ALDO ERCOLI: ULISSE,UNA LUCIDA INCOSCIENZA

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Coraggio e saggezza, questi i gioielli di Ulisse.

Lui non aveva né la forza e la velocità di Achille (pie-veloce) né la bellezza di Paride. Aveva Ulisse, oppur Odisseo come chiamar si voglia, due doti in più di ogni altro essere umano: l’intelligenza che si fa astuzia benevola ed un coraggio straordinario.

Si fece legare ad un palo per sentire lui solo l’incanto micidiale, percussorio, drogato, delle sirene. Difficile per una donna resistergli. Non ci riuscì nemmeno la splendida dea Calipso. Pazza di lui, non lo voleva lasciar partire, andare via da lei. Non basta essere belli, e forti. Il fascino, il carisma è in quelle due essenziali virtù. Tutto il resta passa via, non resta niente. Nemmeno il ricordo di un approccio carnale. Tutto trascolora.

Si innamorò di lui anche quell’angelo terrestre di Nausica, figlia del re dei Feaci, isola in cui una terribile tempesta lo aveva gettato.Nausica, che era andata a giocare con le amiche a palla sulla riva del mare, fu la sola che non fuggì alla vista di un uomo nudo, impregnato di salsedine, barbuto, irsuto, quasi animalesco, brutto. Fu il coraggio che la dea Atena (Minerva romana) le infuse nel cuore, impedendogli di tremare o le parole di Ulisse, gettatosi inerme ai suoi piedi, a convincere Nausica, la principessa dagli occhi belli, ad ascoltarlo? A fermarsi li. La donna si conquista dalla testa, se è immune al denaro.

Ascoltate Omero nell’Odissea. <Davanti a te m’inchino, signora: sei dea o mortale? Se sei dea puoi essere solo Artemide (Venere romana), figlia del potente Zeus, per bellezza, eleganza, portamento. Ma se sei invece mortale, tre volte siano beati tuo padre e tua madre. Tre volte i tuoi fratelli. Quanta gioia rechi nei loro cuori al solo vederti! Beato chi ti farà sposa, con tanti ricchi doni. Ti giuro, dea o donna che tu sia, mai i miei occhi, hanno visto tanta bellezza in un essere vivente. Cosi conciato non oso più guardarti, non ne sono degno. Ti chiedo solo una veste e di indicarmi una città.>.

Parole di miele pensate e pronunciate da una mente eccelsa, superiore ad ogni altra. Coraggio e saggezza questi i gioielli di Ulisse. Poi certo anche forza, virilità … capolavori d’astuto intelletto il farsi chiamare Nessuno da Polifemo ed il camuffarsi da innocuo vecchio viandante davanti ai Proci. Nella sua Itaca.
Aldo Ercoli