Wrongonyou: “partito da Sanremo con uno zaino di emozioni”

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Suo il premio della critica per la sezione nuove proposte

Il 71° Festival di Sanremo ha da poche settimane calato il sipario e la musica presentata all’Ariston già risuona nelle città. Tra i tanti brani delle nuove generazioni ci sono anche quelli scritti da Wrongonyou che ha conquistato il prestigioso premio della critica Mia Martini per la sezione nuove proposte, l’altro premio, si potrebbe dire, ideato da tre giornalisti accreditati alla kermesse – Gio Alajmo, Cristina Berretta e Santo Strati – e assegnato a partire dal 1982. Una prima volta importante per il giovane cantante Wrongonyou che L’Ortica del Venerdì ha intervistato.

Con “Lezioni di volo” ti sei guadagnato il premio della critica nella sezione nuove proposte al 71° Festival di Sanremo. Un riconoscimento importante. Come lo hai accolto?

Il premio alla critica Mia Martini era il premio al quale ambivo di più in realtà. È stata un emozione grande salire su quel palco, me ne sono andato via da Sanremo con uno zaino pieno di emozioni ed esperienze, ma con anche quel premio sono tornato a casa ancora più felice, fiero e soddisfatto di me stesso, più di quanto già fossi.

Puoi essere considerato a buon diritto un esponente della musica romana. Come ti senti in questo ruolo e senti un po’ l’eredità dei grandi cantautori capitolini?

 È un grande onore quello che dici per me! Spero di essere degno dei grandi cantanti romani che mi hanno preceduto, in più essendo un grande fan di Venditti, Battisti e De Gregori è un compito arduo, ma è stato importante ricevere svariati messaggi di complimenti dopo la mia esibizioni da grandi odierni romani come appunto Daniele Silvestri.

Distinguersi tra i tanti che fanno musica come sei riuscito a farlo?

Con questo disco nella fattispecie ho solo cercato di essere me stesso. Viviamo in un presente dove c’è un riciclo di musica troppo veloce per i miei gusti, ma bisogna adattarsi ai tempi che corrono! Ho scoperto relativamente da poco il cantautorato italiano, quindi ho cercato di unire la mia esperienza di produzione della musica oltreoceano e unirla alla nostra tradizione di cantautorato. È stato un esperimento che penso sarà in continua evoluzione.

Nell’ultimo disco “Sono io”, uscito il 12 marzo, in qualche modo ti metti a nudo. Cosa ti ha spinto a realizzare un lavoro su te stesso?

Lo stare da solo durante il primo lockdown mi ha dato modo di stare da solo e guardarmi allo specchio. È stato un disco che considero terapeutico. Buttare tutte le emozioni e le sensazioni che avevo dentro in musica mi ha aiutato a conoscermi ancora di più e mettermi in dubbio per migliorarmi e capire bene dove stavo andando. È un disco che ho scritto in primis per me, non con egoismo ma con amor proprio nei miei confronti. Ne avevo bisogno.

Wrongonyou, ovvero?

Sbagliato su di te. Da piccolo sono stato molto bullizzato e qualsiasi pretesto era buono per prendermi in giro, qualsiasi cosa addosso a me era sbagliata. Ho voluto prendere queste prese in giro e farne un nome d’arte così da esorcizzare tutti i dolori passati e trasformarli in qualcosa di bello. In più l’altro giorno ho incontrato Joe Bastianich e ha detto che in America viene molto usata come frase, togliendo i mie dubbi sulla correttezza dell’inglese, dice che è molto slang ma corretto.

Grottaferrata ma anche Bracciano, dove vive tua madre sono un po’ i tuoi luoghi di riferimento. Che rapporto hai con queste città?

Beh Grottaferrata è la città dove sono nato e cresciuto e dove ho lasciato il cuore e approfitto per ringraziare tutta la città per il sostegno che ha dimostrato durante il festival di Sanremo! Mi ha aiutato ad affrontare il tutto.

Mentre con Bracciano il primo contatto risale a qualche anno fa per girare un video musicale della mia canzone Rodeo, dove protagonista è un toro maremmano del noto allevatore locale “Fidalmo”, in più mia madre si è sposata con un braccianese doc e quindi mi ritrovo spesso a passare le domeniche immerso nella natura circostante e in zone che mantengono intatte la ruralità del paese. Adoro fare passeggiate a cavallo in quel della “Macchia”.

Dopo la buona prova sanremese si apre la stagione dei live, covid permettendo. Il 29 novembre 2021 sarai a Milano alla Santeria Toscana 31 e il 4 dicembre al Monk a Roma. Come vivi l’emozione del palco?

Adesso come adesso lo vivo con molta nostalgia e voglia di cavalcare palchi con tutta l’energia possibile. È la dimensione che più amo della musica. Viaggiare per arrivare in una nuova città ogni volta, prepararsi e poi passare la sera a fare la cosa che amo di più: cantare.

Graziarosa Villani