I misteri di piazza Domitilla a Ladispoli

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di Felicia Caggianelli

Ci occupammo di questa vicenda già un paio di anni fa. Ma eravamo in campagna elettorale, in pochi raccolsero l’appello delle famiglie e dei residenti di piazza Domitilla. Uno spazio pubblico grande e bello che purtroppo da tempo risente di situazioni che stentano ad essere risolte. Sono due in particolare le situazioni che assillano abitanti e frequentatori di piazza Domitilla che si affaccia su via Roma, l’importante arteria che collega la periferia al centro di Ladispoli. Il primo rebus è antico, parliamo della vecchia pista di pattinaggio abbandonata da anni, sovente vittima di raid teppistici e fonte di malumore per gli abitanti dei palazzi circostanti che più volte chiesero l’intervento della stampa. Nessuno ha mai fornito risposte esaurienti, non si capisce perché un impianto che fece fulgore negli anni ottanta e novanta, calamitando molti appassionati di pattini a rotelle, da tempo è chiuso e lasciato al degrado. E’ uno spazio che potrebbe essere utilizzato in modo polifunzionale, calamitare giovani e famiglie in un quartiere di Ladispoli che è quasi sempre escluso dalle manifestazioni di grande richiamo. Ci auguriamo che le istituzioni contattino i proprietari dell’ex pattinaggio ed insieme possano individuare una soluzione per recuperare un’area che riqualificherebbe notevolmente piazza Domitilla.

Ma, se il problema della pista potrebbe essere burocratico, quello del giardino pubblico è invece inerente la poca civiltà della gente. Tra atti di teppismo contro i muretti, giochi spesso danneggiati, rifiuti lasciati nel verde dove giocano i bambini, è evidente come il degrado sia quasi sempre colpa dell’idiozia di pochi che recano danni a molti. I frequentatori del parco giochi sono scoraggiati, assistono quotidianamente a gesti poco civili, vorrebbero poter portare i loro figli a giocare su giostre ed altalene senza convivere con sporcizia ed incuria. La gente di piazza Domitilla appare sempre più propensa a chiedere al comune di adottare le stesse strategie adottate in altri giardini pubblici, ovvero recintarli e chiuderli nelle ore notturne. Ancora meglio sarebbe indire una gara ed affidare ad un privato, in cambio della possibilità di aprire un piccolo chiosco mini bar, la manutenzione e pulizia del parco giochi.

Una soluzione non impossibile da adottare, sulla scia di esperienze positive già sperimentate in vari giardini della città. Un dato di fatto è certo, così piazza Domitilla non può davvero rimanere. Senza dimenticare che alcuni lavori alla pavimentazione dove sono ubicati i giochi appare necessaria.