Reddito di cittadinanza, la risposta dei Cinque Stelle

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mozione di sfiducia
Il comunicato di risposta alle affermazioni del sindaco Grando sui percettori del Reddito di Cittadinanza da parte del Movimento Cinque Stelle.
Riceviamo e pubblichiamo – Lunedì sera nel confronto tra i candidati a Sindaco, l’attuale Primo Cittadino, Alessandro Grando, in un suo intervento ha inciampato clamorosamente apostrofando i percettori del Reddito di Cittadinanza come “parassiti”. In genere chi attacca il RdC lo fa prevalentemente per meri calcoli politici ed è evidente che il Sindaco Grando in emulazione ai vertici dei suoi Partiti di riferimento ha voluto scimmiottarli, goffamente, dimenticando che il RdC è stato introdotto dal Governo M5S-Lega, con Salvini vice premier.
A chi volesse svilire una delle idee più rivoluzionarie di questo Paese, si ricorda che ogni critica al Reddito di Cittadinanza non è un attacco al M5S, ma un’offesa a oltre 3 milioni di persone che fino a ieri non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena, e che finalmente non si sentono più invisibili.
Per molti il RdC è l’unica forma di reddito, una liberazione anche dallo sfruttamento, dal soggiogo, dal lavoro nero e dai salari da fame.
L’INPS nel suo Rapporto ha evidenziato che la maggior parte dei percettori, oltre i 2/3, non sono occupabili, ma sono minori, disabili, anziani. Si legge che negli anni precedenti all’introduzione del RdC, gli attuali percettori non risultavano proprio negli archivi contributivi come lavoratori: solo una piccola percentuale, meno del 20%, aveva un record di 9 settimane all’anno di lavoro.  Gli occupabili quindi sono pochi, circa 700 mila persone, e di questi secondo i dati dell’Anpal, circa 350mila persone hanno avuto un contratto di lavoro. Si tratta comunque di occupabili con scarse qualifiche, istruzione bassa, in prevalenza licenza media ed elementare. Inclusione, assistenza e formazione questo serve a queste persone.
L’Osservatorio pubblicato dall’INPS il 24 maggio 2022 fornisce i dati relativi ai sostegni economici erogati nel mese di aprile 2022. Sono circa 2,65 milioni le persone beneficiarie delle due prestazioni, per un importo medio a livello nazionale di 561 euro.
Da gennaio 2022 le misure sono state revocate a quasi 24.000 nuclei e le decadenze sono state oltre 158.000. I controlli funzionano.
Quando si parla di miliardi di euro “buttati” nel Reddito o “regalati” a chi preferirebbe starsene in poltrona bisognerebbe anche ricordare che si tratta di piccole somme accreditate su una carta acquisti e da spendere nel mese di riferimento. Queste risorse si traducono prevalentemente in acquisti di prima necessità nelle tante attività di quartiere come il panettiere, il fruttivendolo, il calzolaio, l’ottico.
Il reddito di cittadinanza serve ad integrare il reddito da lavoro, per moltissimi cittadini, i cosiddetti working poor, lavoratori part time, mamme sole con bambini, che non raggiungono una certa soglia.
A Ladispoli oltre 600 famiglie ricevono il RdC e per moltissime di loro è l’unica risorsa per sfuggire alla disperazione più profonda. Molti, scommettiamo, votano anche per l’attuale cittadino e probabilmente qualche percettore è perfino candidato a Consigliere nelle liste della destra. È a queste famiglie che il Primo Cittadino deve chiedere scusa; abbia il coraggio di guardarli in faccia e dirgli che li vuole privare dell’unico strumento che li separa dalla criminalità, dalla dispersione scolastica, dallo sfruttamento e dalla disperazione.
La Guardia di Finanza insieme ad INPS e le altre forze dell’ordine, nel 2021 hanno contestato a percettori irregolari circa 217 milioni di euro, di cui 127 milioni già recuperati. Si tratta di circa l’1% di prestazione RdC irregolarmente spesa ad oggi. Questa rimane una delle misure più controllate. Purtroppo, le truffe esistono su tante prestazioni: false invalidità, percettori di NASPI con lavoro nero, cassa integrazione ad aziende che non ne hanno bisogno o che fanno lavorare i beneficiari anche in cassa integrazione, ecc., e spesso per un valore superiore all’1%. Ma questi dati non fanno notizia.
Il reddito di cittadinanza esiste già nella maggior parte dei Paesi Europei e non ha senso chiedersi se possa funzionare. Già funziona. Quello che non funziona è la politica fatta in modo becero e offensivo, in cui si annidano e prosperano i veri “parassiti” della società italiana.
MoVimento 5 Stelle Ladispoli