Decreto diocesi: Madonna di Trevignano “fenomeno non soprannaturale”

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Madonna

“Constat de non supernaruralitate”. Formula in latino in calce al decreto emesso oggi dal vescovo della diocesi di Civita Castellana Marco Salvi con il quale si rende noto l’esito della speciale commissione sul caso della Madonna di Trevignano. Sei pagine in cui si ricostruisce in modo molto articolato la vicenda e l’istruttoria compiuta dalla commissione composta da. un mariologo, un teologo, un canonista e uno psicologo.

Poichè il fenomeno non è considerato sopranaturale con il decreto si impone ai sacerdoti il divieto 1) di celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi in modo diretto ed indiretto con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell’Associazione Madonna di Trevignano Ets che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali 2) di recarsi sul luogo delle apparizioni alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ufficiale”.

Con il decreto il vescovo Salvi impone “alla signora Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) al signor Gianni Cardia e a tutti i soggetti aventi , il rispetto e l’adesione alle decisioni del vescovo diocesano nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l’unità ecclesiale”.

 

Si riporta decreto

CONSIDERATO CHE

ai Vescovi è affidato il compito di giudicare e di regolare tutto quanto appartiene al culto e all’apostolato (LG 27);

i fedeli devono accettare il giudizio dato dal loro Vescovo a nome di Cristo in cose di fede e morale, e dargli il religioso assenso del loro spirito (LG 25);

VISTO

il compito di vigilanza affidato ai Vescovi per quanto riguarda il culto di Dio e dei Santi (can. 392 §2 CIC);

il particolare compito assegnato al Vescovo diocesano di giudicare sulle presunte apparizioni e rivelazioni riferentesi al suo territorio secondo criteri positivi e negativi (CDF, Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, I);

i cann. 391 e 51 CIC;

DISPONGO QUANTO SEGUE.

FATTISPECIE

Nel 2016 la Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) riferiva di presunte apparizioni della Beata Vergine Maria, di Gesù e del Padre, che sarebbero state in corso a Trevignano Romano (RM), nel territorio della diocesi di Civita Castellana. Tali apparizioni avvenivano in concomitanza con delle presunte lacrimazioni di sangue attribuite ad una statua della Beata Vergine Maria. L’insieme di questi fenomeni, con tutte le persone coinvolte, veniva denominato “eventi di Trevignano”.

Nel gennaio 2023, dopo la mia presa di possesso della Diocesi, le presunte apparizioni salivano alla ribalta, acquisendo un sempre crescente clamore mediatico.

PROCEDURA

Nell’aprile 2023, in quanto Ordinario della suddetta Diocesi, disponevo un’indagine accurata sui fatti e le persone coinvolte nel fenomeno di Trevignano Romano.

Pertanto, ho provveduto ad istituire un’apposita Commissione composta da esperti in vari ambiti (teologia sistematica, diritto canonico, teologia spirituale, psicologia) che, dopo aver

svolto un’accurata indagine su tali presunti fenomeni, il 30 maggio 2023 mi ha consegnato una prima Relazione nella quale esprimeva le sue valutazioni. La Commissione, pertanto, esprimeva una prima valutazione di carattere non definitivo, dovendo infatti procedere ad ulteriori accertamenti.

Nel frattempo, chiedevo:

alla Procura della Repubblica in Civitavecchia l’accesso agli atti riguardanti le analisi eseguite dai Carabinieri su richiesta del Vescovo diocesano circa la natura delle lacrime di sangue della statua della Madonna, richiesta che mi veniva tuttavia negata per due volte dal Procuratore Capo;

alla Sig.ra Gisella Cardia di sottoporsi ad una perizia psichiatrica affidata ad un team di cinque periti, guidati dal Prof. Fabrizio Iecher.

In seguito, dopo aver soppesato e vagliato nuovamente il contenuto dei messaggi trasmessi dalla presunta veggente e tutto il materiale raccolto, la Commissione ha ascoltato diverse persone coinvolte a vario titolo nella vicenda delle presunte apparizioni e rivelazioni, ivi compresa la Sig.ra Gisella Cardia e suo marito il Sig. Gianni Cardia.

