Sentimenti e stati d’animo che suscitano in noi i vari aspetti della natura

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La terra, il cielo, il mare, i monti, i prati sono i signori dei nostri sentimenti ed esercitano un pieno dominio su chi si sofferma a contemplarli.

ANTONIO CALICCHIO

E’ fuori dubbio che i vari aspetti della natura esercitano sull’animo umano un potere strano e influiscono profondamente sui nostri sentimenti, talvolta, modificandoli repentinamente, risvegliandoli o acuendoli, quasi sempre come una forza misteriosa cui non è dato sottrarsi. Ed è questa una legge generale, uguale per tutti, lente o pronte che siano le reazioni di ciascuno. Pure l’uomo apparentemente fiacco e sopito nelle energie dello spirito, subisce l’incanto del mondo che lo circonda. E dinanzi ad un’alba rosata resta estasiato e confuso il pastore del gregge, dà vita alla tela il pennello del pittore e al verso la penna del poeta.

Differenti risulteranno le reazioni, esteriori ed interiori, però, la natura avrà sempre la sua vittoria. E come diversi ed infiniti appaiono i suoi aspetti, molteplici e rapidi i suoi cambiamenti, altrettanto ricchi e svariati si mostreranno gli stati che desta nel singolo.

Essa fu, non di rado, la grande madre ispiratrice di insigni capolavori, il segreto conforto dei sofferenti, il prodigio dell’animo felice, la prima certezza di colui che crede nell’Essere Supremo. Ogni suo aspetto possiede un linguaggio particolare, ogni sua voce rappresenta l’eco di una oscura evocazione.

La terra, il cielo, il mare, le montagne, i prati, nella immensità delle loro espressioni, costituiscono i signori dei sentimenti dell’uomo ed esplicano un pieno dominio su colui che, solamente per un attimo, si sofferma a contemplarli. Le maestose montagne, manifestazione quasi brutale di forza, danno la sensazione della nostra piccolezza e della nostra fragilità, sembrano, talvolta, giganti di ferro minacciosi e taciturni: li guardiamo attoniti ed ammirati e, di fronte ad essi, sentiamo la possente grandiosità della natura; nelle curve bizzarre scorgiamo all’orizzonte immagini e profili di antichi titani e volti sereni di donne dormienti e vaghiamo lontano con la fantasia, perenni fanciulli in un mondo che invecchia.

natura

L’aria sottile e il silenzio solenne placano qualunque arcano sussulto dell’animo e scende in noi la lieta pace delle montagne. Succede il raccoglimento, la catarsi dello spirito e una improvvisa volontà di ascesa ci assale per gustare da lassù una visione più ampia e respirare completamente il dolce contatto della natura imperscrutabile, pura, incontaminata.

Fu, appunto, sulla cima del monte Nevoso che Petrarca ebbe la nobile crisi che lo spinse a scrivere il Secretum, la più sincera confessione del suo spirito. E ancor più si potrebbe dire di voi, montagne care e salutari, se l’argomento non ci conducesse a ricordare che non siete i soli a parlare al cuore umano.

Vi succedono, per magia, il mare sterminato e il cielo stellato, di cui niente si rivela più dolce e più desiderabile, quando si mostrano a noi tersi e smaglianti, niente più minaccioso quando vi si scaglia la bufera impetuosa.

Sulla smisurata distesa vaga limpido l’occhio amante del bello e scende al cuore la sconfinata dolcezza che l’ampia distesa prodigalmente offre.

Al variare dei toni del cielo si accende o si incupisce il liquido piano e, a grado a grado, mutano gli stati d’animo: calmo all’alba, sembra richiamare al raccoglimento quando le ombre della sera tingono di cupo l’azzurro del giorno e alla luce del sole abbagliante succede lo sfavillio illimitato del cielo trapunto di stelle.

Ma non sarebbe agevole analizzare i vasti aspetti di cui si ammanta la natura e, conseguentemente, i numerosi influssi che essi svolgono su di noi. Occorrerebbe una lunga analisi che è fuori dai nostri limiti.

La natura, ricca e splendida, dà vita allo spirito e al corpo; è la grande madre che fece del poverello di Assisi l’elevato poeta ed io, con lui, per concludere, non posso se non ripetere “laudato sie, mi Signore, cum tucte le tue creature … “.