Strada di collegamento tra Ladispoli e Marina di Cerveteri: insufficiente arteria periferica.
di Silvio Vitone
“ Lunga e diritta correva la strada “ Non è solo l’inizio di una famosa canzone di Francesco Guccini, ma anche la descrizione del tratto della via Fontana Morella, nel comune di Cerveteri, che, dopo il superamento della linea ferroviaria Roma – Pisa, punta il suo nastro d’asfalto direttamente verso il mare. Su questa strada si sono verificati numerosi incidenti, anche gravi.
Via Fontana Morella è troppo stretta e non è dotata di banchine laterali transitabili; perciò pedoni e non solo prestino molta attenzione. Questa strada, destinata inizialmente ai coltivatori, di fatto viene utilizzata come collegamento tra i due centri costieri: Cerenova e Ladispoli, senza dover percorrere la più lontana statale Aurelia; è di palmare evidenza che, di conseguenza, si verifica un appesantimento del traffico veicolare. Ma il peggio viene dopo, quando dopo il rettilineo, con una pericolosa curva, a gomito la stessa strada, entra nel territorio di Ladispoli e prende il nome di via Roma.
Qui, soprattutto nel periodo estivo le macchine si addensano lungo i bordi della carreggiata, a destra e sinistra. Sono di quei bagnanti o anche di semplici visitatori – escursionisti che si avventurano lungo i sentieri dell’oasi di Torre Flavia per raggiungere una spiaggia, veramente libera e per nulla attrezzata. Non esiste un parcheggio vero e proprio se non a pagamento, peraltro allestito da un privato.
Anche via Roma soffre di problemi analoghi a quelli della contigua via Fontana Morella per scarsa ampiezza e mancanza di banchine transitabili. Su un lato della via è stata realizzata una pista ciclabile, che finisce prima della curva descritta in precedenza. Questa pista ciclabile viene utilizzata anche e soprattutto dai pedoni con conseguenti problemi e conflittualità tra chi vi transita a piedi e chi in bicicletta.
Il n. 29 del servizio di autolinee urbane di Ladispoli ha la propria fermata davanti al civico n.141 di via Roma, all’ingresso dell’Oasi di Torre Flavia. Qui gli utenti scendono su un dosso del terreno ( non esiste un marciapiede ), a pochi metri da un canale, un po’ fetido, e non è stata realizzata una pensilina. E i guai non finiscono qui per la strada e per i Ladispolani.
Se verrà attuata la variante al piano regolatore, votata dal Consiglio Comunale nell’estate 2019, veramente potremmo arrivare al collasso perché sono previsti migliaia di metri cubi di nuovi insediamenti proprio a ridosso di questa insufficiente arteria periferica.
Quello della messa in sicurezza di via Roma, nel suo tratto terminale, a nord, è stato solo uno dei punti evidenziati nella petizione, fortemente voluta da un gruppo di ardimentosi ambientalisti e non, di varia estrazione politica e ideologica; tale petizione una volta corredata da oltre cinquecento firme è stata depositata presso l’ufficio protocollo del comune di Ladispoli. In verità nella petizione, principalmente, si richiedeva l’attenzione e l’intervento delle autorità competenti sulla ricostruzione di Torre Flavia, per la quale sono già stati stanziati milioni di euro e, l’impegno contro l’abusivismo ed il degrado all’interno dell’area protetta – monumento naturale.
Veniva sottolineata altresì, la richiesta di affrontare la non facile situazione degli insediamenti turistico-balneari, contigui all’area protetta, già sottoposti a sequestro giudiziario per rilevate irregolarità di carattere penale. In buona sostanza la petizione era intesa a rappresentare che, la zona umida, protetta a quanto pare solo sulla carta, è molto più di un habitat per la nidificazione del fratino e di altra avifauna in via di estinzione. Non ha solo una rilevanza naturalistico–ambientale, ma per essere di fatto altamente frequentata da turisti, bagnanti, escursionisti e birdwatchers, deve essere resa veramente ed oculatamente fruibile. Un bene comune da valorizzare che dovrebbe essere considerato un fiore all’occhiello per la città.
Purtroppo, a distanza di quasi un anno dalla presentazione della petizione, nonostante le promesse di alcune forze di opposizione, di discuterne in Consiglio Comunale, tutto è rimasto lettera morta, mentre i problemi di Torre Flavia si aggravano. Via Fontana Morella e dintorni.