ANCHE LE PERSONE CON DISABILITÀ AMANO

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progetto ribelle

La Fondazione ISC Roma Litorale e la Fondazione Unicredit insieme per ‘Progetto Ribelle’. Galloni: “Percorso clinico-operativo che rompe gli schemi”

L’adolescenza è un periodo di profondo cambiamento. I ragazzi scoprono orizzonti e nuovi punti di vista. Hanno nuove consapevolezze. Incontrano emozioni sconosciute come l’amicizia, l’amore, l’affetto. Prendono coscienza di sé. Un momento delicato per tutti, anche per le persone con una disabilità intellettiva.

Progetto Ribelle, percorso clinico-operativo ideato dalla Fondazione ISC Roma Litorale, nasce per accompagnare i ragazzi con disabilità intellettiva e del neurosviluppo nella preadolescenza e nell’adolescenza, affrontando le problematiche più comuni e quelle maggiormente sentite.

“Il progetto pilota – spiega il direttore generale della Fondazione ISC Roma Litorale, Stefano Galloni – è nato 6 anni fa. Oggi è un punto fermo del nostro percorso clinico grazie alla collaborazione con la Fondazione Unicredit che lo ha finanziato investendo risorse vitali per lo sviluppo di una progettualità che ci auguriamo possa essere estesa anche in altri setting in futuro. Un’opportunità che rompe gli schemi e si affianca ai percorsi terapeutici tradizionali”.

“Ribelle – affermano le terapiste responsabili del progetto, le dottoresse Elena Celestra e Cristiana Stella – coinvolge 12 ragazzi e 12 tra terapiste e terapisti, divisi in 4 gruppi. Ogni gruppo svolge 5 incontri in cui si affrontano le tematiche più delicate. Il ciclo di appuntamenti, iniziato ad aprile, terminerà a fine giugno e si svolge in modalità mista, sia online sia in presenza nel rispetto di tutte le norme di sicurezza anti-Covid. Abbiamo scelto luoghi all’aperto che mettano tutti a proprio agio: la spiaggia, la pineta”.

“Gli argomenti sono essenzialmente cinque. Il cammino verso la consapevolezza di se stessi, dei propri punti di forza e dei propri limiti. La relazione con gli altri e il concetto di amicizia. La relazione con l’altro sesso, quindi l’educazione affettiva e alla sessualità. L’uso consapevole di internet e dei social media per prevenire o gestire episodi di cyberbullismo. L’emergenza Covid che ha cambiato la vita di tutti”.

“Il coinvolgimento della Famiglia – conclude Galloni – è essenziale e non a caso un’intera parte del progetto è dedicata ad uno scambio diretto con le mamme e con i papà, che si sostanzierà con ulteriori riunioni e incontri prima della fine delle attività”.