Bannato da Facebook: la censura al tempo dei social

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Oscurati e cancellati dalla piattaforma virtuale: potrebbe capitare anche a te?

di Miriam Alborghetti

Tu sarai cancellato totalmente dal corso della storia […]. Tu sarai annientato sia nel passato sia nel futuro (George Orwell, 1984)

La Damnatio Memoriae era una pena del diritto romano consistente nella cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona, come se non fosse mai esistita. Una punizione che veniva inflitta ai dissidenti, a scrittori o personaggi pubblici scomodi caduti in disgrazia del potere costituito. Ne furono colpite femministe ante litteram come Messalina ed Agrippina minore che osarono essere ambiziose in un mondo patriarcale. Ed imperatori invisi alla classe senatoria, come lo furono Caligola e Nerone: amatissimi dal popolo, tentarono scalfire i privilegi dell’elite dominante. In tal caso era prevista la cancellazione del nome dalle iscrizioni di tutti i monumenti pubblici, l’abbattimento di statue e monumenti onorari e lo sfregio dei ritratti sulle monete. Di fatto si tratta di una pratica mai estinta nel corso della storia, utilizzata con modalità differenti come arma di annientamento del nemico da parte dei potenti e dei vincitori.

I BANNATI

Diego Fusaro, Vox Italiae

Nel primo giorno del Conte bis la censura Facebook e Instagram si è abbattuta su formazioni politiche di estrema destra che erano in piazza a manifestare contro il nuovo governo. Cancellati i profili ufficiali dei CasaPound e Forza Nuova e quelli di responsabili nazionali, locali e provinciali, compresi quelli di Consiglieri Comunali, ossia pubblici ufficiali rappresentanti della Repubblica Italiana. “Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram – aveva dichiarato all’Ansa un portavoce di Facebook.   Una “scelta giusta e coraggiosa” da parte del social di Zuckerberg? O piuttosto “un fatto molto pesante…all’origine del quale devono esserci ragioni gravi”, come ha commentato Emanuele Fiano, esponente del Pd e padre di un disegno di legge contro l’apologia del fascismo? Alla luce di altre censure che si sono abbattute per esempio sulla pagina fb di Margarita Simonian, direttrice di Russia Today, canale satellitare russo diffuso a livello mondiale,  su quella di Vox Italiae, il nuovo partito socialista e sovranista di Diego Fusaro, nonché della sospensione, anche se momentanea, di profili più che innocenti come denunciato da attivisti Stop 5G, nonchè da divulgatori e fautori di terapie mediche alternative, forse forse qualche preoccupazione dovremmo nutrirla.

Margherita Simonian, direttrice di RT                     

 

CLIMA DA CACCIA ALLE STREGHE?

Enrica Perucchietti

Forse dovremmo domandarci se per caso non sia in atto un attacco alla libertà di opinione. Se facebook, con la maschera del politicamente corretto, non stia cercando di tappare la bocca ai non allineati al pensiero unico come afferma la giornalista e scrittrice Enrica Peruchietti: “…L’intento è proprio quello di annientare, annichilire, vaporizzare l’avversario, impedirgli di esprimersi liberamente. Prima che sia tardi, dovremmo capire che al di là delle sacrosante divisioni o delle diversità politiche, religiose, culturali, la censura è tutt’altro che democratica. La psicopolizia che oggi si dichiara democratica è esattamente l’opposto: è il braccio armato della dittatura dolce. Voi che girate la testa se censurano Casapound, Forza Nuova o Vox, se cacciano il prof. Gervasoni dalla Luiss, se tolgono i libri scomodi dagli scaffali o dalle librerie on line, provate a pensare che domani potrebbe accadere anche a voi. Sì, potrebbe capitare anche a voi che avete goduto della censura altrui, distogliendo lo sguardo perché avete ragionato di pancia, mostrandovi più squadristi di coloro che attaccate. Chi non si indigna e non inizia a preoccuparsi per il clima da caccia alle streghe è ostaggio del bipensiero e presto potrebbe iniziare a decantare lo slogan del Grande Fratello orwelliano: “La libertà è schiavitù”

Toccherà anche a noi essere bannati da fb? Si domanda Giulietto Chiesa, il noto giornalista esperto di geopolitica internazionale: “Toccherà anche a noi? La risposta è sì. (…) È in atto un’offensiva in grande stile. Censoria, furba, articolata, selettiva. Ma investirà tutti, in molti modi”.

 

 PIATTAFORME ALTERNATIVE?

Pavel Durov fondatore di telegram

E’ dunque ragionevole minimizzare o approvare le su citate censure? L’oscuramento di Vox Italiae sembra voler colpire il dissenso popolare nei confronti delle politiche europeiste e globaliste care ai mercati finanziari e alle multinazionali. Le cesoie del colosso americano FB – quotato in borsa- sono forse la diretta espressione di un mondo elitario preoccupato di eventuali processi di liberazione del popolo che possano intaccare gli interessi del grande Capitale? E se gli oltre due miliardi di iscritti su Fb migrasse in massa verso altre piattaforme come Telegram e Vk, cosa accadrebbe? Già in tanti si stanno trasferendo su Social alternativi, specie gli under 35, come VKontakte fondato nel 2006 dal programmatore russo Pavel Durov, che vanta già 400 milioni di iscritti. Se Facebook non cambia certi metodi censori, potrebbero essere gli utenti a cambiare social.

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo  (Evelyn Beatrice Hall, The Friends of Voltaire)