FINE VITA: ANCHE SANTA MARINELLA APPROVA LA MOZIONE

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Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione preparata dall’associazione “Luca Coscioni” promossa dal Paese che Vorrei e presentata dai Consiglieri Lorenzo Casella e Francesco Fiorucci.

Fine vita – La mozione, già approvata nei comuni di Allumiere, Fiumicino e Tolfa impegna le Amministrazioni a sollecitare il Parlamento a riavviare il dibattito sulla proposta di legge a iniziativa popolare – sottoscritta da oltre 70.000 persone e presentata sette anni fa – volta a restituire a ogni persona la libertà di scegliere sulla dignità della propria morte, mettendo cosìfinealla situazione di afasia e diirresponsabilità nei confronti di situazioni drammatiche che coinvolgono centinaia di persone.

Questo atto impegna anche la Giunta Comunale di Santa Marinella a dare vita a una campagna di informazione per spiegare le nuove possibilità che la proposta di legge introdurrebbe e quelle già presenti nella Legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), organizzando una serie di conferenze o incontri, avvalendosi anche delle competenze messe a disposizione dall’associazione “Luca Coscioni” e da altre impegnate in questo ambito.

Il tema è importantissimo perché tutti i cittadini devono essere messi nella condizione di decidere responsabilmente anche sulle questioni inerenti le proprie sofferenze e sulla possibilità di porvi fine. Inoltre, il diritto alla pari opportunità di assistenza e trattamento sanitario è uno dei fondamenti della nostra Costituzione e l’assenza di una Legge che disciplini il fine vita comporta un intollerabile disparità di trattamento e libertà di scelta tra persone di diversa classe sociale sia per questioni di possibilità economiche sia per quanto attiene la possibilità di accesso al sostegno e alla guida nel percorso psicologico/terapeutico.

Attualmente infatti, l’assenza di una disciplina produce l’abbandono degli individui più fragili alla sofferenza efrequentemente li costringe a ricorrere a soluzioni, a oggi, illecite che spesso coinvolgono, nel dramma e nell’illegalità della loro attuazione, familiari e volontari.Inoltre, la mancanza di un protocollo operativo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale abbandona il paziente al suo dolore e gli impedisce di compiere scelte responsabili e consapevoli anche relativamente a un possibile ripensamento sulle iniziali intenzioni, rischiando così un ricorso al suicidio per disperazione.

La mozione nello stesso giorno è stata approvata anche a Cerveteri e il testo dovrebbe essere presto presentato a Bracciano, Civitavecchia e Ladispoli. L’auspicio che il territorio si muovesse coralmente per promuovere un diritto civile e sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante come quello del fine vita, è sempre più concreto. Speriamo che anche il Parlamento faccia quanto richiesto.

Il Paese che Vorrei