La Relazione finale della Commissione mi veniva quindi trasmessa nel mese di gennaio 2024.

MOTIVAZIONE

Le citate Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni stabiliscono alcuni criteri per giudicare almeno con una certa probabilità le presunte apparizioni e/o rivelazioni.

Criteri positivi:

Certezza morale, o almeno grande probabilità dell’esistenza del fatto, acquisita per mezzo di una seria indagine.

Circostanze particolari relative all’esistenza e alla natura del fatto, vale a dire:

qualità personali del soggetto o dei soggetti (in particolare, l’equilibrio psichico, l’onestà e la rettitudine della vita morale, la sincerità e la docilità abituale verso l’autorità ecclesiastica, l’attitudine a riprendere un regime normale di vita di fede, ecc.);

per quanto riguarda la rivelazione, dottrina teologica e spirituale vera ed esente da errore;

sana devozione e frutti spirituali abbondanti e costanti (per esempio, spirito di preghiera, conversioni, testimonianze di carità, ecc.).

Criteri negativi:

Errore manifesto circa il fatto.

Errori dottrinali attribuiti a Dio stesso, o alla Beata Vergine Maria, o a qualche santo nelle loro manifestazioni, tenuto conto tuttavia della possibilità che il soggetto abbia aggiunto – anche inconsciamente -, ad un’autentica rivelazione soprannaturale, elementi puramente umani oppure qualche errore d’ordine naturale (cf. Sant’Ignazio, Esercizi, n. 336).

e) Una ricerca evidente di lucro collegata strettamente al fatto.

Atti gravemente immorali compiuti nel momento o in occasione del fatto dal soggetto o dai suoi seguaci.

Malattie psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che con certezza abbiano esercitato una influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi del genere.

Per verificare il criterio al punto 5.1. a), occorre raccogliere le testimonianze dei presunti veggenti e di coloro che a diverso titolo li hanno incontrati e hanno interagito con loro a partire da quanto asserivano.

L’ascolto di entrambi questi gruppi ha portato fino ad oggi ad evidenziare:

le lacune nella testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia che, pur sotto giuramento davanti a Dio, non ha riferito alla Commissione elementi da lei stessa fatti conoscere in interviste televisive; elementi che lei stessa considera “parte” dell’esperienza sovrannaturale che asserisce di vivere e che è oggetto di indagine e di studio da parte della Commissione;

le contraddizioni interne alla testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia, che nega risolutamente di avere il compito, al momento della scrittura dei presunti messaggi sovrannaturali e della loro divulgazione, di comprenderli (ella trascrive e non interpreta); salvo poi, in alcuni casi, procedere alla loro spiegazione al fine di superare le critiche oggettive di bizzarria e non conformità alla fede cattolica;

l’aperta contraddizione tra la testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia e quella del Vescovo emerito Romano Rossi in merito ad una presunta lacrimazione di una statuetta della Vergine nelle mani di quest’ultimo, cosa che egli nega in maniera categorica e irremovibile;

la non concordanza delle testimonianze della Sig.ra Gisella Cardia e del marito Gianni Cardia con quanto riportato da altri testi in merito allo svolgimento dei fatti. Si veda, ad esempio, la differente posizione rispetto a don Francesco Asti il quale, a detta della presunta veggente, avrebbe riconosciuto, presente il Vescovo, la soprannaturalità del fenomeno; cosa questa decisamente smentita dallo stesso don Asti;

anche se la testimonianza della presunta veggente e del marito è in discordanza, in molti casi, con testimoni esterni, in differenti passaggi delle interviste la narrazione dei due coniugi è totalmente coincidente. È noto che nel riportare un fatto, fonti differenti leggono e riportano lo stesso evento con sottolineature diverse; il fatto che si tratti di narrazioni pressoché identiche lascia dubbi sulla loro autenticità.

