LA CICLOVIA TIRRENICA RESTA SOLO UN SOGNO

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Per ora niente fondi regionali per Cerveteri, Ladispoli e Fiumicino. Il progetto è in salita mentre in volata la spuntano Trevignano e Campagnano. Le giunte comunali continuano a sperare.

Tutto da rifare. La lunga pista ciclopedonale sul Tirreno per ora resta un sogno nel cassetto. Gli agognati finanziamenti non sono previsti nei comuni costieri del litorale romano. Restano al palo perciò Cerveteri, Ladispoli e Fiumicino e poi andando verso nord Santa Severa, Santa Marinella e per finire Civitavecchia.

Il progetto. La Pisana e il Ministero hanno messo a disposizione dei comuni, nel triennio 2019-2021, ben 16 milioni di euro per più di 500 chilometri di nuove piste ciclabili. Oltre 130 erano stati i progetti presentati dalle varie amministrazioni comunali del Lazio ma solo una ventina sono riuscite a centrare il risultato immediato tra cui, nella provincia di Roma, l’hanno spuntata Trevignano Romano, Campagnano, Montalto di Castro, Mentana e Colleferro. “Il nostro obiettivo – aveva annunciato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è favorire lo sviluppo di una mobilità sostenibile e di consentire ai cittadini di spostarsi più agevolmente e con un impatto ambientale ridotto. Dobbiamo agevolare la mobilità nella Capitale come in tutte le province del Lazio, senza dimenticare che territorio e ambiente vanno tutelati e non aggrediti con infrastrutture ad alto impatto”.

Da Fiumicino a Cerveteri. Il piano di Cerveteri e Ladispoli prevedeva in sostanza un tragitto suggestivo, tra il fiume Zambra, il lungomare di via Navigatori degli etruschi (rivalutato dal concerto estivo di Jovanotti e dalla riqualificazione annunciata dal sindaco, Alessio Pascucci) e la Palude di Torre Flavia, sito protetto da Città Metropolitana per la presenza dell’avifauna migratoria. Il percorso si sarebbe snodato su via Roma, passando per la ciclabile di via Claudia proseguendo lungo via del Porto, ponte Vaccina e poi ancora verso i giardini di via Ancona. Sarebbe arrivata sul cavalcavia sopra al Sanguinara per potersi ricongiungere a Palo Laziale e avrebbe unito la frazione di Marina San Nicola a Fiumicino. Qui invece la giunta Montino aveva lavorato a 4 progetti, il più ambizioso senz’altro il collegamento Roma-Fiumicino ma anche la Maccarese-Fregene. <<Stiamo lavorando affinchè venga comunque approvata a parte la pista Roma-Fiumicino, quella Maccarese-Fregene non è facile da portare avanti perché la zona presenta dei vincoli ma noi ci proveremo>>, ha dichiarato Angelo Caroccia, assessore ai Lavori pubblici del comune di Fiumicino.

Altre reazioni. <<Il prossimo obiettivo sarà sederci insieme agli altri comuni per l’approvazione di un progetto di fattibilità che riesca a rientrare tra quelli che potranno godere della prossima tranche di finanziamento da parte della Pisana>>, è stato il commento a caldo invece di Giuseppe Zito, vicesindaco e assessore cerveterano ai Lavori pubblici del comune cerveterano. Si attende il semaforo verde per l’infrastruttura tirrenica anche a Ladispoli. <<È un piano ambizioso che in pochissimo tempo siamo riusciti ad elaborare insieme ad altri 4 comuni costieri e che permetterebbe un attraversamento del territorio con un ridotto impatto ambientale. Per ora non è stato finanziato ma ci impegneremo, collaborando con gli altri comuni coinvolti, ad approfondire l’iter al fine di ottenere i prossimi contributi>>, ha rassicurato infine Veronica De Santis, assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Falcone.

Centro urbano. I fari sono comunque accesi su Ladispoli, fondi regionali a parte. Le piste ciclopedonali esistenti non sono adeguate secondo i cittadini e i ciclisti e in alcuni tratti addirittura mal progettate dove gli amanti delle due ruote rischiano incidenti ogni giorno (è il caso ad esempio di via Palo Laziale, nel quartiere Faro). La ciclovia di via Roma nelle scorse settimane è stata oggetto di polemiche per via del degrado a fianchi del tragitto alle prese con rifiuti di ogni tipo e vegetazione folta . Che dire invece del “Bike Sharing”? Pare sia definitivamente naufragato l’ambizioso sistema di noleggio delle due ruote (a Cerveteri non è neanche mai salpato). Eppure erano svariate erano le postazioni riservate a turisti e residenti solo che col passare dei mesi nessuno ha più noleggiato le due ruote, anzi, c’è anche chi le ha rubate. Indice puntato anche sull’area esterna della stazione ferroviaria. Centinaia e centinaia tra gli 8mila pendolari giornalieri si recano a lavoro in bici cercando un misero posto nella piccola rastrelliera del piazzale che si riempie dopo pochi minuti. Risultato? Le biciclette vengono lasciate ovunque dai cittadini, soprattutto incatenate alla ringhiera del sottopasso o ai cartelli stradali, nonostante ci siano anche i cartelli che lo vietino.