POESIE D’AMORE: LA CAREZZA

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carezza

Poesia d’amore di Dario Rossi.

La carezza

Questo specchio di marzo
che libera nuvole e rondini
e grava di sonno le ciglia del sole,
macina rughe di biancospino
su visi d’anfratti.

Frena l’emporio dei venti
il ballo con regali dei peschi,
la litanìa di voli fulgenti,
il frastuono dei mandorli orlati
che annunciano primavera.
E dentro la pallida sfera
ritrosa del sogno
il tempo inganna se stesso.

Mi mancano le tue labbra,
i frammenti degli occhi spolverati d’amore
dove la vecchia luna dell’antico cielo
non ho mai conosciuto;
mi mancano i limiti della tua ritrosia,
quelle attenzioni sublimi
che mi rendevano eterno
dritte le spalle più d’una canna di fosso.
Mi mancano le tue palpebre, il seno infantile
dove ho raccolto e disteso
manciate d’ombre ferventi,
mi manca la tua carezza!
O, la tua carezza di donna
indifesa come una notte di pioggia!
La musica delle dita tracciava nell’aria
e sul volto
un solco di brivido umano,
una traccia di resti appagati
dove tu seminavi te stessa.
E adesso che il sale del tempo
bivacca accecante
e morde e rende ravàno
il mio cuore;
adesso che cozzo intrigante
sul vetro del mondo
e libero sembro raggiungere il cielo,
mi manca la tua carezza.