stagione teatrale che verrà

Sta per levarsi il sipario al Teatro per Bracciano, una scommessa vinta, un “work in progress” che unisce e lavora per il sociale. La nuova stagione teatrale è alle porte. Ne parlano Alessandro Lembo dell’associazione Generazione Musica e Gianpiero Nardelli, associazione Fa.Rò.

La voglia di teatro a Bracciano passa dalla vostra realtà. Si apre una nuova stagione, con quale spirito e quali intento? 

Ormai sei anni fa è iniziata questa splendida avventura che l’associazione  Generazione Musica e l’associazione Fa.Rò. hanno intrapreso con l’entusiasmo e la certezza che una proposta culturale possa essere l’unica via che realizza un vero cambiamento in meglio della vita e della società. In questi anni il Teatro Charles De Foucauld si è affermato come luogo “familiare” dove incontrarsi per assistere ad un evento (teatro, musica, conferenze, convegni, danza…) che certamente ci arricchirà a livello personale ma anche “sociale”.  Il pubblico ha premiato questo progetto, che abbiamo voluto provocatoriamente chiamare “Un Teatro per Bracciano”, che nella sua essenza e semplicità investe il ricavato degli spettacoli sul teatro stesso migliorandone gradualmente le strutture per una miglior fruibilità degli artisti e del pubblico. Inoltre parte dei ricavi sostiene progetti di solidarietà e beneficenza per realtà svantaggiate, discriminate o in difficoltà senza preclusione o preconcetti di alcun genere.  Questi sono gli intenti che ci siamo proposti fin dall’inizio conservando sempre la consapevolezza che l’arte e la cultura – ne siamo certi – offrano un ottimo ed entusiasmante percorso che migliora le nostre vite.


Quali cause sostenete?
Gli spettacoli devono rispondere a due principali requisiti: la qualità artistica e quella ideologica. Ci deve essere un’etica dell’arte volta a rispettare i propri simili ma anche i luoghi che ci ospitano e, possibilmente, migliorarli. Tutto questo fa scaturire in modo assolutamente automatico la ricerca e il sostegno di realtà svantaggiate che purtroppo sono proprie della società così come è organizzata. In questi anni abbiamo scelto di sostenere i progetti dell’associazione Fa.Rò. e della fondazione HEAL che si occupano di ricerca e sostegno ai pazienti oncologici pediatrici ed alle loro famiglie, della Caritas che, soprattutto nel periodo della pandemia, ha raddoppiato gli sforzi per sostenere chi si è trovato senza reddito e in grave difficoltà. Abbiamo contribuito all’acquisto di una vettura per il trasporto disabili per la Misericordia di Bracciano, associazione nostra partner sempre presente agli eventi del teatro per garantire l’assistenza sanitaria al pubblico. Abbiamo collaborato a progetti di psiconcologia e all’acquisto di un sollevatore per permettere a persone con disabilità di poter entrare in piscina (attualmente presente nella piscina Athena a Bracciano).  Tutto questo, se ci si riflette un attimo, era già insito nel connubio che lega Generazione Musica, associazione culturale di promozione sociale che produce spettacoli musicali, teatro-canzone e momenti culturali sempre con l’attenzione al sociale e ai grandi temi ideologici della pace, del rispetto dell’altro e di ogni “diversità” e l’associazione Fa.Rò., una onlus che ha come focus la ricerca e il sostegno ai pazienti oncologici pediatrici. Evidentemente questa partnership non è casuale ma risponde a precise esigenze di realizzare attraverso l’arte un movimento virtuoso che sia utile in modo concreto ad una causa.


Teatro amatoriale e professionale. Quale mix di offerta proponete? 

Fin dalla prima stagione artistica il teatro ha proposto un cartellone che vede il coesistere di artisti professionisti ed amatoriali. Questo risponde ad una precisa scelta della direzione che vuole valorizzare le compagnie e gli artisti, soprattutto locali, non professionisti, ma certamente di alto livello qualitativo. Crediamo che tutto ciò sia un atto dovuto nei confronti del pubblico che ci segue con stima ed affetto e che approfittiamo di questa intervista per ringraziare anche perché ciò che realizziamo nei progetti benefici e nel miglioramento delle strutture del teatro lo realizziamo insieme a loro. Riguardo gli artisti professionisti possiamo dire che ormai diversi attori e musicisti sono diventati amici del teatro e spesso ci propongono le loro “prime”. Questo ci lusinga e ci permette di avere sempre un’offerta artistica e culturale di prima grandezza e che si rinnova continuamente.


Quali sono i vostri sostenitori ufficiali? 

In questi anni abbiamo avuto il piacere di avere la partnership di alcune aziende e professionisti del territorio che in gran parte offrono “servizi” al teatro e al percorso artistico. E’ una scelta ben precisa anche perché il focus del teatro non è quello di raccogliere risorse economiche ma soprattutto quello di coagulare intorno al progetto chi può integrarsi in esso partecipando alla crescita del teatro stesso. In particolare, in questa stagione che sta per iniziare presenteremo al pubblico una struttura profondamente rinnovata soprattutto nel palcoscenico che abbiamo ristrutturato, cambiato il pavimento e le sfumature cromatiche. Inoltre un grande intervento è stato fatto sull’impianto audio e luci. Naturalmente tutto questo è sempre un “work in progress” perché abbiamo nel cassetto diverse altre migliorie da realizzare, speriamo a breve. Possiamo concludere invitando tutti alla presentazione della stagione artistica 2023-24 il 23 settembre alle 18 presso il teatro Charles de Foucauld. Potremo ascoltare dagli artisti stessi la presentazione degli spettacoli e degli eventi a cui assisteremo in questa prossima, imminente stagione.

Graziarosa Villani