Il parroco al momento dell’inizio dei fenomeni, don Gabriel Gabati, ha evidenziato che essi hanno creato divisione tra il popolo di Dio. All’inizio alcuni seguivano i momenti di preghiera, ma in seguito le critiche alla Chiesa presenti in alcuni messaggi e nelle chat del gruppo hanno fatto sì che molti si allontanassero dal fenomeno e dalla presunta veggente. Allo stesso tempo, non è stato riferito un aumento della partecipazione alla regolare vita ecclesiale parrocchiale. In particolare, si nota che:

sono presenti forti reazioni nel popolo di Dio e, anche se un certo numero di persone partecipa alla preghiera, molti sono critici (per ragioni alle volte diverse e non omogenee tra loro). Se è vero che i frutti dello Spirito sono pace, concordia e senso di appartenenza alla Chiesa, allora in questo caso non sembra di ravvedere questi frutti: vi è infatti una situazione di scandalo per la fede di molti credenti;

suscita dubbi la divisione netta tra quelli che “sono con Gisella”, considerati come “piccolo resto”, e gli altri. Tale fenomeno di distinzione intergruppo è tipico dei fenomeni settari e non frutto dello Spirito, che spinge verso l’unità.

Per quanto riguarda il criterio al punto 5.2 b), si osserva che nei messaggi divulgati dalla presunta veggente sono presenti numerosi errori teologici che non possono essere imputati a dibattiti di scuola, al modo caratteristico di una persona priva di competenze teologiche di esprimere una verità che le è rivelata da Dio.

Al riguardo, si riporta un solo esempio risalente ad un messaggio del 1O marzo 2022 ricevuto dalla Sig.ra Gisella Cardia, ricordando che i passaggi problematici sono molto numerosi:

«[Parla Dio Padre] Guardate adesso come tutto precipiterà. Anche il vostro rifugio sarà pronto per quel periodo. Io sto sollecitando tutto, in modo che quando Maria Santissima, vi dirà che sarà ora di andare, voi dovrete recarvi alla croce blu (collina benedetta di Trevignano Romano) e non sarete mai toccati, perché io personalmente ho santificato quel posto. Non preoccupatevi, lasciate andare le cose umane e abbiate Fede, tutto si realizzerà come da mio progetto. Gli angeli, nel luogo da me benedetto, vi proteggeranno e vi metteranno al sicuro, vi renderanno invisibili ed Io non vi farò mancare nulla».

La presunta veggente, ascoltata dalla Commissione, ha spiegato che questo obbligo di recarsi sulla collina di Trevignano non riguarda l’intera umanità, ma solo le persone del posto. Nonostante questo chiarimento, il fatto che la salvezza escatologica anche di una porzione dell’umanità richieda di recarsi in un luogo specifico e di essere resi invisibili dagli angeli, in modo da non essere attaccati dai demoni, rappresenta non solo qualcosa di bizzarro, ma anche una visione che va contro la dottrina soteriologica della Chiesa cattolica, per la quale la salvezza è data nella fede in Gesù vissuta nella Chiesa e resa operosa nella carità.

Consultando poi il sito https://lareginadelrosario.org/, dove la Sig.ra Gisella Cardia ha raccolto e reso consultabili a tutti i presunti messaggi di origine sovrannaturale che deviano dalle altrettanto presunte apparizioni mariane e non solo, si può notare che, rispetto al materiale originario, di cui la Commissione è in possesso, si sono operate diverse sostituzioni e adattamenti rispetto ai testi originali, in modo che eventuali critiche di non conformità alla fede cattolica potessero essere, se non superate, almeno attenuate.

