“CERE MARINA” IN UN DOCUMENTO DEL 1940

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Cere Marina
di Angelo Alfani© In fotola costruzione della stazione ferroviariaCerveteri-Ladispoli

LA VOCAZIONE BALNEARE DI CERVETERI È ATTESTATA IN ATTI PUBBLICI RISALENTI AL PERIODO DEL VENTENNIO.

di Angelo Alfani

In tempi di domicilio coatto siamo in molti a cercare di riordinare ammucchiate di documenti racchiusi da tempo in vecchie scatole di latta. La mia “collezione” è piuttosto ampia: documenti passati a mio padre dal più volte sindaco Pietro Alfani e tanto di altro indistintamente e confusamente mischiato. Ne ho trovati due del 1940 che ritengo interessante riportare perché rendono nota una parte della storia del nostro territorio altrimenti sconosciuta.

Il primo documento, indirizzato al podestà del Comune di Cerveteri, riporta il verbale della seduta del 23 Aprile della Giunta Provinciale Amministrativa.«Considerato che nel territorio del Comune di Cerveteri in contrada Cantinaccia, sita tra l’abitato di Ladispoli e la linea ferroviaria Roma-Pisa, sono state costruite una cinquantina di ville e villini ed altre ne dovranno sorgere ancora secondo un piano regolatore predisposto dal proprietario del terreno; che i vari acquirenti degli stabili si sono costituiti in Consorzio per la costruzione e manutenzione della strada e delle fogne a cui partecipa il Comune in ragione del 40% della spesa; che le Ferrovie dello Stato hanno già determinato di costruire una nuova stazione col nome Cerveteri-Ladispoli; che questo aggregato di case che ha assunto una certa autonomia di sviluppo ha preso il nome di “Cere Marina” in ricordo dell’antica Cere che fu una delle più grandi città Etrusche; vista la deliberazione del Comune di Cerveteri del 26 Ottobre 1939 con la quale vengono rivolti voti all’Eccellenza il Prefetto perché voglia autorizzare l’elevazione del predetto abitato a frazione con la denominazione “Cere -Marina” la deliberazione 6 Marzo 1940 del Rettorato Provinciale e le informazioni dei RR.CC. di Cerveteri con le quali si esprime voto favorevole per tale elevazione a frazione: DÀ PARERE FAVOREVOLE perché l’abitato sorto fra Ladispoli e la linea ferroviaria Roma-Pisa in contrada Cantinaccia sia eretto in frazione dipendente del Comune di Cerveteri e sia denominata Cere-Marina. Per il Prefetto Presidente F/to Lariccia»

Molte le considerazioni che questo documento rilancia come necessario approfondimento: la prima, e più ovvia, è la convinzione che gran parte del territorio oggi del comune Ladispolano era considerato cervetrano; la seconda è la disinvoltura con cui sorgevano Abitati e Consorzi per la costruzione e manutenzione degli stessi:«…piano regolatore predisposto dal proprietario del terreno..», « ..partecipazione del Comune in ragione del 40%..»; la terza il desiderio chiaramente espresso di considerare Cerveteri anche Città marina. Un documento successivo, esattamente dell’otto Novembre 1940 anno XIX, della Soprintendenza alle Antichità Dell’Etruria Meridionale, indirizzato al Podestà Zavagli, sottolinea, qualora ce ne fosse bisogno, il valore di Cerveteri come Borgata Balneare.

Scrive il Soprintendente S. Aurigemma: «In relazione alla vostra lettera del 6 Novembre corr. vi significo che il territorio dell’antica Cere nella età etrusca comprendeva certamente tutto il Lido marino che va dalla cittadina di Palo alla cittadina di Santa Marinella.Tre infatti i porti che servivano al commercio dell’antica città: Alsium, corrispondente al porticciolo di Palo; Pyrgi che corrisponde all’odierna Santa Severa; Punicum che corrisponde a Santa Marinella».