Consiglio comunale infuocato a Cerveteri

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foto di repertorio

di Alberto Sava

Ancora una volta i leoni da tastiera dell’opposizione “si costernano, si indignano, si impegnano, poi gettano la spugna…”al Granarone. Anche nella tornata consiliare di giovedì scorso la maggioranza ha reiterato i grave strappo democratico contro la minoranza, utilizzando la forza dei numeri.

In punta di pennino premono con forza una serie di considerazioni puntute, da indirizzare in ugual misura sia alla maggioranza che alla minoranza, ma sarebbe inchiostro a perdere. È opportuno invece porre, sempre in ugual misura, alcune domande alle due forze, o forse debolezze, che siedono al Granarone. Perché Pascucci e la sua maggioranza sono così terrorizzati dalle mozioni ed interrogazioni, tanto da affrontare critiche di tutti i generi, pur di non discuterle in aula? Ed ora una domanda per l’opposizione: perché continuate a tollerare da parte della maggioranza questo esercizio muscolare delle proprie prerogative, senza porre in essere azioni quantomeno istituzionalmente clamorose, se non altro per dirompenza, se non per efficacia? Ritornando ai fatti dell’aula, fin da subito è apparso chiaro che la maggioranza avrebbe di nuovo fatto muro contro mozioni ed interrogazioni per continuare a tener inchiodata l’opposizione al silenzio. Comportamento tecnicamente possibile, ma lontano anni luce dalla correttezza politica, dall’etica e che getta un’ombra antidemocratica sui singoli consiglieri della maggioranza che condividono tale linea. Alla richiesta di variazione dell’ordine del giorno di un esponente della maggioranza, il consigliere di Cinque Stelle, Saverio Garbarino ha risposto abbandonando l’aula per diffondere, in tempo reale, un video di durissima protesta in rete. Di seguito il comunicato diffuso da M5S Cerveteri subito dopo il consiglio comunale: “Per l’ennesima ha volta il consiglio comunale inizia nel modo più falsamente democratico possibile. Il consigliere Galli, passato da essere avversario di Pascucci al ballottaggio del 2012 a diventarne oggi il consigliere fidato, presidente della commissione bilancio, propone all’aula di anticipare i punti 4, 5 e 6 all’ordine del giorno, spostando quindi all’ultimo punto mozioni e interrogazioni. Proposta quantomeno farlocca dal momento che ben sapendo di essere maggioranza, è chiaro che la votazione sarebbe stata a favore! E così difatti è stato, ad eccezione della consigliera Manuela Nasoni che si è astenuta. Ancora una volta abbiamo assistito quindi al giochetto del sindaco e della sua maggioranza, per tentare di evitare la discussione di mozioni e interrogazioni, fondamentali strumenti soprattutto per i consiglieri di opposizione, per proporre soluzioni, chiarire dubbi, evidenziare criticità nell’interesse dei cittadini. Evidentemente sono altre le priorità di questa Amministrazione. Quali? Forse l’approvazione del debito fuori bilancio per spese elettorali non rimborsabili dalla Regione a causa di un problema burocratico? Quindi per coprire un errore tecnico viene approvato un debito fuori bilancio, mentre molto più ostico appare il reperimento di fondi per disabili o per altre criticità sociali. Oppure l’approvazione di una delibera che propone una serie di adempimenti in campo urbanistico, aderendo ad una legge regionale, la n 7 del 18 luglio 2017, che permette ampliamenti volumetrici fino al 20 % rispetto alle attuali cubature. Quindi si spacciano per ecologisti, ma favoriscono ancora colate di cemento. Passati poi al punto delle mozioni il CC ha dibattuto a lungo in merito alla mozione della consigliera Costantini per l’adesione del Comune di Cerveteri alla carta dei Valori istituita insieme all’Anagrafe antifascista dal comune di Sant’Anna di Stazzema. Noi crediamo nei valori antifascisti. Malgrado da alcuni consiglieri ci sia stato il malriuscito tentativo di screditare il Movimento 5 Stelle tacciandolo di populismo, associando i movimenti populisti ai movimenti nazisti e fascisti di inizio ‘900 adducendo come causa del nascere del fascismo, la rabbia mal veicolata delle masse. Ricordiamo che la rabbia dei cittadini è oggi dovuta al malgoverno degli ultimi 40 anni almeno e che la stessa si è sfogata, non con metodi fascisti o con la violenza, ma democraticamente e in maniera non violenta, alle urne elettorali, il 4 marzo 2018. Non c’è niente di più democratico del voto. E come tale va accettato. Mantenendo la nostra posizione certamente antifascista, ricordiamo però che l’antifascismo si dimostra coi fatti. Non a parole. Non si diventa antifascisti con una mozione o con un adesivo su una porta. Soprattutto tappando la bocca all’opposizione, come spesso è accaduto con questa amministrazione”.