Il problema principale risiede nel modo in cui la presunta veggente ricava la verità che insegna, ovvero non dall’interpretazione della Tradizione e in particolare della Scrittura, ma a partire da presunte ispirazioni che provengono dalle Persone divine e da Maria. Tali ispirazioni non sono presentate come meramente confermative e promotrici della rivelazione “pubblica”, come dovrebbe essere, ma hanno un vero e proprio ruolo creativo della dottrina della fede, sebbene normalmente la confermino e quindi non creino eccessivo disagio agli uditori. In altre parole, i numerosi errori dottrinali vengono legittimati non da un’argomentazione teologica, ma dalla ispirazione immediata rivolta da Dio e da Maria alla presunta veggente, per cui sono incontestabili ex sese.

1O. Ulteriore problema è dato dalla eccessiva semplicità dei temi dei messaggi e delle esortazioni della presunta veggente, incapaci di formare realmente i fedeli perché ben lontani dalla ricchezza della Scrittura e della più ampia Tradizione ecclesiale. Si tratta di contenuti che potrebbero essere offerti da qualunque persona che abbia un minimo di dimestichezza con i temi della spiritualità cristiana. Tali contenuti si rifanno a quel profetismo popolare che accompagna la storia della Chiesa occidentale sin dal Medioevo e che non ha nulla a che fare con la mistica popolare di cui parla Papa Francesco. Questo ha una rilevanza teologica perché li rende non indicativi del carattere soprannaturale delle presunte apparizioni in esame.

Nel contenuto dei messaggi, infine, c’è anche un giudizio sulla Chiesa cattolica istituzionale. Essa è giudicata come appartenente in parte all’ambito della salvezza e in parte al regno del maligno in base alla sua corrispondenza con le ispirazioni ricevute dalla presunta veggente. Al di là delle dichiarazioni di principio, per la Sig.ra Gisella Cardia la Chiesa è oggetto di valutazione e di giudizio a partire dalla sua personale visione dottrinale, peraltro influenzata da sacerdoti a lei noti ma che espongono idee e posizioni quantomeno opinabili (Chiesa modernista, falsificazione della Scrittura, …).

Un esempio di questa autoreferenzialità della presunta veggente è il rifiuto, da lei operato, del sacerdote a lei inizialmente destinato dal Vescovo emerito, Mons. Rossi, quale accompagnatore spirituale, affermando che non era lui la persona voluta dalla Madonna, e la scelta di un’altra persona perché gradita alla Vergine.

Dalle risultanze degli accertamenti peritali disposti dalla Curia, ai quali la Cardia ha accettato di sottoporsi, si può evincere l’inattendibilità della stessa, ai fini che ci competono, in merito ai fatti di cui al presente decreto. Per eventuali altri profili di responsabilità in ordine ai fatti qui esposti ci si rimette alle decisioni delle autorità civili.

Tutto quanto sopra premesso, sulla base degli elementi raccolti fino ad oggi nel corso dell’indagine da me avviata; vista la situazione estremamente confusa e di generale sconcerto che la sovraesposizione mediatica sta alimentando nei fedeli e nell’opinione pubblica in genere; raggiunta la certezza in merito alla non soprannaturalità delle apparizioni e rivelazioni asserite dalla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia; in vista del bene della parrocchia di Trevignano Romano e del Popolo di Dio che è in tutta la diocesi di Civita Castellana; con il presente

DECRETO

DICHIARO riguardo ai fenomeni di apparizioni e rivelazioni asseriti dalla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia: constat de non supernaturalitate.

E per questo:

impongo ai sacerdoti il divieto: 1) di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell’Associazione “Madonna di Trevignano ETS” che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali;

2) di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale;

impongo alla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l’adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l’unità ecclesiale;

chiarifico che il titolo “Madonna di Trevignano” non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile;

avverto i fedeli circa l’obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall’organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul Vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi;

Infine, ricordo a tutti che la comunione di amore con la Beata Vergine Maria, Madre del Signore e della Chiesa, viene nutrita a partire dalla Parola di Dio e dalla liturgia della Chiesa, che sono il vero e reale luogo d’incontro quotidiano con Colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura speranza.

Questo decreto sia redatto in triplice copia e notificato agli aventi diritto. Una copia sia inoltrata al Dicastero per la Dottrina della Fede.