Assolto anche in Appello, Alessio Sundas, l’inventore delle Umbrella Girls. Era stato accusato dal programma “Le Iene” di Mediaset

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La corte di Appello di Bolzano conferma la sentenza di proscioglimento del manager Alessio Sundas dalle accuse di tentata estorsione, tentata truffa e indebito utilizzo dei dati personali“Ci sono voluti oltre sei anni di battaglia giudiziaria, finalmente la verità sta venendo alla luce in modo inoppugnabile. La Corte di Appello di Bolzano ha confermato la mia totale estraneità alle accuse che mi erano state mosse dalla trasmissione tv Le Iene, sfociate in denunce per di tentata estorsione, tentata truffa e indebito utilizzo dei dati personali”.

 A parlare è il manager e agente pubblicitario, Alessio Sundas, subito dopo la sentenza di assoluzione di secondo grado che ha confermato il verdetto di due anni fa, annullando anche la lieve condanna ad un mese di reclusione comminata per presunta sostituzione di persona.

“Il castello accusatorio contro di me – prosegue Sundas – continua miseramente a crollare, nonostante la feroce campagna diffamatoria messa in atto da tempo contro la mia organizzazione manageriale che ha sempre rispettato la legge. La Corte di Appello di Bolzano ha riconosciuto la liceità delle mie azioni, il portale web Umbrella Girls, noto a livello mondiale, era veramente una vetrina per ragazze pronta a lanciarsi nel mondo della moda e dello spettacolo. E non quella macchina mangia soldi truffaldina che alcuni programmi televisivi hanno dipinto, provocando danni ingenti alla mia azienda ed alla mia immagine a livello internazionale. Il mio avvocato Giorgio Ponti ha ancora una volta esaurientemente dimostrato che il meccanismo delle iscrizioni a pagamento era legittimo e che non ci sono stati comportamenti illeciti per la riscossione dei crediti legittimi. I giudici di secondo grado hanno respinto l’appello del pubblico ministero che aveva impugnato la sentenza di assoluzione. Sono stato assolto anche dall’accusa ridicola di essere spacciato al telefono per un poliziotto per forzare un sollecito di pagamento ad una delle iscritte al portale”.