Messe nere, il programma “Le Iene” di Mediaset contatta L’Ortica

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di Giovanni Zucconi

Il nostro articolo sulle messe nere a Via degli Inferi è stata ripreso da moltissime testate, e ha generato un prevedibile clamore, accompagnato da una serie di reazioni spesso contrastanti.

Oltre a alle manifestazioni di una comprensibile preoccupazione e indignazione per un episodio che non sappiamo quanto sia isolato, abbiamo letto anche reazioni scettiche o addirittura negazioniste. Noi crediamo che, così come va evitata ogni qualsiasi forma di eccessivo allarmismo, non va però assolutamente sottovalutato ogni episodio che evidenzi l’esistenza di gruppi di individui dediti a comportamenti illegali o da censuare. Crediamo che girarsi dall’altra parte e dire “a me non risulta”, o derubricare il tutto a semplici ragazzate, non sia un atteggiamento propriamente saggio. Che sul nostro territorio si facciano messe nere, o una delle sue varianti bianche o grigie che siano, non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Non è improbabile, per esempio, trovare passeggiando nei punti meno battuti delle macchie ai margini di Cerveteri, quei lumini che si usano nei cimiteri. E questi non vengono naturalmente usati per illuminare il sottobosco, ma evidentemente per addobbare la scena di un rituale. Affermare, come hanno fatto due sacerdoti di Cerveteri, che i loro parrocchiani, praticanti o meno, non possano essere protagonisti di questo tipo di episodi, vuole dire dimenticare che a meno di un’ora di macchina ci sono città come Roma o Ladispoli, tanto per fare due esempi. Le tombe etrusche delle nostre aree archeologiche non recintate sono perfette per praticarvi rituali più o meno neri. E quelle della via degli Inferi sono ancora più perfette perché puoi arrivare in macchina, di notte, a pochi passi da decine di tombe spaziose e perfettamente agibili. In una di queste, per esempio, possiamo ancora leggere la scritta “Dio”, come testimonia la foto che abbiamo allegato.

Che il problema non vada trascurato, soprattutto quando sono possibili fenomeni di emulazione, lo testimonia che una testata giornalistica prestigiosa come le Iene, abbia contattato nei giorni scorsi la nostra Redazione, per avere maggiori informazioni in vista di un loro possibile servizio su questo tema.