GIARDINO GIAPPONESE DI ROMA

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giardino giapponese

UNA NATURA COSTRUITA SU CONCETTI.

La tentacolare metropoli romana, con il passare degli anni, ha racchiuso in sé una grande quantità di culture, tutte diverse fra loro, favorendone, per la maggior parte, un’approfondita conoscenzaForse non tutti sono al corrente del magico e meraviglioso giardino giapponese di Roma, che infonde serenità nell’animo di chiunque vada a visitarlo. Ci troviamo in via Antonio Gramsci, 74, all’interno dell’Istituto Giapponese di Cultura.

A pochi passi dal centro storico abbiamo la possibilità di immergerci in un piccolo angolo di Oriente, visitato da moltissimi turisti solo in determinati periodi dell’anno, con prenotazione obbligatoria. Il giardino di stampo nipponico contiene una grandissima varietà di piante, come l’ulivo, non tipico del Giappone, ma piantato appositamente per simboleggiare il legame di amicizia fra l’Italia e l’Impero del Sole; d’altro canto, troviamo piante tipiche dell’Isola, come il ciliegio Sakura, famoso per la sua spettacolare fioritura, che tinge il giardino di rosa, inoltre, simboleggia ricchezza, nonché le virtù principali dei guerrieri samurai, quali onestà, coraggio, lealtà e purezza; il Fuji, il fiore di glicine, uno dei più antichi del Giappone, il cosiddetto fiore degli innamorati, che, sbocciando, rende romantico qualunque luogo; e ancora moltissimi altri.

La paternità del progetto appartiene all’architetto giapponese Ken Nakajima (1914-2000), ideatore di moltissime meraviglie nel mondo, tra le quali ricordiamo il Montreal Botanical Garden, in Canada e il Cowra Japanese Garden, in Australia. Nel 1962 nasce il progetto di questo particolare giardino a Roma, che si sviluppa tutto intorno all’edificio dell’Istituto Giapponese di Cultura, nato dalla mente dell’architetto Yoshida Hisoya (1894-1974) tra il 1961 e il 1962, realizzando così il concetto dell’uomo che diventa parte della natura immergendovisi totalmente. Al suo interno sono conservati una moltitudine di testi originali e vengono ospitati concerti di musica tradizionale, festival dedicati al cinema dei grandi artisti e mostre di vario genere.

giardino giapponese

L’intero giardino viene costruito su dei concetti: lo spettatore, passeggiando nel silenzio e nell’atmosfera di serenità che lo circonda, scoprirà, presi singolarmente, passo dopo passo, poco alla volta, tutti gli elementi che costituiscono la piccola area verde, che a un primo sguardo, osservando l’insieme, sono di difficile individuazione. Liberando la mente, rendendola un contenitore pronto ad accogliere il minimo dettaglio, lo spettatore si troverà di fronte a un luogo magico, appartenente a una dimensione quasi magica: giochi di luci e ombre, la ricchissima varietà di vegetazione, giochi d’acqua e qualunque cosa appartenga a un principio fondamentale per la cultura giapponese, ovvero l’accurata e scrupolosa riproduzione in piccole proporzioni della natura. Inoltre un gioco di illusione, che darà al visitatore l’impressione che il giardino non sia confinato in uno spazio limitato, ma che si estenda oltre i confini, questo effetto viene reso con lo Shakkei, una tecnica tipica dei paesi orientali, che si concretizza nel cosiddetto “paesaggio in prestito”, quando alcuni elementi del paesaggio esterni, naturali o artificiali, vengono incorporati nella composizione di un giardino: un metodo che si concretizza, ad esempio, in una cascatella all’interno dell’area, della quale lo spettatore non vedrà mai l’origine o la sua fine, ma lascia immaginare che il paesaggio continui oltre gli elementi che lo circondano.

Elementi che troviamo all’interno del giardino sono la caratteristica lampada di pietra giapponese(Toro), le cascate, il cui flusso parte dall’alto verso il basso, al fine di trasmettere una sensazione di quiete e calma, i ponticelli di sassi (provenienti dalla Toscana), piccole isole, rocce, pini nani. Non può mancare un’incantevole veranda, (tsuridono) tipica dell’Oriente, dove è possibile ricrearsi godendosi la vista del giardino nella sua totalità.

Nonostante nulla venga lasciato al caso e studiato fin nei minimi dettagli, la natura riprodotta da una grande mente, come quella di Nakajima, si mostra al visitatore incontaminata, priva di qualunque intervento umano; ogni elemento su cui si posa lo sguardo è motivo di sorpresa e meraviglia, il giardino nipponico è pronto ad avvolgere e coccolare i propri ospiti in una dolce atmosfera paesaggistica.

Flavia De Michetti