EMERGENZA E PRIVACY NON VANNO A BRACCETTO

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Droni, didattica a distanza, autocertificazioni, sistema sanitario: il rispetto della privacy?

Il controllo del rispetto delle norme sul Coronavirus ha portato a intraprendere misure che  forse minano la privacy. Esiste una Legge che la regolamenta (Il D.Lgs 196/2003) Qui il testo completo e l’aggirnamento del 2018

Oggi il prefetto Gabrielli ha sospeso l’uso dei droni per sorvolavano dall’alto la popolazione. Tra i motivi, potrebbe esserci il delicato tema. L’utilizzo dei droni, è una delle tante misure straordinarie messe in campo dal Governo per contrastare il mancato rispetto delle restrizioni imposte, ma nel mettere in pratica tale misura andrebbe analizzato, se viola la privacy.

Droni. La comunicazione è arrivata dal Viminale, dipartimento di Pubblica sicurezza guidato da Franco Gabrielli, a tutti: prefetture, i comandi generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Stop ai droni fino a nuova comunicazione. «L’allargamento alle polizie municipali, impegnate nei controlli sulle norme Covid-19, ha fatto emergere utilizzi scorretti».

Infatti il pericolo è costituito dall’uso che si fa dei strumenti, dei dati, delle informazioni registrate per monitorare e lavorare. Per esempio, nella didattica a distanza il quesito di come utilizzare le piattaforme web e tutti i sottosistemi impiegati per stabilire un contatto, senza violare la privacy di docenti e famiglie è stato preso in esame e, parzialmente risolto. L’indirizzo di posta elettronica è un dato personale. Per lavorare docenti e alunni stanno utilizzando tale strumento. Sul sito del Garante della Privacy, facendo riferimento a un suo pronunciamento del 25 giugno 2002 “L’indirizzo di posta elettronica dell’interessato costituisce un suo dato personale. La raccolta e l’utilizzazione da parte di terzi (nella specie, al fine dell´invio di newsletter) costituisce quindi trattamento di dati personali ai sensi della normativa posta a tutela della riservatezza”.

Autocertificazione. Si autocertificano dati sanitari. Basta pensare che sul modulo occorre dichiarare «di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al virus Covid-19 di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020». Da notare che non volendo dichiarare il falso bisognerebbe aggiungere – “per quanto ne so” – Non avendo fatto il tampone come possiamo saperlo?