S.o.s. Neoplasie

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Quali sono i marker oncologici?

Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Negli ultimi decenni le percentuali dei malati oncologici sono aumentate a dismisura.  Sarà perché ora i cittadini sono più attenti alla patologia e fanno più accertamenti? E’ vero solo in parte.

Per chi vive 10da tanto tempo a contatto con i malati fuori degli ospedali non può non notare che l’età media della malattia si è abbassata, che dopo i 60 anni molti sono i pazienti oncologici.

Le statistiche attuali ci dicono che, nel corso della vita, un uomo su due e una donna su tre si ammala di tumore.

Per chi vive il territorio non sono certo pochi coloro che, temendo brutte notizie, si tengono lontani dal medico. “Meglio non sapere, altrimenti mi cambia la vita”. Questo quello che pensano.

Il cancro è aumentato soprattutto perché noi siamo quello che mangiamo e respiriamo.

Un controllo, una visita ben fatta, degli accertamenti diagnostici sono necessari perché prima si scopre l’eventuale patologia, prima si guarisce. E’ questa l’altra faccia della medaglia, quella migliore. Se scoperto ed eradicato in tempo il paziente avrà la stessa aspettativa di vita di chi non ha la neoplasia. Non si tratta di allarmare nessuno ma solo di informare, prevenire. Decenni orsono le neoplasie polmonari erano le più frequenti sia nell’uomo che nella donna.

Oggi la situazione è cambiata. Nell’uomo al primo posto c’è il cancro della prostata (18%), al secondo quello del colon- retto (14,8%) e solo al terzo quello del polmone (14,3%). Seguono quello della vescica (11%) e del rene (4,6%).

Nella donna la brutta medaglia d’oro va al cancro della mammella (29,3), l’argento è sempre del colon-retto (12,6%), al terzo posto, il bronzo, si riconferma il polmone (11,1%). Seguono a distanza, ma affatto rari, quello tiroideo (5,8%) e dell’utero (4,7%).

Oltre alla visita medica preceduta da un interrogatorio anamnestico, sono importanti, beninteso nei casi sospetti, i markers oncologici. Nell’uomo  è basilare il PSA (sia totale che libero) dopo i 45 anni, seguito, nei casi sospetti, da una ecografia prostatica per via trans rettale.

Certo è un esame un po’ fastidioso e per certi versi imbarazzante però necessario. Una vista chirurgica-proctologica nei soggetti con sintomi necessita di retto-sigmo-colonscopia. Peccato che anche qui le liste d’attesa mutualistiche siano lunghe.

Nei fumatori , ma anche per l’inquinamento atmosferico, è bene eseguire una radiografia del torace, sempre dopo l’indispensabile visita medica.

Solo in casi ben selezionati, sia per costi che per motivi deontologici, si possono prescrivere TAC o RM. Entriamo più in dettaglio dei markers oncologici.

Del PSA nell’uomo per il K prostatico si è già detto. In quello del colon-retto molto utili sono il CEA ed il Ca 19.9 (ciò vale anche per il pancreas e l’esofago). Nella donna il Ca 15.3 è specifico per quanto riguarda la mammella.

Più complessa è l’indagine pertinente i polmoni: nell’adenocarcinoma (origina dall’epitelio bronchiale o dalle ghiandole settonucar9e) sono utili il CEA e la ferritina; nel microcitoma (carcinoma a piccole cellule) il CEA ed il NSE;  nel più frequente cancro epidermoide o a cellule squamose (si sviluppa nei grossi  bronchi) il SCC e la ferritina. Per quanto concerne la tiroide oltre alla palpazione delle ghiandole e all’anamnesi, nei casi sospetti, l’ecografia e, se necessario, l’agoaspirato sono indagini fondamentali in quanto i test di funzionalità tiroidea (TSH, FT3, FT4) possono essere perfettamente normali.