Apre la Fabbrica-museo del cioccolato

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Apre la Fabbrica-museo del cioccolato

Inaugurato a Fiera di Roma il primo villaggio
tematico dedicato al cioccolato all’insegna di
tre mesi di goloso divertimento e partnership
d’eccezione come Eurochocolate e Helexpo.
Intervista all’amministratore unico di
Fiera Roma, Pietro Piccinetti e al direttore
generale di Eurochocolate, Bruno Fringuelli.

Diciamolo pure…Noi italiani abbiamo la cioccolata nel dna e per la gioia di tutti i golosi, il cibo degli dei per eccellenza approda a Fiera di Roma all’insegna di un originale villaggio tematico di educational entertainment liberamente ispirato al mondo del cioccolato. Si tratta di un vero e proprio viaggio degustativo e educativo. Dalla giungla alla biblioteca del cioccolato, dal labirinto al face painting dalla mostra di strumenti musicali ai monumenti d’Italia e ai laboratori interattivi tutto è pronto per ospitare i visitatori.
Lanciato per la prima volta nel 2014 a Salonicco, Grecia, dove spopola registrando le 800mila presenze la “Fabbrica-Museo del Cioccolato” sarà ospitato nelle principali città italiane quali Roma, Milano, Napoli e Palermo e vanta al proprio attivo la collaborazione di partnership d’eccezione quali Fiera di Roma, Eurochocolate e Helexpo, principale soggetto fieristico greco. Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera di Roma, Bruno Fringuelli, direttore generale di Eurochocolate e Anastasios Tzikas, direttore generale di Helexpo sono i leader del settore che abbiamo avuto l’onore di intervistare in occasione della presentazione della kermesse dedicata al cibo degli Dei presso il cinema Alcazar di Trastevere.
“Vorrei chiedere a Pietro Piccinetti di fare in modo che questo sia solo l’inizio della nostra collaborazione” con queste testuali parole, Anastasios Tzikas, direttore generale di Helexpo ha esordito mostrando grande soddisfazione per questa nuova avventura italiana sottolineando il fatto che darà tutto il sostegno e il supporto necessari per raggiungere il grande successo greco anche a Roma.
Incisivo anche l’intervento del dottor Pietro Piccinetti al quale abbiamo chiesto: Cosa c’è oltre il cioccolato? “C’è la storia dell’industria italiana. C’è un bellissimo momento da passare insieme alla famiglia. Si passa attraverso un film all’interno di una fiera con degli attori con la foresta tropicale, con una storia. Parliamo di educazione e intrattenimento.”
Uniti si vince? “ Sì, è la mia filosofia. Sono molto contento di questa importante collaborazione Fiera di Roma sta crescendo e io sono orgoglioso e soddisfatto.”
Quanto è importante saper leggere le etichette? “Molto, non a caso ci sarà una sezione della mostra dedicata proprio alla bontà e all’educazione ovvero a prendere consapevolezza con determinati termini per scegliere del buon cioccolato. Conoscere è molto importante.”
Progetti futuri? “Tantissimi. Questa kermesse è itinerante porteremo la cultura del cioccolato sia nel nord che nel sud Italia e poi siamo sviluppando 14 nuove manifestazioni naturalmente non tutte a supporto dell’industria ma anche gioiose come questa.”
Ci congediamo dal dottor Piccinetti e proseguiamo la nostra intervista con un’altra figura di spicco ovvero il dottor Bruno Fringuelli, direttore generale di Eurochocolate la nota manifestazione di Perugia dedicata al cioccolato e dintorni arrivata alla sua 24esima edizione.
Quali novità griffate Eurochocolate troveremo in questi tre mesi di dolcezza alla ‘Fabbrica- museo del cioccolato’?
“Una grande Italia di circa 14 metri, interamente costruita con il cioccolato ed impreziosita dai principali monumenti e la fontana più grande del mondo che vanta al proprio attivo 12 mila litri di cioccolata fusa accanto a laboratori, degustazione e preparazione del cioccolato.”
