Il “Parco archeologico” di Marina di San Nicola sarà presto una realtà

0
2438
Il momento della firma della convenzione

Firmata tra la Soprintendenza e il Consorzio del presidente Tondinelli la convenzione per la riqualificazione dell’antico sito e della Villa di Pompeodi Roberto   Turbitosi

Stipulata tra la Soprintendenza e il Consorzio Marina di San Nicola la convenzione grazie alla quale i due enti si impegnano a promuovere una costante azione sinergica atta a valorizzare e proteggere il patrimonio culturale e archeologico del comprensorio, non per altro definito “Lo Scrigno del Tirreno”, attraverso attività e iniziative di varia natura. L’obiettivo, in pratica, è quello di incentivare e coordinare un’azione congiunta volta a preservare e salvaguardare le antiche vestigia di cui il territorio dispone, che risultano parte integrante di quella matrice ambientale su cui il Consorzio opera da oltre cinquant’anni con qualità ed efficienza.

Da sinistra: il dott. Porcaroli, il presidente Tondinelli, la Soprintendente Eichberg e la dott.ssa Zaccagnini con, alle spalle, il suo collaboratore dott. Maras

Alla firma del nuovo atto, avvenuta nella sede della Soprintendenza in via Cavalletti a Roma, erano presenti la Soprintendente arch. Margherita Eichberg e il presidente del Consorzio Roberto Tondinelli, che hanno sottoscritto il documento, nonché i due principali artefici della stesura dell’atto, la dottoressa Rossella Zaccagnini, responsabile della Soprintendenza per la zona di San Nicola, e il dottor Fabrizio Porcaroli, anche lui archeologo e curatore di mostre oltreché consorziato di vecchia data.

Stiamo parlando ovviamente dell’area archeologica sita a Marina di San Nicola, appunto, caratterizzata dalla presenza di una villa d’epoca romana, scoperta nel XIX secolo, inizialmente attribuita alla proprietà del generale romano Cneo Pompeo: un manufatto distribuito su una superficie rettangolare di metri quadrati 200 per 130 circa, con annessi due criptoportici, due giardini su diversi livelli, un complesso termale, un peristilio porticato, due “gestationes” e diverse “tabernae”.

Veduta aerea della zona archeologica di San Nicola

Poco dopo la firma, incontriamo il presidente Tondinelli, a dir poco raggiante dalla soddisfazione di aver raggiunto questo importante traguardo, per lunghi anni perseguito e da molti atteso.

Un’altra promessa mantenuta, presidente, più volte esternata nel corso delle assemblee consortili…

“Proprio così – conferma Tondinelli –. Il Cda che ho l’onore di presiedere ed io personalmente tenevamo in modo particolare a che si arrivasse, dopo la convenzione con il Comune di Ladispoli, a stipularne una analoga con la Soprintendenza, ovvero un atto attraverso il quale fosse affidata al Consorzio anche la gestione e la manutenzione del prezioso storico sito”.

Un sito completamente abbandonato, sino ad oggi, che necessita sicuramente di interventi di sistemazione e protezione. Giusto?

“Più che giusto. Da tempo la zona versa in un profondo stato di degrado a causa di una folta vegetazione infestante e di indebiti accessi clandestini, i quali, a parte l’aspetto igienico-sanitario, hanno inciso negativamente negli anni sullo stato di conservazione del reperto a causa di continue spoliazioni e danneggiamenti delle strutture murarie e dei pavimenti in mosaico”.

Quali interventi prevedete quindi di realizzare?  

“Intendiamo innanzitutto procedere alla bonifica dell’intera area su cui insiste il manufatto e al ripristino dei luoghi, nonché se necessario anche al restauro delle vestigia danneggiate dall’incuria e dal vandalismo, così da consentire in futuro l’accesso nell’area stessa, anche a fini didattici. Ovviamente la zona andrà completamente recintata”.

Chi meglio del Consorzio può garantire interventi di questo tipo?

“Ritengo nessuno. Da questo punto di vista siamo certi, sulla base dell’esperienza ultra-cinquantennale e tenuto conto della nostra struttura organizzativa, di poter garantire come Consorzio il massimo impegno per far rifiorire tutta la zona”.

Oltre agli interventi generali di pulizia e di messa in pristino dei luoghi, cos’altro avete in programma?

“La zona verrà dotata di un impianto di irrigazione e di una rete di illuminazione migliore e più completa di quella attuale, che realizzò sempre il Consorzio qualche decennio fa. Verrà inoltre videosorvegliata integrando l’impianto consortile già esistente. Saranno quindi realizzati itinerari tematici, con la installazione di pannelli didattici, organizzate visite guidate, aperte in particolare ai laureandi in archeologia, e tanto altro ancora…”.

Un vero e proprio “Parco archeologico” a servizio della collettività. Non è così?

“Certamente – afferma il Presidente –. Sotto la direzione scientifica e previo avallo delle notizie storiche da fornire ai fruitori da parte della Soprintendenza, l’attività futura che caratterizzerà il sito si svolgerà attraverso l’utilizzo di personale in possesso dei necessari titoli e requisiti per offrire tutte le informazioni necessarie alla conoscenza del sito e del territorio di contesto”.

Uno dei criptoportici della villa romana

Quando inizierete le opere e come fronteggerete i costi degli interventi?

“Innanzitutto, prima dell’estate prossima, intendiamo procedere alla bonifica dell’intera area. Per quanto riguarda i costi, non parliamo di grosse cifre, utilizzando maggiormente la manodopera consortile. E comunque, ferma restando la volontà assembleare sulle spese una tantum iniziali, contiamo di coprire quanto annualmente necessario, per la gestione e la manutenzione, con le visite guidate, visite che saranno effettuate a titolo oneroso dove l’importo dell’ingresso verrà incamerato dal Consorzio anche per la sostenibilità delle attività didattiche, informative, laboratori di ricerca, workshop, studio e tutte le altre iniziative, anche rivolte alle scuole dell’obbligo, che dovessero rendersi necessarie per la valorizzazione del sito medesimo e la pubblica fruizione”.

“Oltre a tutto questo – aggiunge Tondinelli – potranno essere ospitati, in quella che senza dubbio tornerà ad essere una splendida e suggestiva cornice, una serie di eventi, specie in estate, come concerti di musica classica, piecès teatrali e mostre d’arte”.

Qualche ringraziamento, per concludere, presidente?

“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. In particolare il consorziato Fabrizio Porcaroli, il quale, con grande impegno e abnegazione, ha fattivamente contribuito, assieme alla dottoressa Zaccagnini della Soprintendenza, al recupero di un reperto archeologico così tanto importante del nostro territorio”.