L’acqua di Ladispoli: cosa dice la Asl Roma 4

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 Nuovi campioni oggi sulle fontanelle di Ladispoli. Aumentato il cloro.

Dalla kermesse politica in atto in questi giorni, dalle tante versioni contrastanti emerse sull’acqua, i cittadini possono essere disorientati. I residenti delle altre zone di Ladispoli possono bere tranquilli?
Lo abbiamo chiesto alla responsabile Alimenti e della Nutrizione della Asl Roma 4, D.ssa Covacci. La procedura prevista dalla normativa: ogni mese la struttura sanitaria effettua le analisi su campioni d’acqua nel territorio ( i prelievi vengono fatti alle fontanelle), analisi a carico di Arpa Lazio, quando arriva la non conformità segnalano la non conformità al sindaco del comune di riferimento.
Avete segnalato la presenza di coliformi nell’acqua prelevata alla fontanella di Largo delle Sirene, come si esclude che non sia tutto l’acquedotto ad essere contaminato?
Noi facciamo i campioni su tutto il territorio di ladispoli, non ad una fontanella sola e ci è arrivata la non conformità solo per quanto riguarda la fontanella a piazza delle Sirene. Per le altre non ci hanno segnalato lanon conformità, i campioni vengono prelevati nello stesso giornata, l’Arpa Lazio se l’acqua è conforme impiega 15/20 giorni per inviare i risultati, se c’è una non conformità la invia immediatamente. Abbiamo fatto 4 campioni sull’acquedotto per avere una mappatura completa di Ladispoli e l’unica anomalia è stata nella zona indicata.
Dunque i residenti delle altre zone possono stare tranquilli nell’utilizzo dell’acqua del rubinetto? Certo. Succede non è anomalo.
Cosa si fa perchè l’acqua torni potabile? Con il sindaco, il responsabile della Flavia Servizi e l’ingegner Traviato ci siamo visti venerdì e loro mettevano in atto tutte le procedure per vedere se c’era un problema nella zona circostante la fontanella. Aumentavano anche la clorazione dell’acqua, nonostante il cloro residuo fosse corretto, si può ancora aumentare, sempre nei limiti di legge, facendo ciò ovviamnete si ha una migliore disinfezione dell’acqua.
Quindi, il cloro uccide il battere? Tutti i batteri si uccidono con il cloro. Quindi basta aggiungere il cloro all’acqua per tornare ad essere potabile? Non necessariamente, sono varie le strategie da mettere in atto. Intanto la Flavia servizi metteva in atto diverse strategie, e aggiungeva il cloro all’acqua. Martedì è previsto un altro prelievo da parte della Asl Roma 4, faremo dei prelievi congiunti, noi e la Flavia Servizi sempre su tutto il territorio di Ladispoli per mapparlo bene e, evitiamo la fontanella di Largo delle Sirene ma la facciamo ad una fontanella a 100 metri di distatnza, anzi a tutte e due, per capire se il problema è legato solo lì.
Nessuna risposta sulle altre strategie.
Mi saprebbe spiegare per quale motivo c’è stata confusione: il vostro comunicato di contaminazione, la smentita del sindaco e la successiva ordinanza di non potabilità? É facilmente spiegabile l’episodio, purtroppo sull’acqua si aprono dibattiti politici infiniti, che non hanno senso di esistere, detto questo: avevamo fatto i campioni e in questa fontanella erano stati rilevati 15 coiformi, quindi la prima nota che ho inviato era relativa a questo dato e avevo chiesto l’ordinanza di non potabilità, il sindaco non ha emesso l’ordinanza perchè come gestore dell’acquedotto loro fanno dei controlli interni, la Asl deve fare dei controlli esterni, il gestore da normativa deve fare i suoi, e il comune di Ladispoli fa fare le analisi ad un laboratoro accreditato di Roma. Perfettamente nella norma, in base a quanto previsto dal decreto legislativo 21/2001.  Il campione fatto dalla Flavia servizi e quindi inviato in laboratorio, dava zero poliformi. Tra 15 e 0 potrebbe esserci delle variazioni, noi Arpa Lazio, loro il laboratorio accreditato, poichè 15 poliformi non è una quantità eccessiva il sindaco ha ritenuto opportuno non emettere l’ordinanza di non potabilità. Si è basato sui suoi controlli interni. In caso di non conformità la Asl ripete il campione, a maggior ragione in questo caso, sono tornati e questa seconda volta il campione era molto elevato, più di 200 coliformi presenti. Quindi una contaminazione importante per la quale ho ribadito la necessità di dichiarare l’acqua non potabile. Potrebbe essere benissimo un problema solo della fontanella, è già successo anche in altri comuni. Nulla di insolito o di sospetto”.
Oggi verranno effettuati nuovi campioni su tutto il territorio, rifatto il batteriologico sulla fontanella ‘incriminata’ e sull’altra individuata poco distante per comprendere l’origine della contaminazione.
“In questo momento nelle vie indicate non è possibile bere l’acqua, se bollita non c’è nessun problema.  Come tutti i batteri e virus, questo è sensibile alle alte temperature, quindi è facilmente eliminabile”. 15/06/2020