Cosa c’è dietro questo mondo ricco di profumi e sapori? “La filosofia del cioccolato è essenzialmente la qualità. Un prodotto buono fatto solo con cacao o burro di cacao senza tanti grassi idrogenati e senza tante altre sostanze aggiunte che non fanno parte della nostra cultura. Questa filosofia si applica a tutto ciò che il cioccolato porta con sé ovvero innanzitutto divertimento e buonumore. Il cioccolato porta allegria, convivialità è un qualcosa che crea comunità, crea un piacere, ed è tutto questo che stimola. Stimola l’industria, stimola la comunità economica ed i consumi, ed anche questo è molto importante.”
Quanto è importante la filiera del cioccolato e quindi conoscere e prendere consapevolezza di cosa si sta mangiando?
“È importante la filiera iniziando dal percorso di produzione, acquisizione e trasformazione della materia prima quindi del percorso di trasformazione del cacao in cioccolato passaggi che devono essere tutti ben controllati ed effettuati da persone qualificate. Deve esserci una grande conoscenza dei vari passaggi ma è altresì importante farli conoscere soprattutto ai ragazzi. Le nostre indagini dicono che meno della metà dei ragazzi ovvero il 48% sa che il cacao è un albero, una pianta. È tra quelli che lo sanno c’è una percentuale bassissima, parliamo del 3-4% che sa riconoscere, vedendo delle cabosse che si tratta del frutto della pianta del cacao. Questo significa che c’è tanto da lavorare perché il ragazzo ignora il fatto che il cioccolato deriva da dei semi che si iniziano a tostare mentre è proprio da lì che deve partire la cultura di questo prodotto.”
Quanto è importante fare cultura?
“È importantissimo trasversalmente sia fare cultura per realizzare del buon cioccolato, sia cultura per stimolare i consumi e quindi nuove forme di cioccolato, nuove idee, nuove creatività ma anche cultura per esempio nelle opere letterarie, è importante che se ne parli. È importante che il cioccolato venga messo al centro un pochino della vita di tutti noi non perché dev’essere il centro della nostra vita bensì perché è sicuramente in Italia una realtà economica in espansione, una realtà economica importante, una realtà che può generare ricchezza per chi ci opera.”
In Italia ci sono i controlli a riguardo?
“Sì, oggi ci sono i controlli. Ci sono soprattutto le associazioni di categorie che hanno interesse a tutelare i propri associati cioè a tutelare chi ha deciso effettivamente di fare cioccolato di qualità. Oggi è sempre più importante non solo per una azione promozionale ma per una effettiva azione qualitativa avere del cioccolato buono perché altrimenti rischiamo di fare la stessa fine di qualche decennio fa con il vino quando lo si tagliava con il metanolo.”
Sbagliamo se diciamo che bisogna blindare il made in Italy? “Non è importante solo blindarlo quanto brevettarlo, chiuderlo in se stesso e portarlo nel mondo senza contaminazioni.”
Lavoro di squadra lavoro vincente? “Sì. Noi siamo i primi assertori a sostenere che nessuno può essere un solitario, un eremita, che riesce ad ottenere gli stessi successi che si riescono ad ottenere con una partnership come in questo progetto. Siamo noi che portiamo il nostro know how sul mondo del cioccolato, sul mondo degli eventi, sulla spettacolarizzazione di una aggregazione di persone ma c’è poi Fiera di Roma che porta il suo know how sulle location, sull’accoglienza e sulla ricettività, e c’è il partner greco e l’Expo che porta invece quello che è il progetto e l’operatività nel nostro caso. Si tratta di un esempio calzante per dire come oggi certe partnership devono essere transnazionali e qui che ben vengano i progetti europei, comunitari ovvero l’idea di coinvolgere una rete, un tessuto che possa andare aldilà della propria località e basta.”